Traduzione dall’originale “Украина: Сопротивление против мобилизации”
Dopo la scandalosa discussione e adozione parlamentare della legge, definita sui social, come “mobilitazione totale”, si intensifica la protesta popolare contro il terrore della coscrizione militare. Le donne stanno svolgendo un ruolo attivo in questa resistenza.
Anche prima dell’approvazione della legge, il 7 Febbraio, la furia della coscrizione era già in pieno svolgimento – con metodi che ricordano i reclutamenti sotto le monarchie del XVII e XVIII secolo. Alla fine di Dicembre, le guardie di frontiera ucraine hanno ulteriormente rafforzato il controllo ai confini del Paese. Hanno iniziato a richiedere documenti agli uomini in partenza con un record di rinvio al TCK (come vengono chiamati i centri di arruolamento militare in Ucraina)1. Ciò ha provocato enormi code al confine e sono scoppiati alterchi con le guardie di frontiera.
I rastrellamenti sono stati segnalati in varie regioni e città del Paese. Ad esempio, a Odessa, all’inizio di Gennaio, i funzionari del TCK sono saliti sui filobus, tram e minibus e hanno costretto gli uomini di età compresa tra i 27 e i 60 anni a scendere dai mezzi, controllando [subito dopo] i loro documenti. La testata “Dumskaya”, con sede a Odessa, nel suo canale Telegram ha riferito come i militari abbiano cercato di allontanare con la forza un uomo dal mezzo di trasporto mentre questi chiedeva agli altri passeggeri di chiamare la polizia. Il video, pubblicato dalla testata giornalistica, mostra un gruppo di uomini armati in uniforme mimetica mentre fanno alzare con la forza l’uomo seduto al suo posto. In quel momento, uno dei militari ha minacciato l’autore del video [dicendogli] che sarebbe stato mobilitato. Secondo quanto dichiarato, tali incursioni (anche nei centri commerciali) andrebbero avanti da un mese. Tuttavia, come hanno commentato gli anarchici di Kharkiv, “questo accade da un anno in tutto il Paese.” I compagni dell’ “Assembley” di Kharkiv hanno pubblicato un articolo sui raid a Kharkiv e sulle loro conseguenze, tra cui la carenza di lavoratori nel settore dei trasporti.
Le informazioni sulle azioni illegali dei commissari militari a Charkiv sono confermate anche dai video che circolano sui social network – ad esempio quello che riprende degli ufficiali del TCK che trascinano con la forza un giovane nel loro mezzo. Il video ha suscitato numerosi commenti indignati sul canale Telegram.
A Bila Cerkva, vicino a Kiev, i dipendenti del TCK hanno afferrato un giovane e lo hanno portato via; successivamente è morto in ospedale per le percosse subite. Nella regione di Dnipropetrovsk, i funzionari del TCK sono stati autorizzati a perquisire gli effetti personali dei cittadini.
“Ci sono notizie da diverse regioni che gli ospedali rifiutano di ricoverare gli uomini in età di leva e privi di un certificato TCK” (fonte).
“Il teatro dell’assurdo sta prendendo piede e slancio. A Kiev, i taxi non si recano nei quartieri in cui, secondo i pubblici uffici, vengono consegnate le convocazioni. Cominciano così a sorgere singolari zone di esclusione, dove, a causa dell’inasprimento della mobilitazione, le ambulanze possono ignorare le chiamate e i camion smettere di trasportare cibo. Il Ministero dell’Istruzione ha annunciato la chiusura di [alcune] università a causa della diminuzione dei diplomati. Lo schema della formazione degli intellettuali si è rotto: [prima era] scuola – università – vita adulta; adesso è: scuola primaria – fronte – [pensare a] rimanere in vita. Il governatore Vitalij Kim ha negato ai renitenti alla leva il diritto al movimento e al tempo libero, annunciando [a costoro gli] arresti domiciliari. E a Dnipro, il consiglio comunale vuole creare gruppi municipali per cercare localmente le [persone idonee al] servizio di leva. Tutto converge: i funzionari intrappolano le persone a casa; e solo quando queste riceveranno l’aggiornamento della loro condizione – come se fossero delle bestie da macello -, i controlli verranno interrotti. Ma queste misure, che trasformano gli uomini in età di leva in una bestia messa all’angolo, porteranno solo ad un calo catastrofico della lealtà della popolazione [verso il regime]”, commenta l’attivista di Odessa Vyacheslav Azarov.
“L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari riferisce che l’Ucraina, per il 2024, ha bisogno di aiuti umanitari per 14,6 milioni di persone, ovvero circa il 40% della popolazione. In altre parole, quasi la metà del Paese non sarà in grado di sopravvivere all’attuale livello di reddito e di prezzi. In questo contesto, il governo sta annullando la moratoria sulle interruzioni di corrente per debiti e, per rimpinguare l’AFU, ostacolano l’occupazione lavorativa dei capifamiglia ucraini e le sovvenzioni – che sono impossibili da ricevere senza certificazione del TCK”, osserva.
Il risentimento contro il “terrore della coscrizione” sta crescendo. A Žaškiv (regione di Čerkasy), il 25 Dicembre, degli ignoti hanno lanciato una granata nel cortile di un dipendente del TCK, danneggiando una recinzione e un tubo del gas. Non è il primo (e probabilmente non sarà l’ultimo) atto di aggressione ai danni dei dipendenti degli organi repressivi dello Stato borghese.
“La differenza tra il “proprio Paese” e la vita sotto occupazione è così sfumata che i commenti più popolari sulle notizie relative alle attività quotidiane servono soltanto per radunare e cacciare le persone”, ha commentato l’ “Assembly” di Kharkiv. Ricordiamo, inoltre, che a Karkhiv, agli inizi del 2023 è stato creato il canale Telegram “Autodifesa dal TCK”. Vi sono circa 371 iscritti e gli utenti vengono invitati ad azioni non violente.
Qualcuno cerca di schivare la crudele morsa dello Stato in modi poco ortodossi. Chi esce in spazi aperti, finge di zoppicare o cammina con un bastone nella speranza di passare inosservato dall’agguato degli ufficiali militari. Su Internet circola la pubblicità di una “maschera da anziano” in silicone. A giudicare dalla foto, è difficile distinguerla da una persona reale. (Fonte)
Alla fine di Dicembre dell’anno scorso, sui social network era circolato un video dove, in un mercato, un gruppo di donne proteggeva un uomo da tre ufficiali militari del TCK – i quali cercavano di consegnargli una convocazione per la leva. “Andate via! Perché siete venuti qui? Andate a combattere da soli, avete imparato come si fa!”, hanno urlato le donne agli ufficiali. Uno dei cittadini ha minacciato il personale del TCK dicendo che avrebbe chiamato la procura. Alla fine, uno dei manifestanti ha preso l’uomo sotto il gomito e lo ha portato via dai militari. Questi ultimi non hanno tentato di fermarlo. [Il 7 Febbraio], è apparso un altro video da Odessa: le donne del mercato hanno chiuso le loro bancarelle e, dopo essersi radunate, hanno attaccato gli ufficiali militari, imprecandogli contro: “feccia” e “bastardi”.
Durante la retata di massa del 9 Gennaio su autobus e tram, le passeggere hanno rimproverato attivamente gli ufficiali militari. “Gli uomini che fanno le valigie non sono bambini (…) Le persone in uniforme militare hanno fermato i trasporti pubblici e portato via gli uomini”, ha commentato l’autore di uno dei video. Le donne hanno cercato di cacciare i militari dall’autobus. “Cosa state facendo? Andatevene da qui! Qualcuno chiami la polizia! …fottuti pazzi”, hanno detto contro i cacciatori di uomini. L’uomo che ha filmato l’incidente è stato arrestato.
In città, nei bus cittadini si verificano continui alterchi tra gli ufficiali del TCK e le donne che non permettono loro di entrare nei mezzi per controllare i documenti degli uomini. [In uno di questi casi, accaduto il 31 Gennaio, alcune donne hanno inveito bruscamente contro un ufficiale del TCK che aveva schernito gli uomini locali – asserendo che questi si nascondevano sotto le gonne delle loro donne mentre lui erano lì a fare il suo dovere – :] “Uscite, ci sono i bambini nel minibus, non consegneremo nessuno”. Di conseguenza, l’ufficiale militare addetto all’arruolamento non è riuscito a raggiungere il suo obiettivo ed è rimasto davanti alla porta del mezzo per controllare i documenti dei nuovi passeggeri.
I commissari militari sono chiamati “occupanti interni” e spesso inveiscono contro i passeggeri. In un altro video vi sono delle passeggere che scacciano i commissari militari da un bus navetta. Quando una di esse ha iniziato a lamentarsi per il ritardo, due uomini in uniforme si sono avvicinati a lei e uno di questi ha chiesto bruscamente “dove stesse combattendo il marito”. “Ora vi dirò dove sta combattendo”, ha risposto arrabbiata, “svergognato. Scendete, sono in ritardo per il lavoro. Come devo dirvelo, scendete!”. Per tutta risposta, l’ufficiale militare ha detto, con un linguaggio scurrile, di “chiudere la bocca” e di “stare seduta e farsela addosso nei pantaloni”. Poi ha ordinato ai suoi subordinati di scendere dall’autobus. Una passeggera ha definito tale comportamento una “vergogna” ed è stata sostenuta da altre donne, che si sono chieste “chi [mai] parlerebbe così ad una ragazza?” e hanno consigliato agli ufficiali che lasciavano il bus navetta di “andare loro in guerra.”
In uno dei bus navetta, i passeggeri hanno strappato un uomo dai funzionari della TCK, accusandoli di voler guadagnare una tangente. Il video in questione è stato pubblicato dall’emittente ucraina “Strana.news” (“Paese”, ndt). Nel video vi è una donna che impedisce ad un dipendente [del TCK] l’identificazione di un passeggero: “Hai deciso di ottenere una tangente da lui? So quanto guadagni: 400 dollari se sei per strada, 3mila dollari se è nella sede del TCK” (le cifre si riferiscono all’ammontare della tangente richiesta alle persone che vogliono evitare la mobilitazione, ndt). Gli ufficiali militari hanno chiesto di interrompere le riprese, adducendo il fatto che vi era un posto di blocco – in cui il minibus si era fermato e, quindi, il video avrebbe ripreso ciò. I passeggeri non erano d’accordo: “Ne abbiamo il diritto, non stiamo filmando un posto di blocco”, ha detto uno dei passeggeri.2 A Izmail, nella regione di Odessa, vi è un video dove un residente è riuscito a sfuggire alla mobilitazione in strada. Costui ha detto ai funzionari del TCK “buongiorno, non pensate di avvicinarvi a me”, minacciandoli di usare lo spray al peperoncino.
In una chat della Transcarpazia è stato pubblicato un video che ritrae un conflitto [tra la popolazione locale e] il TCK nel villaggio di Onokivtsi, vicino a Uzhhorod. I residenti locali erano scontenti della presenza dei commissari militari – i quali avevano allestito un posto di blocco dove emettevano i mandati di comparizione. “Come mai nessuno di voi va in prima linea e pensate soltanto a catturare la povera gente – mentre noi stiamo raccogliendo le “lattine” (donazioni) per i ragazzi? Ora la gente verrà qui con i forconi e vi tireremo le pietre”, ha detto una donna nel video. Durante l’alterco, si è deciso di far passare un’auto con targa Lvovsky – che era stata fermata per un controllo.
A Uzhhorod sono apparse vere e proprie “squadre” di donne che impediscono agli ufficiali militari di trattenere gli uomini. Hanno seguito gli ufficiali militari per tutto il giorno, interferendo e respingendo [le loro operazioni]. Per nascondersi dalle donne, gli ufficiali del TCK si sono persino spostati dal loro autobus ad un’autovettura; ma questo non li ha aiutati.
In un video della regione di Rivne, un gruppo di uomini e donne ha fermato un autobus dove i dipendenti del TCK stavano trasportando un uomo mobilitato. Quest’ultimo è stato fatto scendere dal mezzo e gli detto che aveva tutto il diritto di andarsene. “Chi vi ha dato il diritto di portare via le persone?” – hanno chiesto ai militari, pretendendo che mostrassero l’autorizzazione.
L’11 Febbraio, nella centrale piazza Indipendenza di Kiev, i parenti di coloro che sono stati inviati al fronte hanno tenuto una manifestazione per chiedere il ritorno a casa dei mobilitati dopo 18 mesi di servizio militare.
Una vera e propria rivolta anti-mobilitazione, invece, è scoppiata a Febbraio nel villaggio di Kosmach, nella regione di Ivano-Frankivs’k. Il 6 Febbraio, i residenti locali hanno bloccato la strada, istituendo dei “blocchi stradali contro il TCK” e dichiarando che non avrebbero lasciato uscire dal villaggio i “marcatori” del TCK – veri e propri collaboratori degli ufficiali militari che rintracciano e catturano coloro che non vogliono essere mobilitati. Hanno obbligato quelli che volevano passare a mostrare i loro telefoni cellulari. Una folla di donne ha intercettato un’auto che trasportava una donna e la sua bambina all’uscita, accusando la donna di essere venuta a “portare via i loro mariti”. Sono state picchiate fino a quando si è capito che “era l’auto sbagliata” – e quindi era stato commesso un errore. In seguito a ciò, la polizia della regione ha deciso di rafforzare le sue attività di controllo.
In seguito a questi fatti, i rappresentanti della TCK hanno tenuto un incontro con la comunità locale. Questo si è concluso con un forte scandalo. I residenti di Kosmach hanno chiesto agli ufficiali militari come e da quale aggressore dovrebbero difendere l’Ucraina [attaccata], perché “le persone vengono portate via [ammanettate] e scompaiono” e per quanto tempo continuerà il business sulle vite umane. “Vergogna!”, hanno gridato lu residenti.
Il malcontento e le proteste stanno causando una vera e propria rabbia tra l’estrema destra ucraina, che minaccia apertamente gli scontenti con il terrore fascista di massa. Così, Stuzhenko, comandante della 118a brigata, suggerisce di sparare sulle ginocchia a coloro che si rifiutano di scendere dall’auto su richiesta dei rappresentanti del TCK. E Dyky, ex comandante del battaglione di estrema destra “Aidar”, accusato da Amnesty International di crimini di guerra, ha accusato il villaggio di Kosmach di “alto tradimento”. Ha [augurato] che l’esercito “spazzasse via”, come territorio nemico, le città e i villaggi ucraini che resistevano alla mobilitazione dopo le proteste di Kosmach.
Note del Blog
1Il Centro territoriale per il reclutamento e il supporto sociale (TCK&S, o TCK) è un organo dell’amministrazione militare ucraina che si occupa della tenuta dei registri militari e della mobilitazione della popolazione. A partire dal 2022, il TCK&S ha sostituito completamente il precedente sistema dei commissariati militari. Fonte
2Come si può evincere da una ricerca giornaliera sul sito di “strana.news” (esempio: https://strana.news/ukr/news/day=2024-2-6.html), il video e altre notizie prima del 1 Marzo 2024 non sono più disponibili. Questa notizia è stata rimpallata da alcuni siti russi (tipo Gazeta ). In ogni caso, la questione della corruzione del TCK – dove il personale militare chiede la mazzetta o tangente alle persone da mobilitare -, è un fenomeno risaputo e spesso riportato dai media ucraini negli ultimi mesi. (vedere qui una panoramica)