Questione migranti. Situazione dal confine polacco-bielorusso – 6

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dal canale telegram di “No Borders Team”

–Animali morti a causa del regime di frontiera (4 Dicembre 2023)


Il regime di frontiera è una minaccia mortale non solo per le persone ma anche per gli animali.
Il muro di confine ha diviso a metà la più grande foresta primordiale d’Europa, tagliando le rotte migratorie di molte specie. Per i grandi mammiferi, come bisonti, cervi, alci e lupi, la foresta di Podlasie era un corridoio verde tra le foreste russe e quelle dell’Europa occidentale – che ora è stato chiuso con conseguenti danni all’ecosistema dell’intero continente.
Nei giorni scorsi abbiamo avuto notizia di tre bisonti uccisi dai camion militari.
Nella zona di confine l’esercito si sente impunito e questa situazione crea un pericolo reale per tutti coloro che si trovano lì.

 

–Non sostenere il muro e le uniformi (5 Dicembre 2023)
C’è stata una rissa tra i soldati di stanza al confine con la Bielorussia. Due di loro sono stati portati in ospedale, uno è in stato di incoscienza.
Due bisonti sono stati schiacciati dai camion militari il 3 Dicembre – lungo la strada tra Hajnówka e Białowieża.
Un altro bisonte è morto a causa di un precedente impatto – sempre con un veicolo militare.
Almeno tre soldati di stanza al confine si sono suicidati dall’estate del 2021.
Un altro soldato, Emil Czeczko, ha attraversato il confine con la Bielorussia e ha chiesto asilo. Il regime bielorusso lo ha utilizzato per la sua propaganda – alla televisione bielorussa Emil ha raccontato delle storie sugli omicidi di massa compiuti dall’esercito polacco. Quando non è stato più utile, “si è suicidato”.
Il caso di Emil, dei soldati suicidati e di quelli che incitano ai combattimenti, dimostra come l’esercito sia un’organizzazione che attrae persone instabili. Questo è importante perché costoro sono armati e utilizzano tali strumenti di morte contro gli operatori umanitari al confine.
Questi soldati utilizzano degli atti violenti contro le persone migranti. Picchiandoli, umiliandoli, gettandoli in fiumi ghiacciati. Quasi 60 persone sono morte a causa delle loro azioni. Molti sono stati ritrovati ma non sappiamo quanti corpi siano ancora nella regione selvaggia.
Ogni persona [residente] nella zona di confine deve fare i conti con questa minaccia. Le persone migranti colpite alle spalle o gli spari contro lu attivistu sono esempi lampanti di come i militari si sentano impuniti. I camion e le auto militari che sfrecciano sulle piccole strade di Podlasie sono una minaccia mortale per le persone e gli animali.
Tutte le persone che si spostano e portano aiuti hanno questa consapevolezza nella loro mente: potrebbero imbattersi in qualcuno che gli spara addosso.
Questa è una realtà quotidiana a Podlasie; una realtà quotidiana che chi non l’ha vissuta non se ne rende conto. Oggi in Polonia ci sono due mondi. Uno è il mondo della tranquillità, della cosiddetta normalità. L’altro è un mondo di posti di blocco, veicoli militari che passano ogni giorno sotto le case, squadroni armati che pattugliano i boschi e la consapevolezza di trovare delle persone morte facendo una passeggiata nella foresta.
In tutto questo manca ancora Frontex che ha anni di esperienza nell’uccidere le persone migranti. Un nuovo governo di “democratici” può fornirci questo.

 

–Il confine in una nuova realtà politica (5 Gennaio 2024)


Da alcune settimane la Polonia è retta da un governo “democratico”, obbediente alla Commissione europea. Subito dopo la formazione del governo, Donald Tusk è andato a Bruxelles per riferire sull’attività da svolgere e per incassare la sua gratificazione – i fondi destinati alla Polonia che erano stati sospesi a causa delle preoccupazioni sulla situazione dello Stato di diritto nel Paese. In questo modo, la Commissione europea ha espresso grandi aspettative nei confronti del nuovo governo. Ciò significa, tra le altre cose, un’attuazione rigorosa della politica migratoria dell’UE.
Questo non significa affatto che le azioni del partito “Diritto e Giustizia” si siano discostate in qualche modo da queste direttive – la violenza alla frontiera è [simile a quella di] altri confini dell’UE (Grecia, Spagna, Marocco, Libia o nei Balcani). Ciò che ha irritato Bruxelles [- e quindi l’Unione Europea -] è il non essere riuscito a controllare questa violenza come ha fatto in altri Paesi. Ciò ricorda la situazione dell’Ungheria, le cui autorità, pur avendo sottoscritto i principi fondamentali del progetto “Fortezza Europa”, non hanno esitato a criticare l’Unione Europea e ad essere, al tempo stesso, un membro volubile.
Ora in Polonia questo problema non esiste più: il nuovo governo eseguirà qualsiasi ordine – che si tratti di tagliare i sussidi sociali, aumentare l’età pensionabile o riconoscere ufficialmente la supremazia di Frontex nella gestione delle frontiere.
Ancora una volta il PiS è stato costretto a sottomettersi a questa agenzia dell’UE; ma le dichiarazioni pubbliche [governative] nel non avere bisogno di Frontex, [non è stato ben accolto] dagli organi decisionali dell’UE.
Novembre 2023. La Commissione europea ha stanziato 259 milioni di euro per progetti volti a “rafforzare la gestione della migrazione e la sicurezza delle frontiere esterne dell’UE”. Secondo un comunicato stampa della Commissione Europea, 141 milioni di euro saranno destinati a finanziare l’installazione di cavi in fibra ottica e software in vari Paesi europei, tra cui Bulgaria, Lituania e Ungheria, “migliorando lo scambio e l’elaborazione dei dati tra i posti di frontiera e i centri di comando”. [La Commissione] ha aggiunto che i fondi saranno utilizzati per installare sia le apparecchiature di sorveglianza elettronica nelle frontiere di Bulgaria, Lettonia e Lituania che per le apparecchiature mobili di rilevamento in Bulgaria, Grecia e Lituania. Inoltre, nell’ambito dell’ “Asylum, Migration and Integration Fund” (AMIF), i fondi saranno utilizzati anche per “rafforzare i centri di accoglienza alle frontiere, ristrutturando i centri di accoglienza esistenti in Italia, Lettonia, Lituania e Polonia.”[1]
A Podlasie, le persone migranti stanno ancora lottando per raggiungere un luogo dove la loro vita e la loro salute non sia in pericolo. Gli abitanti del luogo sono testimoni di cacce all’uomo, detenzioni, persone che vengono portate via in posti sconosciuti. Il movimento continua, anche se al di fuori del clamore mediatico. I media liberi e civici, sostenitori dei diritti umani negli ultimi due anni, hanno chiuso l’argomento. Il potere è cambiato: l’obiettivo è stato raggiunto.
Ci sono molte indicazioni [secondo cui] il movimento di aiuto [non potrà più avere una capacità di azione] – perché questo rovinerebbe l’immagine del nuovo governo. Soprattutto alcuni volti noti che hanno dominato la copertura mediatica del confine; essi non hanno nascosto le loro simpatie e i loro legami con i politici dell’attuale coalizione.
Cosa può andare storto quando un noto difensore dei diritti umani come Adam Bodnar è diventato Ministro della Giustizia e Procuratore Generale? Come si può criticare un governo del genere?
Adesso è a capo della polizia e di altri servizi, nonché dell’intera procura; quindi ha l’opportunità, a questo proposito, di sostenere le azioni totalitarie del Partito della Legge e della Giustizia – interrompere i processi politici che si stanno svolgendo anche contro gli operatori umanitari al confine o spiegare gli omicidi nelle stazioni di polizia (per i quali nessuno è stato, finora, chiamato a rispondere).
Vorremmo crederci. Ma la politica parlamentare non funziona nell’interesse della gente comune: anche i valori come la verità e la giustizia le sono estranei. Qualunque partito prenda il potere in questo sistema, proteggerà sempre gli interessi del grande capitale – perché è con esso e dipende da quest’ultimo. Gli altri, sia i cittadini “legali” che le persone migranti, dovrebbero, per citare il banchiere Mateusz Morawiecki, “lavorare per una ciotola di riso” e combattere tra loro.
Nel frattempo, [nella stessa] Podlasie i militari e le guardie di frontiera si sono nascosti bene. Il turismo sta riprendendo quota – il che potrebbe dare finalmente un po’ di respiro ai residenti (uomini e donne) di questa parte della Polonia (privati negli ultimi anni delle fonti di reddito).
Nessuna attesa ai posti di blocco [se le] facce bianche vengono visualizzate dalla luce delle torce. È più affabile; la neve è appena caduta e la natura selvaggia è bellissima.
E la gente continuerà a morirci.

Nota
[1] “EU Eastern Borders: European Commission Allocates Over € 250 Million for Migration and Border Security; EU Funding for Hungary Unblocked Amid Concerns Over Human Rights; Newly Elected Polish Prime Minister Receives EU Support Despite Using Anti-migrant Rhetoric in Elections Campaign”, ECRE, 15 Dicembre 2023. Link