L’insurrezione di Kronstadt: Uno sguardo dall’interno della rivolta. Nel centenario della ribellione – Terza Parte

Seconda Parte

Tratto da Costa Sergio, Poiret Xavier, “Kronstadt 1921-1981”, La Cooperativa Tipografica Editrice, Carrara, 1981, pag. 57

 

5 Marzo

Il 5 Marzo Emma Goldman, Alexander Berkman e altri inviarono una lettera di protesta a Zinoviev, proponendo una commissione per risolvere pacificamente la disputa con i marinai di Krondstadt:
Al Soviet di Pietrogrado,
Presidente Zinoviev,
è impossibile, e sarebbe criminale, conservare più a lungo il silenzio. I recenti avvenimenti spingono noi anarchici a prendere la parola ed esporre il nostro parere sulla presente situazione. Lo spirito di rivolta che si manifesta fra i lavoratori ed i marinai deriva da cause che richiedono tutta la nostra attenzione. La fame ed il freddo hanno provocato un malcontento generale, e la mancanza di ogni possibilità di discussione e di critica costringe i lavoratori a manifestare pubblicamente il loro risentimento. I partigiani delle Guardie Bianche vogliono e tentano di sfruttare questo disagio per i loro interessi di classe. Nascondendosi dietro i lavoratori ed i marinai, tirano fuori parole d’ordine come “assemblea costituente”, “libertà di commercio”, etc. Noi anarchici abbiamo denunciato da parecchio tempo il carattere illusorio di tali parole d’ordine, e dichiariamo di fronte a tutti che prenderemo le armi contro ogni tentativo controrivoluzionario, in collaborazione con tutti i partigiani della Rivoluzione Sociale, e gomito a gomito con i bolscevichi. Per quanto riguarda il conflitto fra il Governo Sovietico ed i lavoratori e marinai, noi riteniamo che dovrebbe esser risolto non con la forza delle armi, ma per mezzo di un amichevole accordo. Se il Governo Sovietico, nell’attuale situazione, facesse ricorso allo spargimento di sangue, questo non intimidirebbe né calmerebbe i lavoratori. Al contrario, questo non servirebbe che ad aggravare la situazione e a rafforzare il partito dell’Intesa e della controrivoluzione internazionale. Per di più, il fatto che un governo operaio e contadino abbia fatto ricorso alla forza contro gli operai ed i marinai produrrebbe un’influenza demoralizzante sul movimento rivoluzionario internazionale e causerebbe un enorme danno alla causa della Rivoluzione Sociale. Compagni bolscevichi, riflettete prima che sia troppo tardi! Non giocate col fuoco: state per prendere una decisione importante e densa di conseguenze. Noi vi sottoponiamo la seguente proposta: nominate una commissione di cinque membri, comprendente due anarchici. La commissione si recherà a Kronstadt per comporre la vertenza con mezzi pacifici. Data la situazione è questa la soluzione più radicale, ed avrebbe nel mondo intero un’eco chiaramente rivoluzionaria.
Pietrogrado, 5 Marzo 192I
F.to: Alexander Berkman, Emma Goldman, Perkus Petrovskij
– “La Comune di Kronstadt. La Izvestija e altri documenti”, CP, Firenze, 1971, pagg. 12-131

Nel frattempo, Trotsky aveva inviò un ultimo avvertimento ai ribelli:
Un ultimo avvertimento alla guarnigione e agli abitanti di Kronstadt e dei forti ammutinati.
Il Governo operaio e contadino ha dichiarato che Kronstadt e gli equipaggi ribelli devono sottomettersi immediatamente alla autorità della Repubblica Sovietica. Per questo, io ordino a tutti quelli che hanno impugnato le armi contro la patria socialista, di deporle immediatamente. Chi si opporrà verrà disarmato e consegnato alle autorità sovietiche. I bolscevichi e gli altri rappresentanti del governo devono essere immediatamente liberati. Solo coloro che si arrenderanno senza condizioni potranno contare sull’indulgenza della Repubblica Sovietica. Nello stesso tempo io do ordini destinati a reprimere l’ammutinamento ed a vincere i ribelli con la forza delle armi. I capi degli ammutinati controrivoluzionari saranno interamente responsabili dei danni che la popolazione pacifica potrà subire per loro colpa. Questo avvertimento è definitivo.
F.to Trockij, Presidente del Soviet militare rivoluzionario della Repubblica.
Kamenev, Comandante in capo.

-“La Comune di Kronstadt…”, pagg. 10-112

 

Tratto da Bonafede Marco, Curcio Saro, “La rivolta di Kronstadt”, 1978, pag. 17

IZVESTIJA N. 3, SABATO 5 MARZO 19213

Avviso
Il Comitato Rivoluzionario Provvisorio (C.R.P.) si è trasferito dalla corazzata Petropavlovsk agli alloggi della “Casa del Popolo”, Lenin Prospekt n. 39 (quarto piano). D’ora in poi ogni contatto deve essere preso a questo indirizzo.

La rabbia degli impotenti
Da tre giorni Kronstadt si è liberata dai funesto potere bolscevico, nella stessa maniera in cui quattro anni fa la città si era sbarazzata dell’autorità degli Zar e dei loro generali. Da tre giorni i cittadini di Kronstadt respirano in libertà, affrancati dalla dittature del Partito. I «capi» bolscevichi di Kronstadt si sono dati ad una vergognosa fuga…hanno avuto paura di lasciarci la pelle. Si sono immaginati che il C.R.P. praticasse il metodo favorito della Ceka: l’assassinio. Vani timori !Il Comitato Rivoluzionario Provvisorio non si dà né alla vendetta né alle rappresaglia. Tutti i bolscevichi di Kronstadt sono liberi e niente li minaccia. Si trovano in stato d’arresto solo quelli che, cercando di fuggire, sono caduti nelle mani delle nostre pattuglie. Ma anch’essi sono al sicuro. Noi li abbiamo salvati dalle collera del popolo che non ha dimenticato il «terrore rosso». Le famiglie dei bolscevichi sono inviolabili, come lo sono tutti i cittadini. Dall’altra parte, qual è la risposta? Ieri uno dei loro aerei ci ha lanciato un manifesto. Esso annuncia che a Pietrogrado sono state arrestate numerose persone che non avevano niente a che vedere con gli avvenimenti di Kronstadt. Ma c’è dell’altro! Le loro famiglie sono state anch’esse imprigionate. «ll Comitato di Difesa — dice il manifesto — dichiara che tutti questi prigionieri saranno trattenuti come ostaggi fino a che non saranno liberati i compagni tenuti prigionieri a Kronstadt dagli insorti, particolarmente il Commissario della Flotta Baltica, N. Kuzmin, il presidente del Soviet di Kronstadt e qualche altro. Non torcete loro neanche un capello, altrimenti gli ostaggi pagheranno la loro vita.»
È così che il Comitato di Difesa termina il suo proclama. È la rabbia degli impotenti. Torturare delle famiglie innocenti non aggiungerà nuovi allori alle glorie dei compagni bolscevichi. E in tutti i modi non è certo con questi mezzi che essi riconquisteranno il potere che è stato loro strappato dagli operai, dai marinai e dai soldati rossi di Kronstadt.

Vincere o morire
Riunione dei delegati.
Ieri 4 Marzo alle 18 si è tenuta al circolo della guarnigione una riunione dei delegati delle unità militari e del sindacati.
Ordine dei giorno: elezione di altri membri del C.R.P.; lettura dei rapporti sugli avvenimenti in corso.
Presenti: 202 delegati, nella gran parte venuti direttamente dai rispettivi luoghi dì lavoro.
Il marinaio Petrisenko che presiede la riunione dichiara che il C.R.P. è sovraccarico di lavoro, e che è necessario aumentare il numero dei suoi membri. Propone di aggiungerne almeno altri dieci ai cinque attuali. Su venti candidati, sono eletti a stragrande maggioranza i seguenti compagni: Versinin, Perepelkin, Kupolov, Ososov, Val’k, Romanenko, Pavlov, Bajkov, Petrusev e Kil’gast. Subito dopo, l’assemblea ascolta il rapporto di Petrichenko, presidente della riunione, sull’attività del C.R.P. dalla sua elezione ad oggi. Il compagno Petrichenko sottolinea che, se necessario, la guarnigione della fortezza e gli equipaggi delle navi sono pronti al combattimento. Egli fa partecipi i presenti del grande entusiasmo che anima gli operai, i soldati rossi ed i marinai. È stato poi affrontato il problema del rifornimento di viveri e di combustibile, e quello dell’armamento degli operai. Al grido di « vincere o morire » è stato deciso, nell’entusiasmo generale, che tutti gli operai, senza eccezioni, saranno armati ed incaricati della sorveglianza all’interno della città, poichè tutti i soldati rossi ed i marinai desiderano prendere il loro posto nei reparti di combattimento. Si decide poi di rieleggere, entro tre giorni, le commissioni amministrative di tutti i sindacati ed il soviet di coordinamento dei medesimi. Quest’ultimo si terrà in contatto permanente con il C.R.P.. Sono seguiti i rapporti informativi di alcuni compagni marinai, che a rischio della loro vita sono fuggiti da Pietrogrado, Strelna, Peterhov e Oraniembaum. Si è così appreso che i bolscevichi mantengono la popolazione lavoratrice in una ignoranza totale degli avvenimenti di Kronstadt. Essi spargono ovunque la voce che Kronstadt è in mano ad una banda di guardie bianche e di generali. Questa comunicazione ha provocato l’ilarità generale, che ha sfiorato il parossismo quando si è proceduto alla lettura del « manifesto comunista » lanciato su Kronstadt da un aereo. Allora si è udito esclamare: « Noi abbiamo qui un solo generale, il Commissario della Flotta Baltica, che è in prigione! »
L’assemblea è terminata con una serie di saluti, di ordini del giorno e di manifestazioni di entusiasmo che esprimevano la ferma e necessaria volontà di vincere o morire.

Saluto alla guarnigione di Kronstadt
La radio della nave di linea Petropaviovsk ha ricevuto da Reval il seguente telegramma: «Salute alla gloriosa guarnigione di Kronstadt rivoluzionaria che ha abbattuto il potere degli usurpatori ».

Zinoviev a Krasnaja Gorka
Zinoviev è arrivato in treno espresso ad Oraniembaum e si è recato immediatamente a Krasnaja Gorka per cercare di sedare l’agitazione che regna nella guarnigione locale. Questa, nelle sue assemblee e nelle sue risoluzioni, ha espresso la sua intera solidarietà col movimento di Kronstadt.

Sospensione del servizio ferroviario ad Oraniembaum
Per ordine del Comitato di Difesa di Pietrogrado ad Oraniembaum è sospeso il servizio ferroviario. Non sarà ripreso che in casi eccezionali, e con l’autorizzazione speciale del Comitato di Difesa.
I cekisti ed i cadetti occupano tutte le stazioni.

Arresto del capo della direzione politica della flotta del Baltico
[da Sestroretsk]
Mentre tentava di passare al forte Totleben, il capo della direzione politica della Flotta del Baltico è stato arrestato da una pattuglia insieme ad altri bolscevichi, ed è stato ricondotto a Kronstadt.

Ai bolscevichi
Nell’officina d’armi di Sestroretsk sono stati arrestati numerosi operai. Nella città si sono verificate scene commoventi. Le compagne ed i figli dei detenuti hanno percorso le vie implorando e chiedendo la libertà per i loro mariti e i loro padri.

A Pietrogrado
Apprendiamo da Pietrogrado che in tutte le fabbriche si tengono assemblee nel corso delle quali si discute degli avvenimenti di Kronstadt. Gli operai sono favorevoli a Kronstadt rivoluzionaria e cercano in tutti i modi di entrare in contatto con noi. I bolscevichi tentano di impedirlo instaurando lo spionaggio fra gli operai, i soldati rossi e i marinai. Si proibisce agli equipaggi di lasciare le navi. La vigilanza dei commissari molto forte. Gli assembramenti sono dispersi da distaccamenti bolscevichi. La razione di pane è stata diminuita a tre quarti di libbra ogni due giorni.

Ultime notizie da Pietrogrado
La più grande fabbrica di mattoni è in sciopero. Gli operai della fabbrica del Baltico si sono rifiutati di riprendere il lavoro. Alcuni reparti di combattimento bolscevichi e dei cadetti montano la guardia davanti alle navi di linea Gangut e Poltava. Ad Oraniambaum sono stati arrestati alcuni marinai che tentavano di pasassare a Kronstadt. È stato dato ordine a tutti i marinai che si trovavano a terra di rientrare a bordo delle rispettive navi.

Nella città
A Kronstadt regna l’ordine, che non è stato turbato da quando il C.R.P. è stato incaricato dell’amministrazione della città. Tutte le istituzioni funzionano normalmente, il lavoro non è stato interrotto in nessun momento. Le strade sono animate. Durante questi tre giorni non è stato sparato un solo colpo.

Abbandonano il Partito
Il Comitato Rivoluzionario Provvisorio ha ricevuto le seguenti lettere:
«La politica bolscevica ha condotto il paese in una situazione insostenibile. Il Partito si è burocratizzato e non comprende le aspirazioni popolari. Come potrà ascoltare la voce del popolo quando mira solo ad imporre la propria volontà? (pensiamo ai 150 milioni di contadini!). Se si vuole che i lavoratori si risveglino finalmente, bisognerà trasformare i metodi elettorali, instaurare la libertà di parola perché le masse possano partecipare largamente alla ricostruzione del paese. A partire da oggi io mi dimetto dal Partito Comunista Russo dei Bolscevichi e aderisco incondizionatamente alle risoluzione adottata nell’assemblea del 1° Marzo. Mi metto quindi a completa disposizione del Comitato Rivoluzionario Provvisorio. Chiedo che questa lettera sia pubblicata nella stampa locale.
F.to: Herman Kanaev, ufficiale dell’Armata Rossa. Figlio di un esiliato dopo il processo dei 193.

«Il terrore, anche se rivoluzionario, è inammissibile. È per questo che fin dal 1918 ho lasciato il partito social-rivoluzionario massimalista, accusato dalle Izvestija del Comitato Esecutivo Centrale di avere partecipato all’attentato contro la sezione di Mosca del Partito Comunista Russo dei Bolscevichi. Sempre secondo le Isvestija, alcuni massimalisti avevano illegalmente proceduto, nel Sud, ad espropriazioni violente accompagnate da assassinii di responsabili locali. Ho recentemente appreso, da fonte degna di fede, che queste erano un insieme di calunnie. I bolscevichi, del resto, si sono abituati a questi metodi e li utilizzano continuamente per calunniare i loro avversari. Il tribunale si è visto costretto ad assolvere i massimalisti, e la stampa legata al Partito non ne ha fatto parola. Ciò premesso, vi chiedo di non considerarmi più membro del Partito Comunista Russo dei Bolscevichi e rientro nel ranghi dell’Unione dei Socialisti Rivoluzionari Massimalisti, la cui parola d’ordine è sempre stata:
«Tutto il potere ai soviet e non al Partito »
4 Marzo 1921
F.to: A. Lamanov

«Io, soldato rosso della quarta divisione d’artiglieria, ero simpatizzante del Partito Comunista Russo dei Bolscevichi per errore. Ora i miei occhi si sono aperti ed aderisco alla massa per andare avanti, al fianco del Comitato Rivoluzionario Provvisorio.»
4 Marzo 1921
F.to: Donato Semen Vag

[Annuncio
Tutte le unità militari, le associazioni operaie e le organizzazioni possono ricevere l’ “Izvestiia del Comitato Rivoluzionario Provvisorio” e gli opuscoli presso la Sevtsentropechat [Editrice Centrale del Nord], secondo le norme stabilite.]

 

6 Marzo
Il 6 marzo, Trotsky ultimò i preparativi per l’attacco. Le divisioni più fedeli, prelevate su tutti i fronti, i reggimenti di «Kursanti», i distaccamenti della Ceka e le unità militari composte di comunisti, furono concentrate nei forti di Sestroretsk, di Lissy Noss e di Krasnaia Gorka, e nelle posizioni fortificate vicine. I migliori tecnici militari furono inviati sul teatro delle operazioni per stabilire il piano per il blocco e per l’attacco di Cronstadt. Tukhatchevsky fu designato quale comandante in capod elle truppe.”
-Voline, “La rivoluzione sconosciuta…”, pag. 534

IZVESTIJA N. 4, DOMENICA, 6 MARZO 1921

Signori [o] compagni
Le mani callose degli operai e dei marinai di Kronstadt hanno strappato il timone dalle mani dei bolscevichi. D’ora in poi andremo avanti da soli. Intrepida, la nave dei soviet si dirigerà su Pietrogrado. Ed è da Pietrogrado che il potere delle mani callose si estenderà sulla Russia martire. Ma, compagni, bisogna essere [vigili.] Siate sempre all’erta perchè il cammino è pieno di difficoltà. Una sola falsa manovra può mandare la nave e dil suo prezioso carico — quello della costruzione del socialismo — a sfasciarsi contro qualche scoglio. Dunque, compagni, sorvegliate bene il timone: il nemico cerca di impadronirsene. Un solo tiramento di disattenzione ed egli lo afferrerà: allora il pericolo sarà grande. La nave sovietica colerà a picco tra le grida trionfali dei lacchè dello zar e dei servi della borghesia. Oggi, compagni, voi avete riportato una grande vittoria pacifica sulla dittatura bolscevica. Per ragioni opposte anche i vostri nemici se ne rallegrano. Noi siamo animati dall’ardente desiderio di restaurare l’autorità dei soviet. Per gli operai, il lavoro libero; è per i contadini il diritto di disporre delle loro terre e dei prodotti del loro lavoro. Questo è il nostro nobile scopo. Gli altri sognano di restaurare il regno dello zar ed i privilegi dei generali. È chiaro, quindi, che i nostri interessi sono diversi. Essi non sonni nostri compagni. Voi siete per la ricostruzione pacifica del paese ed il lavoro creatore. Loro vogliono il potere solo per ridurvi in schiavitù. Voi cercate la libertà, essi le catene per i vostri polsi. Attenzione, compagni, non lasciate avvicinare al timone i lupi travestiti da agnelli.

Vigliacchi e calunniatori
Riproduciamo qui sotto la copia di un proclama che un aereo bolscevico ha lanciato su Kronstadt. I cittadini di Kronstadt sanno come e da chi fu rovesciato l’odioso potere bolscevico. Sanno che alla testa del Comitato Rivoluzionario Provvisorio ci sono soldati, marinai, operai eletti per la loro abnegazione e perchè sono i migliori figli del popolo lavoratore. E non permetteranno che zaristi e guardie bianche mettano loro la briglia al collo. I bolscevichi minacciano: « Ancora qualche ora, e sarete costretti ad arrendervi ». Miserabili ipocriti! Ma chi volete ingannare! La guarnigione di Kronstadt non si è arresa ai generali zaristi. E credete che si arrenderà ai generali bolscevichi? Basta con le menzogne, vigliacchi! Voi conoscete la nostra forza e la nostra incrollabile determinazione di vincere о morire combattendo. Noi non scapperemo, come i vostri commissari, carichi di denaro zarista e di oro pagato col sangue degli operai.

Tratto da Bonafede Marco, Curcio Saro, op. cit., pag. 18

Proclama bolscevico agli ingannati di Kronstadt
[al popolo ingannato di Kronstadt]
Vedete ora dove vi hanno condotto? Vedete a che punto siete? Dietro i socialisti rivoluzionari ed i menscevichi, i generali zaristi mostrano le loro zanne. I Petrichenko, i Tukin non sono che dei burattini nelle mani del generale Kozlovsky, dei capitani Burkser, Kostromitinov, Shirkanovsky, e di altre guardie Bianche. Vi ingannano! Vi dicono che lottate per la «democrazia». Ma i giorni passano e voi vedete che, lungi dal lottare per la democrazia, portate sulle vostre spalle una nuova schiavitù: quella dei generali zaristi. Vi raccontano fandonie. Pietrogrado vi aiuterà? La Siberia e l’Ucraina stanno per seguire il vostro esempio? Menzogne sfrontate! A Pietrogrado, tutti i marinai fino all’ultimo vi hanno maledetto quando hanno saputo che siete diretti dal generale zarista Kozlovsky. La Siberia e l’Ucraina sono delle ferme sostenitrici del potere sovietico. Pietrogrado rossa se ne infischia dei miseri sforzi di un pugno di socialisti rivoluzionari e di guardie bianche.
Siete circondati da tutte le parti.
Qualche ora ancora e dovrete arrendervi senza scampo. Vi manca il pane, vi manca il combustibile. Se vi ostinerete, sarete stanati come anatre.
Tutti questi generali, i Kozlovsky ed i Burkser, tutti questi “sudicioni”, i Petrichenko ed i Tukin, scapperanno senza dubbio, all’ultimo momento, verso la Finlandia bianca.
E voi, marinai e soldati rossi, dove andrete?
Vi ingannano, se vi promettono del pane in Finlandia! Vi siete dimenticati di quando i soldati di Wrangel 4 arrivarono a Costantinopoli, dove morirono per la fame e le malattie? Vi attende la stessa sorte se non vi arrenderete immediatamente.
Arrendetevi subito, non perdete un istante!
Deponete le armi e raggiungete le nostre truppe!
Disarmate ed arrestate i capi della banda criminale che vi dirige, e specialmente i generali zaristi!
Chi si arrenderà subito sarà perdonato.
Arrendetevi senza perdere tempo.
Il Comitato di difesa di Pietrogrado
Il radiotelegramma intercettato dal «Petropavlovsk», che noi riproduciamo qui di seguito, dimostra una volta di più che i bolscevichi come anche i membri del soviet di Pietrogrado non hanno mai smesso di ingannare cinicamente gli operai ed i soldati rossi. Ma la guarnigione rivoluzionaria e gli operai di Kronstadt non cadranno nella trappola.

Appello agli operai, soldati rossi e marinai di Kronstadt
Appello lanciato nel corso di una riunione allargata del soviet di Pietrogrado.
Oltre i membri del soviet, erano presenti: i rappresentanti dei comitati di officine e di fabbrica, i dirigenti dei sindacati ed inoltre le commissioni di operai, di soldati róssi e di marinai. Un pugno di avventurieri controrivoluzionari ha ingannato Kronstadt. Dietro i marinai del Petropavlovsk manovrano in maniera evidente delle spie al soldo della controrivoluzione francese. Essi vogliono convincere i marinai che la loro lotta è una lotta per la democrazia; affermano di volere evitare ogni spargimento di sangue e che la ribellione non causerà nessuna vittima.
Questa democrazia che essi vogliono instaurare lascerebbe le mani libere alle spie del governo francese, ai generali zaristi, ai menscevichi e ai socialisti rivoluzionari, loro complici.
Se tale cricca di banditi e traditori riuscisse a trionfare, ripristinerebbe il potere della borghesia e massacrerebbe il popolo.
I menscevichi ed i socialisti rivoluzionari, approfittando della difficile situazione della repubblica sovietica, affermano che i bolscevichi non sono capaci di amministrare.
Ma chi è che da tre anni ha dato agli operai ed ai contadini la possibilità di dedicarsi esclusivamente alla ricostruzione pacifica del paese?
Se ci sono dei responsabili della fame e del disordine amministrativo, questi sono proprio i menscevichi ed i socialisti rivoluzionari: sono loro che sostengono tutte le rivolte antipopolari, che vogliono ripristinare il potere dei proprietari fondiari e dei capitalisti, che attizzano continuamente il fuoco della guerra civile; sono loro che istigano senza sosta l’imperialismo internazionale contro la Russia Sovietica. Voci persistenti affermano che essi si sarebbero impadroniti del potere a Kronstadt, senza colpo ferire. Se così è stato, è perché il governo sovietico desiderava regolare in maniera pacifica il conflitto.
Ma la nostra pazienza è agli sgoccioli.
La borghesia internazionale risolleva la testa. Nel campo dei nemici della classe operaia regna un grande fermento. Da un momento all’altro rischia di scoppiare una nuova campagna contro la Russia Sovietica. Tutte le nostre conquiste sono in pericolo. Gli avventurieri che vanno mugolando che i bolscevichi sono incapaci di amministrare il paese vogliono trascinare la Russia in una nuova guerra.
Il soviet di Pietrogrado ed il governo centrale non lo possono permettere.
L’avventura controrivoluzionaria di Kronstadt è senza sbocchi, Kronstadt non può lottare contro la Russia Sovietica.
L’insurrezione deve essere stroncata al più presto.
Compagni operai, marinai e soldati rossi, sappiate che vi ingannano!
È da voi che dipende l’esito di questa avventura: che sarà sanguinosa se le guardie bianche che vi hanno trascinato nella ribellione non saranno punite. Compagni, arrestate immediatamente i capi del complotto controrivoluzionario.
Reintegrate immediatamente nelle sue funzioni il soviet di Kronstadt. Il governo sovietico saprà veder la differenza tra gli operai ingannati ed i controrivoluzionari coscienti.
Compagni, ancora una volta il soviet di Pietrogrado vi dice: è da voi che dipende lo spargimento o meno di sangue umano. Il tentativo insensato dei nemici del popolo è un crimine che essi pagheranno.
Questo è il nostro ultimo avvertimento. Il tempo stringe.
È arrivata l’ora di scegliere da che parte stare: о con noi, contro il nemico comune о con i controrivoluzionari.
F.to: Il soviet di Pietrogrado, i delegati operai, contadini e i soldati rossi
[Stazione Radio “Novaia Golandiia”]

Radiotelegramma del Comitato Rivoluzionario Provvisorio
A tutti… A tutti… A tutti…
Compagni operai, marinai e soldati rossi! Qui a Kronstadt sappiamo quanto soffrite sotto il giogo della dittatura bolscevica, voi, le vostre donne ed i vostri figli sul punto di morire di fame e di freddo.
Noi abbiamo rovesciato il soviet bolscevico. Il C.R.P. si è incaricato di organizzare l’elezione di un, nuovo soviet, che, liberamente eletto, non rifletterà più il volere di un pugno di comunisti degenerati, ma quello di tutto il popolo, degli operai e dei soldati.
La nostra causa è giusta. Contro i partiti, noi difendiamo il potere dei soviet. Noi vogliamo che i rappresentanti del popolo siano liberamente eletti.
I soviet corrotti, accaparrati dal Partito, sono sempre rimasti insensibili ai nostri bisogni ed alle nostre rivendicazioni. Per tutta risposta abbiamo ricevuto solo piombo.
Ora che la nostra pazienza è alla fine, vogliono comprare il nostro silenzio con delle elemosine: Zinoniev elimina i posti di blocco nella provincia di Pietrogrado; Mosca stanzia dieci milioni di rubli-oro per comperare all’estero viveri ed oggetti di prima necessità. Ma i proletari di Pietrogrado non si lasceranno ingannare.
Compagni, nonostante le mistificazioni dei bolscevichi, vi tendiamo fraternamente la mano.
Kronstadt rivoluzionaria ha bisogno del vostro aiuto!
Compagni! Vi ingannano, vi calunniano e falsificano sistematicamente la verità.
Compagni, non lasciatevi convincere!
A Kronstadt il potere è interamente nelle mani dei marinai, dei soldati rossi e degli operai rivoluzionari.
Noi non siamo manovrati da « guardie bianche agli ordini di un Kozlovsky », come afferma la radio menzognera di Mosca.

Composizione del C.R.P. e distribuzione degli incarichi
[Nella composizione del Comitato rivoluzionario provvisorio figurano i seguenti compagni: Arkhipov, Boikov, Valk, Vershinin, Kilgast, Kupolov, Oreshin, Ososov, Pavlov, Patrushev, Perepelkin, Petrichenko, Romanenko, Tukin e Yakimenko.
Tra loro sono stati scelti: il compagno Petrichenko come Presidente del C.R.P.; i compagni Yakimenko e Arkhipov come vicepresidenti del Presidente; il compagno Kilgast come Segretario del C.R.P. (a lui fu affidata anche la gestione delle informazioni); la gestione delle questioni civili è stata affidata ai compagni Valk e Romanenko; quella delle risorse di trasporto al compagno Boikov, quella dell’Unità Investigativa al compagno Pavlov e quella del Dipartimento dei Prodotti al compagno Tukin.]5

Delegazione di Kronstadt a Pietrogrado
La delegazione ha informato i marinai e gli operai della capitale sugli avvenimenti di Kronstadt, ha distribuito i volantini ed i proclami del C.R.P. ed ha assolto tutti gli incarichi che le erano stati affidati.

Risoluzione dei soldati rossi di Forte Rif
Noi, soldati rossi di forte Rif, dopo aver ascoltato i rapporti dei marinai delegati da Kronstadt, decidiamo immediatamente di esprimere tutta la nostra fiducia al Comitato Rivoluzionario Provvisorio, e di restare ai nostri posti.
Viva la libertà degli operai e dei contadini!
Viva il Comitato Rivoluzionario Provvisorio!
F.to: Riabov, presidente dell’assemblea
Andreev, segretario

Appello ai bolscevichi onesti
Compagni bolscevichi, guardatevi un po’ attorno e vedete in quale orribile pantano ci troviamo. Siamo in questa situazione perchè un pugno di burocrati con il pretesto del comunismo si sono costruiti un nido ben caldo nella nostra repubblica.
Io, comunista, vi dico: eliminate questi falsi comunisti che vi spingono ad una lotta fratricida. È per i loro errori che noi, soldati comunisti innocenti, pagheremo quando subiremo i rimproveri dei nostri fratelli operai e contadini senza partito.
Guardatevi attorno. La situazione non è certo felice. Verseremo forse il sangue dei nostri fratelli per fare gli interessi dì qualche burocrate? NO! Compagni, reagite! Non rispondente alla provocazione. Vi vogliono portare al macello.
Il vero comunista non impone le sue idee. Egli marcia fianco a fianco, in mezzo alla massa lavoratrice.
F.to: Rozhkali [della nave posamine Narov], membro del Partito Comunista Russo dei Bolscevichi

Proposte del C.R.P. all’ufficio dei sindacati industriali
Il C.R.P. si dichiara d’accordo con le decisioni dell’Assemblea Generale del 4 marzo, che aveva riunito i delegati dei marinai, degli operai e dei soldati rossi. Esso propone al triunvirato rivoluzionario dell’ufficio dei sindacati di procedere, entro lunedì, alla rielezione dei comitati regionali e delle direzioni sindacali. Propone inoltre che martedì 8 sia rieletto il soviet dei sindacati industriali.
Il Comitato Rivoluzionario Provvisorio

Appello Radio del C.R.P.
Compagni, non perdete un momento.
Unitevi, entrate in stretto contatto fra di voi, esigete la possibilità per i vostri rappresentanti di recarsi a Kronstadt. Essi potranno dirvi tutta la verità e dissiperanno tutte le false voci a proposito del pane finlandese, delle derrate finlandesi, e delle macchinazioni dell’Intesa.
Viva i proletari ed i contadini rivoluzionari!
Viva l’autorità dei soviet liberamente eletti!
6 Marzo 1921: stazione radio del vascello di linea Petropavlovsk

 

Continua nella Quarta Parte

 

Note

1Nella versione tradotta e pubblicata da CP, vi è una nota degli editori riguardo questa lettera: “Non meravigli il lettore il tono ed il contenuto di questa lettera. I firmatari volevano in realtà ottenere una pacificazione impossibile, non comprendendo che il dissidio era ormai insanabile, a causa delle profonde differenze esistenti, fra la direzione leninista ed i proletari coscienti, sulla necessità di portare avanti la rivoluzione.”

2 L’annuncio di Trotsky viene riportato nel libro di Alexander Berkman, “The Bolchevik myth. Diary 1920-22”, New York, 1925

3 A partire da questo numero fino al n. 14, la maggior parte dei testi tradotti in italiano sono tratti dall’edizione di CP. I testi non presenti verranno tradotti e segnati tra parentesi quadrate.

4 “Wrangel Peter Nikolaevic, generale russo nato a Kovno nel 1878; dopo la rivoluzione del 1917 si ritirò in Crimea e successe al generale Kornilov nella lotta contro i bolscevichi. Nella primavera del 1920, mentre le truppe dell’Armata Rossa erano impegnate in Polonia, assunse anche il comando dell’armata di Denikin. In seguito all’accordo fra i partigiani machnovisti e l’Armata Rossa, fu sconfitto nel Novembre 1920. SI rifugiò a Bruxelles dove mori nel 1928.” (nota dell’edizione di CP)

5 Nell’edizione di CP viene riportata la seguente ripartizione: “Sono stati eletti nel C.R.P. i seguenti compagni (seguono le firme):presidente del C.R.P.: il compagno Petrichenko; vicepresidenti: i compagni Yakimenko e Arkhipov; segretario: il compagno Kil’gast (incaricato dell’informazione); affari civili: i compagni Val’k e Romanenko; trasporti: il compagno Pavlov; vettovagliamento: il compagno Tukin”. L’errore, in origine, venne fatto nell’edizione francese del 1969 – edizione che CP tradusse in italiano nel 1971 -, e riportata successivamente in altre edizioni francesi. Vedere qui l’originale in russo, precisamente “СОСТАВ И РАСПРЕДЕЛЕНИЕ ОБЯЗАННОСТЕЙ ЧЛЕНОВ ВРЕМЕННОГО РЕВОЛЮЦИОННОГО КОМИТЕТА.” (trad.: “LA COMPOSIZIONE E LA DISTRIBUZIONE DEI COMPITI DEI MEMBRI DEL COMITATO RIVOLUZIONARIO PROVVISORIO”)