Le province cinesi indebitate sono in trattativa con le banche statali

Traduzione dall’originale “Chinese provinces in talks with state banks on debt

La scorsa settimana, durante l’Assemblea nazionale del popolo cinese (NPC), si è tenuto un importante incontro per cercare di affrontare uno dei principali problemi dell’economia e del sistema finanziario del Paese.

Il Financial Times (FT) ha riferito che i funzionari di alcune delle province più indebitate del Paese si sono incontrati con le principali banche statali. L’obiettivo è negoziare i rimborsi del debito (nell’ordine dei miliardi di dollari di passività).

Nell’ultimo decennio e mezzo, sulla scia della crisi finanziaria globale del 2008, l’indebitamento dei governi locali, sia direttamente che indirettamente e attraverso i “veicoli di finanziamento dei governi locali” (LGFV)1, è stata una fonte di investimento fondamentale per i progetti infrastrutturali – i quali hanno svolto un ruolo importante nel promuovere la crescita economica.

I governi locali hanno aumentato le entrate per sostenere i prestiti: dalla vendita di terreni alle società immobiliari e proprietari di immobili impegnati nei progetti abitativi. Ma la crisi del settore immobiliare, che ha visto il fallimento di importanti società – tra cui spicca il gigante “Evergrande -, ha lasciato i governi locali fortemente indebitati e senza mezzi per ripagarli.

Goldman Sachs ha stimato che il debito totale degli enti locali, compreso quello delle LGFV, è pari a 13.000 miliardi di dollari. Secondo il rapporto del FT, che cita due persone a conoscenza delle discussioni, i funzionari delle province di Liaoning e Hebei e della città di Tianjin, presenti all’NPC, sono stati impegnati nel discutere del debito odierno con i principali banchieri statali”.

Un banchiere citato nel rapporto ha detto la seguente: nonostante le visite “fugaci” delle autorità bancarie, è stato fondamentale “che si siano sedute per tali discussioni, a dimostrazione della grande importanza che attribuiscono alla questione della riduzione del debito locale e al tipo di risorse finanziarie a cui possono ancora accedere in questa fase.”

Le soluzioni proposte includono la ristrutturazione del debito e il rifinanziamento dei prestiti utilizzando i beni statali locali come garanzia. I funzionari della provincia di Liaoning, descritta come una “provincia cintura della ruggine” (inteso come territorio impoverito dopo un iniziale boom economico manifatturiero, ndt), hanno anche incontrato i banchieri di 18 istituzioni finanziarie statali sabato scorso – secondo un comunicato ufficiale.

I problemi del debito vanno oltre le province coinvolte negli ultimi colloqui. Lo scorso Agosto, il Consiglio di Stato cinese ha inviato un team di funzionari per esaminare i libri contabili di oltre 10 province fortemente indebitate.

Il rapporto sul bilancio presentato all’NPC affermava come il governo centrale avrebbe “impedito con fermezza qualsiasi aumento del debito pubblico nascosto e affrontato con costanza il debito nascosto esistente”. Il governo ha dichiarato che ridurrà gradualmente i rischi del debito pubblico locale tagliando il numero di LGFV e spingendo le autorità locali a vendere gli asset, offrendo al contempo un certo sostegno finanziario.

Tuttavia, il governo centrale non fornirà il livello di stimolo messo a disposizione in passato perché teme che questo possa solo creare ulteriori problemi finanziari. La crisi immobiliare ha preso un’altra piega quando “Ever Credit”, con sede a Hong Kong, ha presentato un’istanza di liquidazione contro il promotore immobiliare “Country Garden” – che fino a poco tempo fa era il più grande del Paese.

Nella sua petizione, “Ever Credit” ha citato un mancato pagamento di 204 milioni di dollari su un prestito più gli interessi maturati. Quando il gigante immobiliare “Evergrande” ha iniziato ad avere problemi nel 2021 – a causa della stretta creditizia imposta dal governo nel 2020 -, “Country Garden” è stata presentata come una società sicura. Ma ha incontrato gli stessi problemi di “Evergrande”, ovvero una riduzione all’accesso del credito causato dal mercato in calo.

La portata della crisi dei finanziamenti agli enti locali è stata evidenziata da un documento ufficiale citato dal FT. Secondo il suo rapporto: “Nello Yunnan sud-occidentale, 1153 progetti infrastrutturali finanziati dal governo, come autostrade e parchi a tema, sono stati sospesi e le nuove costruzioni sono state fermate per limitare le spese. L’obiettivo è focalizzarsi sulla risoluzione del debito”.

La politica del governo, in questa fase, è rimandare il problema il più a lungo possibile. “Probabilmente non si vedrà subito lo stress sui bilanci [delle banche]; ma per quest’anno la risoluzione del debito sta mettendo sotto pressione gli istituti finanziari, ha detto un banchiere presente ad uno degli incontri.

La strategia predominante mira a rinviare i rischi immediati dalle operazioni di negoziazione dello spazio di respiro.

Uno dei problemi di questa strategia, tuttavia, è che la situazione del settore immobiliare e dello sviluppo delle proprietà – di cui i governi locali dipendono grazie alle entrate -, sta peggiorando e l’economia generale si sta indebolendo. L’obiettivo ufficiale di crescita, per quest’anno, è di “circa il 5%”, il valore più basso degli ultimi trent’anni. Si teme che [un simile risultato] sarà difficile raggiungerlo.

Ad Agosto, quando il governo si è mosso per esaminare i libri contabili delle province più deboli, una persona descritta come “vicina al ministero delle Finanze”, ha notato che il rimescolamento finanziario non sarebbe stato sufficiente.

I programmi di scambio del debito2  non risolveranno il problema alla radice in quanto i governi locali con un elevato leverage di leva finanziaria potrebbero avere ancora problemi a ripagare il loro debito in futuro. Una crescita economica molto più lenta comprometterà le entrate fiscali, che sono una delle principali fonti di rimborso del debito”, ha dichiarato questa persona.

Ivan Chung, amministratore delegato di “Moody’s Investor Services”, aveva posto la questione senza mezzi termini all’epoca: “Senza crescita, come si possono generare più risorse per ripagare il debito?”

Da allora, i problemi dell’economia cinese non sono migliorati e, anzi, sono peggiorati. La deflazione sembra essersi instaurata3, il mercato azionario ha subito una forte caduta – arrestata solo nell’ultimo periodo grazie all’intervento dello Stato -, e la guerra economica condotta dagli Stati Uniti contro lo sviluppo dell’alta tecnologia cinese si è intensificata.

In questo ultimo periodo, l’amministrazione Biden ha chiesto al Dipartimento del Commercio di indagare se i prodotti high-tech cinesi, come i veicoli elettrici, vengano abbandonati sui mercati statunitensi e se le loro capacità di tipo “smartphone” rappresentino un “rischio per la sicurezza nazionale”. È quasi certo che questa mossa porterà a nuove restrizioni.

Gli Stati Uniti, inoltre, premono sul Giappone e sui Paesi Bassi affinché inaspriscano le restrizioni sull’esportazione di apparecchiature per la produzione di chip per computer in Cina. Quest’azione deriva, nonostante le precedenti sanzioni, dalle dichiarazioni dell’anno scorso dell’azienda tecnologica Huawei e della Semiconductor Manufacturing Internal Corporation, con sede a Shanghai, riguardante lo sviluppo di un chip più avanzato per i telefoni cellulari.

Le azioni degli Stati Uniti mirano a tagliare la strategia economica chiave del governo di Xi Jinping, ovvero spostare l’economia dalla dipendenza del settore immobiliare e sviluppo delle infrastrutture alle industrie ad alta tecnologia. Ma lo sviluppo di quelle che Xi Jiping chiama “nuove forze produttive” è considerato dagli Stati Uniti il principale pericolo per la loro egemonia economica e sono determinati a stroncarle con ogni mezzo, compresa la guerra.

Con la guerra economica degli Stati Uniti e i problemi finanziari della Cina, le conseguenze sono abbastanza importanti a livello internazionale, specie in un contesto dove la crescita globale è in gran parte stagnante. Sulla scia della crisi finanziaria globale del 2008, innescata dalla speculazione dilagante e dalla criminalità assoluta del sistema finanziario statunitense, l’espansione economica cinese è stata un fattore importante [e vitale] per evitare che la recessione globale si aggravasse ulteriormente. Questo scenario non si ripeterà.

 

Note del Blog

1Sono dei mezzi finanziari utilizzati dai governi locali cinesi per vendere dei titoli di debito sui mercati obbligazionari, finanziando così i progetti immobiliari e le infrastrutture del Paese. I prestiti vengono ottenuti a lungo termine dalla China Development Bank, offrendo come garanzia la terra. Come spiega investire.biz, “grazie a tale finanziamento iniziale, i veicoli possono effettuare gli investimenti necessari e allo stesso tempo richiedere altri prestiti a banche commerciali statali, nonché ovviamente emettere obbligazioni sul mercato. L’esposizione finanziaria regge fino a quando i proventi delle attività immobiliari e infrastrutturali si mantengono alti e in grado di coprire il costo del finanziamento. In buona sostanza, è estremamente importante che il numero di terreni posto in garanzia sia elevatissimo e assoggettato in qualsiasi momento all’esproprio. Inoltre è assolutamente indispensabile che i beni immobili siano in costante crescita di valore. Qualora viceversa dovessero manifestarsi cali di qualsiasi natura, il sistema rischia di esplodere e i Governi dietro tali veicoli farebbero riemergere tutto il debito nascosto nella sua evidenza.”

2In inglese “debt swap program”; sono un insieme di transazioni dove un’impresa acquista il debito bancario in dollari di un paese ad un prezzo scontato e lo scambia con la banca centrale, ottenendo della valuta nazionale che potrà utilizzare per acquisire azioni locali.

3Per una specie di “introduzione” alla deflazione cinese e proteste dei lavoratori, vedere “Cina: le prime crepe nella stabilità del paese?