“Si è picchiato da solo ed era sotto effetto di sostanze stupefacenti.” Come fuggire dall’Ucraina: conclusioni da uno scandalo in Transcarpazia

Traduzione parziale dell’articolo ““Сам себя избил и вообще был под наркотиками”. Как сбежать из Украины: выводы из скандала на Закарпатье

 

“Migrano, occupano, annunciano la primavera”. Il manifesto francese riprende il proverbio afghano secondo cui si possono uccidere tutte le rondini ma non si può fermare l’arrivo della primavera. Nella nostra realtà, queste parole assumono un significato particolare: la fuga degli schiavi avvicina [sempre più] il crollo dello Stato feudale [e] centinaia di migliaia di silovik, funzionari e deputati dovranno proteggere se stessi.

Lunedì 18 Marzo, il Servizio di frontiera dello Stato ucraino ha annunciato il ritrovamento della 22esima persona morta dall’inizio della guerra mentre cercava di attraversare, a nuoto, il fiume Tibisco. L’uomo annegato è risultato essere un 33enne di Kharkiv, il cui corpo è stato trovato dai loro omologhi rumeni. Prima della Grande Guerra (l’attuale conflitto russo-ucraino, ndt), era un normale fiume di montagna, la cui lunghezza all’interno dell’Ucraina è di soli 201 chilometri. L’aggressione russa ha dato ai sadici folli al potere una ragione perfetta per trasformare il Paese in un campo militare – realizzando così le loro fantasie malate. Così, dal 2022 la frase “attraversare il Tibisco a nuoto” è diventata una sorta di simbolo di salvezza dalla schiavitù e dalla morte – che nella stagione fredda ricorda quella parte del romanzo “La capanna dello zio Tom”, dove la fuga dal sud degli Stati Uniti verso il nord avveniva attraversando il fiume Ohio ghiacciato. L’unica differenza è che i proprietari di schiavi di allora e i loro cacciatori a pagamento non avevano droni e termo-camere come l’Ucraina “Confederata”.

Una settimana fa avevamo pubblicato una testimonianza proveniente dalla città di Chust, dove un nostro connazionale di 28 anni è stato, secondo la sua fidanzata, rapito mentre pernottava in un hotel vicino al confine e sottoposto a brutali torture – tagliandosi successivamente le vene. Prima di analizzare i dettagli, citiamo la versione rilasciata alla stampa del TCK (i centri di arruolamento militare in Ucraina, ndt) regionale della Transcarpazia – che lunedì scorso ha avuto risonanza in tutto il Paese:

Per quanto riguarda l’incidente del cittadino Yevhenii Volodymyrovych Khabarov, nato nel 1996 (registrato a Kharkiv), avvenuto nei locali del TCK di Chust il 14.03.2024, desideriamo informarvi di quanto segue. Il 13.03.2024 i funzionari del Servizio di Frontiera dello Stato dell’Ucraina hanno fermato il cittadino Yevhenii Volodymyrovych Khabarov mentre cercava di attraversare illegalmente il confine di Stato e lo hanno inviato nella città di Iršava, [precisamente] al Primo Dipartimento del TCK del distretto di Chust, per chiarire i dati militari e identificativi. Durante la visita medica, il cittadino Khabarov Y.V. ha comunicato di non fidarsi di questa commissione medica militare ed è stato trasferito al TCK di Chust. Lì, il cittadino Khabarov Y.V. si è comportato in modo inadeguato. Tra le 3:10 e le 3:30 del 14.03.2024, il cittadino ha tentato il suicidio nei bagni della guardia del TCK di Chust. Un membro della guardia aveva notato che il militare di leva Khabarov non era uscito dal bagno; così, è entrato dentro il locale ed ha visto Khabarov Y.V. steso sul pavimento, privo di sensi e con tracce di sangue a terra. A Khabarov Y.V. sono state date delle cure pre-mediche di emergenza. Sul luogo dell’incidente è arrivata un’ambulanza e i medici lì presenti hanno fatto ricoverare Khabarov Y.V.. Su entrambi gli avambracci aveva dei lievi graffi, che potrebbero indicare un tentativo di suicidio. I medici hanno detto che l’uomo ricoverato era in uno stato isterico. [Inoltre] hanno anche affermato che questa condizione potrebbe essere stata causata dal consumo di droghe o sostanze stupefacenti. Successivamente, nella biancheria intima di Khabarov Y.V. è stato trovato un blister di “Gidazepam, utilizzato per la nevrosi e astenia psicogena. Nel blister mancavano 5 compresse su 10. Dall’alto della nostra responsabilità, dichiariamo che al cittadino Khabarov Y.V. non è stata applicata alcuna violenza fisica da parte degli ufficiali del TCK. I graffi sul volto del coscritto Khabarov Y.V. non indicano un abuso fisico su di lui; queste ferite potrebbero essere state inflitte dallo stesso Khabarov a scopo simulativo.”

 

Commissione medica adibita per scovare i simulatori. Estratto da “Uomini contro” di Francesco Rosi, 1970

 

Sotto il post di un giornale di Užhorod che riportava la versione ufficiale del TCK, la residente locale Nelya Shebak scrive: “È questo il ragazzo che è stato picchiato a morte e adesso è in terapia intensiva? Fa troppa paura dire la verità? Giornalisti venduti. Mostrateci una sua foto dove non ci sia un punto privo di lividi! Infilatevi la lingua nel culo. Non posso credere che siete stati messi a tacere. È stato picchiato e maltrattato per tutta la notte. Gli animali del TCK hanno deciso di poter fare qualsiasi cosa. Hanno reclutato un gruppo di animali. Sono diventati famosi e quasi ogni settimana sentiamo qualche notizia [del genere]. Una situazione simile è accaduta ad un ragazzo che è stato ucciso dalla polizia durante un inseguimento nel distretto di Irshava Raion. I notiziari hanno detto che si era gettato sotto una macchina.”

Logicamente, dopo aver preso cinque pillole di Gidazepam (e in tempi di stress militare molte persone assumono questo sedativo), l’uomo rapito doveva essere più silenzioso dell’acqua e non isterico e [pronto a] sbattere la testa contro il muro. A quanto pare, [i militari del TCK] hanno deciso che l’avrebbero fatta franca comunque; quindi non si sono preoccupati più di tanto. Il post, inoltre, non dice nulla su quanto sia legale consegnare ai commissari militari i detenuti sospettati di voler lasciare il paese.

Victoria Sokolova di Poltava ha condiviso la stessa esperienza nei commenti sottostanti: “Non siete diversi dai russi che sono venuti da noi. Ci assicurate che tutto andrà bene, e poi uccidete moralmente e fisicamente le persone; ci siamo trovati nella stessa situazione quando hanno preso mio marito e lo hanno costretto a firmare dei documenti dove diceva di voler attraversare il confine, anche se non eravamo nemmeno vicini alla frontiera. [Se] fornite le prove video sarà tutto chiaro come il sole; ma non lo farete mai. Non ho mai visto torturatori come voi in vita mia! Dopo questo, il patriottismo scompare da solo. Spero davvero che la resa dei conti arrivi per voi, per ogni persona [che avete] ferito!

Sei mesi fa, la nostra rivista online aveva scritto di queste pratiche prendendo come esempio le storie di due persone (uno di Kharkiv, l’altro di Kryvyj Rih), torturati nella sede del TCK del distretto di Sambirs’kyi. Per dovere di cronaca, quando il 21 Marzo un uomo di 50 anni di Novovolyns’k aveva accoltellato uno dei due uomini in mimetica che si erano presentati nel dormitorio – in quanto non aveva risposto ad una convocazione di “combattimento” -, per qualche motivo nessuno aveva scritto che il membro del TCK si fosse auto-inflitto delle gravi lesioni fisiche. L’aggressore avrebbe anche tentato di tagliarsi le vene; non è stato riferito se il caso di Chust lo avesse colpito in questo modo. “Rambo: First Blood” in stile ucraino…

Comunque è chiaro a tutti che gli eroi-cacciatori di uomini vogliono prendere i non-pigri. A volte [quest’ultimi] si spaccano da soli la faccia, [camminano e] scivolano sulle perle, ingannano sfacciatamente le tute mimetiche credulone dicendo di non avere problemi di salute – per poi cadere a terra con una crisi epilettica. Questi meschini traditori1 e disertori fanno di tutto per oscurare il nome luminoso degli onesti cittadini dell’Ucraina! Se andate in un posto dove non ci sono e non c’è nessuno da inquadrare, dovreste innanzitutto ricordare che Yevhenii era passato in un hotel di Vynohradiv – che si trova a ridosso del confine. Si dice che tutti gli altri alberghi vicini alla frontiera passino informazioni sui coscritti. […]2

Segnaliamo che il nostro collettivo ha in programma di partecipare alla settimana d’azione socio-rivoluzionaria “Insieme contro le guerre capitaliste e il mondo capitalista”, che si terrà nella capitale della Repubblica Ceca. Per i prossimi due mesi potrete inviarci, in modo confidenziale, le vostre testimonianze sulle azioni terroristiche degli inseguitori ucraini, separatisti o russi contro chi non vuole combattere e valutare se queste meritino di essere pubblicizzate in un forum internazionale di decine di iniziative e organizzazioni. Da parte del “Paese libero” (inteso l’Ucraina, ndt), ci saranno molte [di queste azioni] nel prossimo futuro – e grazie all’arrivo della primavera, sempre più persone coraggiose e pensanti, voteranno con i piedi3 contro questa guerra insensata [dei ricchi.]

Ora farà più caldo, le foglie sbocceranno – e il reggimento di anarchici disertori andrà via, verso Ovest… Senza preoccuparsi della dura sorte del paese natale…

 

Note del Blog

1Nell’originale viene usato il termine “zradnyk” / “зрадныки”. Come spiegato qui, questa parola viene usata come forma di sarcasmo per “indicare un evento o un’azione che è solo leggermente sospetta o poco chiara, definendo il tutto come un enorme tradimento per il Paese.”

2La parte riguardante l’attraversamento di un fiume (istruzioni e testimonianza) non è stata tradotta in quanto ci si è voluti concentrare sulla questione della caccia ai renitenti alla leva e disertori in Ucraina.

3Il voto con i piedi significa, nel contesto presentato, migrare altrove, lasciando una situazione che non piace e trasferendosi in posti considerati accoglienti e/o tranquilli.