9 Marzo
“Il 9 Marzo, il giorno dopo il fallimento dell’assalto alla fortezza nemica, il dirigente bolscevico Kamenev parlò al X Congresso del partito. La situazione militare a Kronstadt, egli disse, si era “protratta oltre” quanto ci si poteva aspettare, sicchè la liquidazione dell’ammutinamento non avrebbe potuto aver luogo “in modo rapido”. Il primo attacco era stato prematuro. Nella loro ansia di sconfiggere la ribellione prima che potesse ricevere aiuto dall’estero o raggiungere la terraferma, le autorità avevano agito affrettatamente, con una preparazione incompleta e con l’uso di una insufficiente quantità di truppe e di equipaggiamento: il risultato era stato che l’attacco era stato respinto con pesanti perdite. Ma adesso il tempo urgeva, giacchè ben presto i ghiacci avrebbero cominciato a sciogliersi. Pertanto Tukacevski, il comandante bolscevico, si preparava in fretta per un secondo attacco con forze assai maggiori che nel primo.”
-Paul Avrich, “Kronstadt 1921…”, pag. 182.
IZVESTIJA N. 7, MERCOLEDÌ, 9 MARZO 1921
Lenin ha detto: “Il comunismo è il governo dei soviet più l’elettricità”, ma il popolo si è reso conto che il comunismo “bolscevico” è la burocrazia più le fucilate
Svolgimento delle Operazioni (8 Marzo 1921)
La nostra artiglieria ha distrutto la strada ferrata nei pressi di Martyshkino.Ad Oraniembaum, si è sviluppato un incendio nella centrale elettrica del palazzo cinese [di Caterina]. La nostra artiglieria ha bombardato i lati nord e sud del golfo. Il nemico ha subito delle forti perdite. A parte qualche rottura di vetri, il bombardamento nemico non ha causato alcun danno agli edifici della città. Nel corso di uno scontro con le nostre postazioni avanzate, è stato ucciso Gromov, ex commissario della flotta di Kronstadt.
Uccidono i nostri bambini
Loro, i bolscevichi, sono abituati a spargere sangue innocente. Hanno cominciato col bombardare la popolazione pacifica di Kronstadt. La prima bomba è stata lanciata l’8 marzo alle 6. È caduta sul cornicione di una casa, ma i danni sono limitati ad una facciata danneggiata ed a qualche vetro rotto nelle case vicine. È rimasto ferito un ragazzo di tredici anni: leggermente, per fortuna.
In che cosa consiste il prezzo della vittoria
I primi colpi del nemico hanno ancor più messo in rilievo tutta la fermezza e la decisione della nostra guarnigione rivoluzionaria che cerca il combattimento e restituisce con precisione colpo su colpo. Vogliono tutti prendere le armi, senza eccezioni, i vecchi come gli adolescenti. Gli animi sono molto eccitati. La popolazione operaia e la guarnigione hanno deciso di combattere fino alla fine. Tutti non hanno che un pensiero: distruggere dei tutto il giogo bolscevico. Nessuno parla di ritirarsi. Non esiste che un solo cammino, quello che va avanti verso un lavoro liberato per mezzo del potere dei Soviet. L’entusiasmo e la fermezza degli insorti renderà certa la vittoria. La fiducia in sè, l’adesione incondizionata alla causa dei lavoratori: ecco la forza che ci assicura la vittoria sul maresciallo bolscevico Trockij. Nel campo nemico la situazione non è certo uguale. Come ci informano i disertori ed i prigionieri, Trockij è ricorso ai soliti metodi dei bolscevichi per convincere i lavoratori: punta le mitragliatrici alle spalle delle sue truppe.
Alle aspirazioni degli insorti, Trockij risponde con la frusta e le pallottole.
Ascolta Trockij!
Nelle loro trasmissioni radiofoniche, i bolscevichi hanno riversato una marea di menzogne sugli animatori della terza rivoluzione, che difendono il vero potere dei soviet contro gli abusi dei commissari. Noi non lo) abbiamo nascosto alla popolazione di Kronstadt, ed abbiamo integralmente riprodotto i loro attacchi e le loro calunnie nelle nostre « Izvestija ». Non abbiamo nulla da temere. I cittadini sanno come è avvenuta la rivolta, e da chi è stata fatta. Gli operai ed i soldati rossi sanno che nella guarnigione non esistono né generali zaristi, nè guardie bianche. Da parte sua il C.R.P. ha preteso da Pietrogrado, per radio, la liberazione degli ostaggi detenuti dai bolscevichi in prigioni super-popolate, e quella degli operai, marinai e soldati rossi e delle loro famiglie, come anche dei detenuti politici. Una nostra seconda trasmissione radiofonica proponeva di fare venire a Kronstadt una commissione dei delegati senza partito che, dopo aver visto sul posto quello che accade realmente, avrebbe potuto aprire gli occhi alla popolazione di Pietrogrado.
Che cosa hanno fatto i bolscevichi?
Hanno nascosto tali radiogrammi agli operai ed ai soldati rossi. Alcune unità dell’armata del maresciallo Trockij, passate dalla nostra parte, ci hanno portato dei giornali di Pietrogrado, nei quali non si parla delle nostre trasmissioni! Invece, non molto tempo fa, questi « truffatori » abituati a giocare con carte truccate, gridavano che non bisognava avere segreti per il popolo, nemmeno dei segreti diplomatici! Ascolta, Trockij! In attesa della vendetta del popolo puoi fucilare migliaia di innocenti, ma la verità, quella non potrai metterla a tacere! Essa finirà per imporsi. Tu e i tuoi [oprichniki] sarete allora obbligati alla resa dei conti.
Riorganizzazione dei sindacati
Sotto la dittatura bolscevica i compiti dei sindacati e delle loro commissioni amministrative sono ridotte al minimo. Durante i quattro anni di esistenza del movimento rivoluzionario nella Russia socialista, i sindacati non hanno mai avuto la possibilità di diventare degli organismi di classe, nè niente di simile. Questo semplicemente ed unicamente perchè il Partito al potere cercava di educare le masse secondo i metodi del comunismo centralizzato. Di conseguenza l’attività dei sindacati si è limitata unicamente a censire — compito assolutamente inutile — il numero di questo о di quel sindacato, la specializzazione di ciascun aderente, il partito al quale apparteneva, etc. Al contrario, non è stato fatto niente per stimolare la costruzione della Repubblica dal punto di vista amministrativo e cooperativo, e per lo sviluppo della cultura nei sindacati. Non bisogna meravigliarsi che non abbiano compiuto niente di tutto questo, perchè se avessero dato ai sindacati una vasta libertà d’azione, tutto il sistema centralista dei bolscevichi sarebbe fatalmente crollato. La qual cosa avrebbe dimostrato l’inutilità dei commissari e delle sezioni politiche.
Senza alcun dubbio, è questa la causa per la quale le masse operaie si sono staccate dai sindacati, di cui i gendarmi bolscevichi si erano serviti come di un mezzo supplementare per sfruttare le masse Una volta rovesciata la dittatura [del Partito Comunista di Russia], il ruolo dei sindacati dovrà cambiare radicalmente. I sindacati e le loro commissioni amministrative, una volta riorganizzati, dovranno risolvere il grande problema dell’educazione delle masse in vista della costruzione culturale ed amministrativa del paese. Dovranno animare la loro attività di uno spirito innovatore e farsi gli interpreti degli interessi del popolo. La Repubblica socialista dei soviet diventerà forte solo quando sarà amministrata dalle classi lavoratrici con l’aiuto dei sindacati rinnovati. Mettiamoci dunque al lavoro, compagni operai!
Creiamo dei nuovi sindacati, liberi da ogni costrizione esterna: in questo consiste la nostra forza.
F.to: S. Fokin
Le prime vittime della terza rivoluzione
[Sulle esecuzioni a Oranienbaum]
Il 2 Marzo correva voce ad Oraniembaum che Kalinin era stato espulso da Kronstadt. Alcuni marinai della nostra città sono stati arrestati alla stazione. La prima divisione marittima aeronavale era favorevole alla rivoluzione e non attendeva che un segno da parte del popolo lavoratore. Sono stati informati del sollevamento rivoluzionario di Kronstadt. La notizia si è diffusa fra i marinai della divisione aerea, che alle 18 si riunirono tutti al club per discutere della situazione che si era venuta a creare. I bolscevichi si allarmarono e fecero un gran chiasso al dipartimento politico. L’organizzatore del Partito Comunista Russo dei Bolscevichi, [Perekhov], come anche altri bolscevichi, lasciarono subito la riunione per andare al club. Il commissario della divisione fu stupito di vedere eleggere alla presidenza del Comitato Rivoluzionario il compagno Kolesov (capo della divisione aerea), alla carica di segretario il compagno Balobanov; al sottosegretariato, il compagno Romanov. Lo fu soprattutto quando la divisione al completo sottoscrisse la risoluzione di Kronstadt. I marinai salutarono con grida di gioia l’inizio della liberazione del popolo lavoratore. I bolscevichi tentarono invano di convincerli che essi non avevano assolutamente il diritto di insorgere contro il potere. A ciò i marinai risposero, in uno slancio rivoluzionario, che preferivano morire piuttosto che sopportare ancora il giogo bolscevico. Ed alle grida gioiose di « Viva gli operai, marinai e soldati rossi di Kronstadt! », essi si diressero subito verso gli hangars degli idrovolanti. Là, si riunirono nuovamente. Il compagno Balobanov propose di armare tutti i marinai. Alcuni si opposero per evitare uno spargimento di sangue; come vedremo più avanti, pagheranno caro il loro pacifismo e la loro credulità. Furono eletti tre delegati per le relazioni con Kronstadt, e fu formata una guardia di trenta uomini. Nel frattempo, i bolscevichi avevano informato di tutto il dipartimento politico, il cui presidente, il commissario Sergeev, dette ordine ai reparti militari di arrestare i marinai insorti, i quali — come egli disse — erano passati alle guardie bianche. I marinai avevano raggiunto l’uno dopo l’altro i loro alloggi senza alcun timore, poiché I bolscevichi avevano assicurato che nessuno li avrebbe molestati. I nostri compagni, inviati nelle vicine unità con la risoluzione di Kronstadt, furono arrestati dalla Ceka durante il viaggio. Il commissario Kolesov non potè telefonare a Kronstadt nè alle altre unità (il centralino gli rispondeva che l’apparecchio era guasto). Nello stesso tempo il commissario della guarnigione di Oraniembaum, Sergeev, telefonava al Comitato di Difesa di Pietrogrado, chiedendo l’invio urgente di un treno blindato, di tre batterie di artiglieria leggera e di uno squadrone di cadetti. Tutti i bolscevichi furono armati fino ai denti, e vennero dotati di pistole e mitragliatrici. Ai soldati rossi vennero date due libbre di pane e una libbra di carne a testa, e vennero inviati alla caserma della brigata. Sul campo, i bolscevichi cominciarono ad arrestare i giovani marinai del convoglio, soprattutto quelli di cui non erano sicuri e li consegnarono alla Ceka. Quelli che scapparono prima di venire arrestati riferirono i fatti al compagno Kolesov, che rispose: « Possono continuare gli arresti. Noi non li teniamo, ma non resisteremo perchè non siamo abbastanza numerosi: non siamo che trenta uomini di guardia ». Il 3 Marzo, alle 5 del mattino, il treno blindato [“Chernomorets”], arrivò a Pietrogrado con il suo carico di cadetti. Alle 7, al sorgere del sole, essi presero posizione davanti alla caserma della divisione aeronavale, puntando i loro cannoni e le loro mitragliatrici. Subito si gettarono sui marinai e li disarmarono. Dulkis, il cekista di Kronstadt, [puntò] il fucile contro il compagno Kolesov, gridando come un ossesso: « Non muoverti, guardia bianca, o ti ammazzo ». In seguito quest’ultimo venne arrestato e condotto, sotto buona guardia, alla Ceka, dove cominciarono a portare i marinai arrestati nei loro alloggi. Dopo qualche ora, i cekisti iniziarono gli interrogatori. Quando li terminarono, la sera del 3 Marzo, una compagnia di cadetti condusse a [Martyshkino], per fucilarli, Kolesov e altri quarantaquattro marinai della divisione aeronavale. Poco dopo, furono udite parecchie scariche consecutive. I bolscevichi della divisione aeronavale fecero arrestare le famiglie ed i parenti dei marinai che la Ceka non era riuscita ancora a prendere. Arrivarono cadetti da Orel, Nizhni Novgorod e Mosca. Arrivarono tre treni blindati supplementari ed occuparono i binari di scambio. In seguito arrivò l’artiglieria pesante e la Ceka di Mosca.
Perchè tutti questi [oprichniki] e queste forze armate?
È inutile dire che essi erano destinati agli operai, contadini, marinai e soldati rossi che non aspiravano che alla libertà del lavoro ed alla giustizia. Le esecuzioni non ci fanno paura. Noi siamo risoluti a vincere, o a morire della morte gloriosa del marinaio rivoluzionario che ha dato prova di non essere nè l’aguzzino nè lo schiavo della Ceka, baluardo dell’assolutismo, che martirizza le nostre donne ed i nostri bambini nelle sue camere di tortura.
Abbasso gli assassini bolscevichi che si prendono gioco di noi!
Viva il potere dei soviet liberi!
L’utilizzazione criminale della bandiera bianca
Innalzare la bandiera bianca durante le operazioni militari significa che le si vuole momentaneamente sospendere per intavolare dei negoziati fra le parti avverse. È l’uso di tutti i popoli. Ma non quello dei bolscevichi. Essi trasformano la bandiera della pace in simbolo di tradimento. Sotto la sua protezione, compiono gli atti più abominevoli. Ieri, 8 marzo, alcuni soldati rossi sono partiti da Oraniembaum in direzione di Kronstadt innalzando la bandiera bianca. Quando li videro, due compagni andarono loro incontro senz’armi. Uno dei due, fiducioso, si avvicinò al gruppo dei suoi avversari, mentre l’altro rimaneva indietro. Aveva appena scambiato qualche parola, quando i bolscevichi si buttarono sul nostro compagno, lo fecero scendere dal suo cavallo e lo portarono via. L’altro compagno potè scappare e tornare a Kronstadt. È bene non dimenticare questo esempio per capire i metodi di lotta usati dai bolscevichi contro le masse lavoratrici.
Menzogne dei bolscevichi
Il bolscevico Tukhachevsky, comandante dell’armata che opera centra Kronstadt, informa il collaboratore del [“ Kransnyi Komandir”] di quanto segue:
«Il reggimento di tiratori, di guarnigione a Kronstadt, ha rifiutato di arrendersi agli insorti e non si è lasciato disarmare ».
«I caporioni dell’insurrezione si preparano a fuggire in Finlandia».
« Un marinaio senza partito, che ha disertato da Kronstadt, ha riferito che il generale Kozlovsky ha preso la parola nel corso di un’assemblea organizzata dai marinai il 4 Marzo. Egli ha reclamato un governo fermo ed un’azione decisiva contro i sostenitori dei soviet ».
« A Kronstadt, il morale è basso. La popolazione attende con impazienza la fine dell’insurrezione ed esige che i dirigenti delle guardie bianche vengano rimessi nelle mani del governo sovietico».
Ecco come i bolscevichi descrivono la situazione a Kronstadt. Questi sono i mezzi ai quali ricorrono per disonorare il nostro movimento agli occhi del popolo lavoratore e prolungare così la loro esistenza.
Il commissario Kamenev è scappato da Oranienbaum
Il numero del [“ Kransnyi Komandir”], uscito in data 7 Marzo, che abbiamo trovato tra le mani dei prigionieri, dice:
« Il generale in capo dì tutte le forze armate della Repubblica, il commissario Kamenev, che era venuto ad Oraniembaum in seguito agli avvenimenti di Kronstadt, è ritornato a Mosca ».
Tentativi dei bolscevichi di scappare dai forti
Il 6 Marzo, il compagno Afanasiev andò dal bolscevico Ballot per prestargli dei libri. Quest’ultimo volle convincerlo a fuggire dal forte “Rif” dalla parte di Oraniembaum. Innanzi tutto ispezionò il luogo dove si trovavano le guardie e le mitragliatrici, e il cammino più pratico per raggiungere il mare. Propose di vestirsi di bianco, perchè c’era la luna piena (la conversazione aveva luogo alle due del mattino). Ma il compagno Afanasiev non si lasciò convincere. Al contrario l’arrestò e lo condusse al C.R.P. Interrogato, Ballot confessò che voleva fuggire ad Oraniembaum, ma cercava qualcuno che lo accompagnasse per non compromettersi troppo. Dichiarò di voler fuggire perchè temeva di essere fucilato! Gli furono trovati addosso 28.000 rubli ed alcuni documenti. Il 6 Marzo si riunì al forte [“Krasnoarmeiskii”] un’assemblea generale della guarnigione alla quale assistettero anche dei bolscevichi. Dopo aver ascoltato il rapporto del compagno Vershinin sulla situazione attuale a Kronstadt si notò una certa divergenza di vedute fra i presenti. Ciò era dovuto al lavoro di agitazione svolto continuamente dai bolscevichi, che avvelena l’atmosfera. Costoro tentavano di far credere ai compagni di essere ancora padroni della situazione e che non sarebbe stato facile sloggiarli. Dopo la parola d’ordine proposta dal compagno Vershinin — [“vittoria o morte”] — la guarnigione ne adottò un’altra ancora: [“meglio morire che arrendersi”]. Allora i bolscevichi, una cinquantina in tutto, tentarono di scappare dal forte, ma furono scoperti con l’aiuto dei proiettori, arrestati e consegnati al C.R.P. di Kronstadt.
Attualmente al forte [“Krasnoarmeiskii”] regna un grande spirito rivoluzionario e una grande solidarietà con Kronstadt.
Risoluzione dei compagni passati dalla nostra parte
La verità su Kronstadt passa attraverso tutti gli abusi bolscevichi. Il risultato è che intere unità nemiche passano nelle nostre file e si arrendono. Essi si rendono conto che. i soldati rossi e gli operai di Kronstadt lottano contro gli oppressori, per il vero potere dei soviet. Vedono anche che a rovesciare gli sbirri bolscevichi, non sono i generali (sia detto per inciso, qui da noi non ce ne sono), ma il popolo indignato. Riportiamo qui di seguito la risoluzione presa da 700 uomini che hanno disertato l’esercito bolscevico per venire a Kronstadt: « Noi soldati rossi, contadini, operai e cadetti, dopo aver ascoltato il rapporto sulla situazione di Kronstadt, esprimiamo la nostra completa solidarietà con la risoluzione dell’assemblea della guarnigione della città di Kronstadt e ribadiamo la nostra intera fiducia nel C.R.P. Noi vogliamo seguirlo impegnandoci a raggiungere, al suo primo appello, le fila dell’annata dei lavoratori ed a lottare contro tutta la burocrazia e l’ingiustizia bolscevica ».
F.to: Skepko, presidente
Ivlev, segretario
Tutto il potere ai soviet e non ai partiti. Risoluzione
1) Noi, candidati del Partito Comunista Russo dei Bolscevichi dell’unione Operai per le Relazioni Popolari, dopo aver discusso il momento che stiamo vivendo, siamo arrivati alla seguente conclusione: Siamo entrati nel Partito per lavorare, per il benessere del popolo e per dedicarci interamente alla difesa degli interessi delle masse operaie e contadine; è per questo che, nel difficile frangente che attraversa in questo momento la Repubblica, quando tutti i nostri sforzi devono essere tesi ad eliminare la disorganizzazione, la fame ed il freddo, dichiariamo all’unanimità che non siamo sostenitori del governo ma della giusta causa dei lavoratori, dichiariamo all’unanimità che ci mettiamo a disposizione del C.R.P., che ha posto il problema della creazione di soviet appartenenti unicamente alle masse proletarie.
Viva il potere dei soviet, veri difensori dei lavoratori!
F.to: Petrov, presidente dell’assemblea
Kronstadt, 8 Marzo 1921
2) Noi, rappresentanti operai alla riunione generale del VI comitato regionale del sindacato dei metallurgici, dopo avere ascoltato il sincerò discorso del delegato del C.R.P. della fortezza di Kronstadt, dichiariamo: « Noi vi crediamo e siamo con voi. Continuate ad avanzare sul cammino luminoso che vi siete tracciati. Non vi abbandoneremo, e se necessario moriremo con voi per la causa dei nostri fratelli, gli operai ».
F.to: Romashev, presidente
Il segretario (firma)
Elezione del triunvirato rivoluzionario dell’ispezione operaia e contadina
La riunione generale dei collaboratori dell’ispezione operaia e contadina ha deciso: Poiché al dipartimento dell’ispezione [operaia-contadina] ci sono quattro sotto-sezioni, bisogna eleggere un egual numero di membri. Quindi ne sono stati eletti quattr: [Galkin, Morozov, Neveikin e Soloviev]; i primi tre restano al dipartimento dell’ispezione, il compagno Soloviev all’ispezione del soviet popolare. Galkin è stato eletto presidente del Triunvirato Rivoluzionario e Neveikin segretario.
Appello
Compagni bolscevichi, ricordatevi! Riconoscete i vostri imperdonabili errori nei confronti dei senza partito. Anch’io sono stato bolscevico, sulla nave di linea Sevastopol, ed ora comprendo quanto ci abbiano ingannato i burocrati dirigenti. Compagni bolscevichi, è tempo che vi risvegliate! I nostri padri sono stati ingannati, i nostri fratelli contadini ed operai sono stati fucilati per ordine di Trockij о di altri. Basta! Abbasso la frase ingannatrice: « dittatura del proletariato ». Cominciamo la lotta, tutti insieme, per la giusta causa che difende il C.R.P. Abbasso il partito degli impostori!
F.to: Koskin, comunista
Abbandonano il Partito
Alla redazione giungono senza interruzione le dichiarazioni di dimissioni dal Partito Comunista Russo dei Bolscevichi, ma il loro forte numero e la mancanza di spazio ci mettono nell’impossibilità di pubblicarle tutte insieme. È per questo che le pubblicheremo, per quanto possibile, nei prossimi numeri. Poiché, in risposta alla proposta dei compagni di Kronstadt, con la quale essi chiedevano che Pietrogrado inviasse dei delegati, Trockij e i capi del bolscevismo hanno risposto con le pallottole, chiedo che a partire da oggi non mi si consideri più membro del Partito Comunista Russo dei Bolscevichi. I discorsi degli oratori bolscevichi mi avevano addormentato, ma quello che hanno fatto oggi i burocrati del Partito mi ha aperto gli occhi. Domando che le mie dimissioni siano pubblicate, e anche che i compagni mi accolgano nella loro ristretta famiglia, per dividerei le loro privazioni e le loro gioie. Ringrazio i burocrati bolscevichi di avere lasciato cadere la maschera permettendomi di uscire dall’errore. Nelle loro mani, non ero che un cieco strumento.
F.to: Andres Bratashev, ex membro del P.C.R.(b.), n. 537.575
Considerando quanto sia critica la situazione determinata dagli errori dell’insolente gruppo dei bolscevichi; vedendo quanto si approfittino delle loro posizioni al vertice del Partito, e dato che sono entrato nel Partito costretto con la forza in quanto soldato russo; guardo con orrore il frutto del loro sinistro lavoro. Il paese, rovinato com’è, non può essere ricostruito che dagli operai e dai contadini che il Partito al potere ha lasciato nella più nera miseria. Abbandono il Partito e mi metto a disposizione delle masse lavoratrici.
F.to: L. Korolev, comandante del 5° battaglione, 4a divisione.
[Il sanguinoso orrore di Nikolai
non eravamo ancora riusciti a dimenticare,
quando il partito “santo” del comunismo
cominciò a versare nuovamente il nostro sangue.
Ci aveva promesso la libertà,
ci aveva promesso il dono della fortuna,
ma questo suo dono lo ha cambiato
in terrore e incubo sanguinoso.
Esecuzioni, tormenti, torture,
sangue versato da sotto le spade.
Ci ha dato tre anni di sofferenza
peggio dei macellai dello zar.
Si è avverato… Per volontà del popolo
l’incubo dell’oppressione è stato spezzato.
La libertà è stata restituita.
Il potente fuoco della rivolta brucia.
La grigia Kronstadt, nei giorni passati
è avanzata come un rivoluzionario.
Ha buttato giù il peso di Nikolai
e abbatterà il giogo comunista.
K. Kolodochkin, marinaio]
Noi, [comunisti] della nave di linea Sevastopol, dopo avere discusso la situazione attuale, siamo arrivati alla seguente conclusione: Da quando il nostro partito è stato fondato, tre anni fa, vi sono entrati molti avventurieri e profittatori che hanno causato nel nostro paese un eccessivo sviluppo della burocrazia, e di conseguenza l’antipatia degli operai e dei contadini nei suoi confronti.
Il nostro partito si è sempre posto il problema delta lotta contro i nemici della classe operaia e del proletariato. Oggi noi dichiariamo apertamente che, in quanto onesti figli del popolo, d’ora innanzi ne difenderemo le conquiste. Non permetteremo a nessuna guardia bianca, visibile о nascosta, di approfittare del difficile momento che la nostra Repubblica sta attraversando. A quanti vorranno strappare il potere ai soviet, noi sapremo opporre la resistenza necessaria ad abbattere l’idra controrivoluzionaria dell’Intesa. Noi abbiamo già dichiarato — e torniamo ad affermarlo — che obbediamo al C.R.P. di
Kronstadt, che si è proposto la creazione di soviet operai e proletari.
Viva il potere del soviet, unico difensore dei diritti dei lavoratori!
Chiediamo che la stampa faccia la più larga diffusione possibile della presente risoluzione.
Seguono ventisei firme: [I. Petrov, Turk, G. Babanov, E. Soloviev, F. Bobor, Tikhomirov, A. Agafonov, Dialensky, G. Moshuanov, Kornoniushkin, Iu. Kentok, Kolomychenko, Chernov, I. Naumov, V. Ianishus, I. Semenov, N. Kitto, V. Lubkov, O. Svetlov, V. Tuzov, A. Etikson, S. Fetrovin, Fedorov, Busybin, Gant, Gavrilov]
Ci sono giunte le dimissioni dal P.C.R. (b.) delle seguenti persone. Seguono ventiquattro firme:
[1) N. Ermolenko, marinaio della nave da guerra Petropavlovsk,
2) P. Tolbaev, membro candidato del P.C.R.(b.),
3) Zhukovsky, marinaio della nave da guerra Petropavlovsk, 8a compagnia,
4) I. Mischenkov, lavoratore presso il laboratorio di galvanoplastica,
5) M. Petrov, membro del P.C.R.(b.),
6) G. Ivanov, soldato della batteria n. 5,
7) A. Buivolov, soldato della Terza Divisione,
8) A. Krutikov, ibidem,
9) T. Timoshin, ibidem,
10) P. Moiseev, ibidem,
11) V. Sapogov, ibidem,
12) B. Dziubinsky, ibidem,
13) A. Sokovtsev, ibidem,
14) I. Grishin, ibidem,
15) G. Semenov, ibidem,
16) E. Perezhogin, ibidem,
17) G. Rebon, marinaio della Compagnia dei Marinai Specialisti,
18) D. Chizhov, marinaio di un posamine,
19) A. Tuzov, artigiano del forte Pietro I,
20) G. Zharov, membro del P.C.R.(b.),
21) I. Manziar, artigiano del Laboratorio Minerario,
22) I. Petrov, lavoratore del gruppo di supporto della Terza Divisione,
23) S. Savin, marinaio di un posamine,
24) G. Kurakin, impiegato del gruppo di supporto della Terza Divisione artiglieria]
[Prodotti alimentari da Gorprodkom
Oggi, un quarto di libbra di biscotto viene rilasciato con le tessere per adulti di lettera A per coupon pane n. 24 – conteggiato rispetto alla norma sul pane del 9 Marzo.
Con le tessere per bambini della serie A per coupon prodotti n. 6 vengono rilasciate due libbre di grano dai negozi n. 5 e 14 – conteggiate rispetto alla norma sul pane dall’8 all’11 marzo.
Con la tessera per:
-adulti lettera A e Б e bambini della serie В per coupon pane n. 25
-bambini della serie Б per coupon pane n. 6
viene rilasciata una libbra di carne fresca – conteggiata rispetto alla norma sul pane dall’8 all’11 marzo.
Il produttore di lievito Rudkevich (all’angolo tra Lenin Blvd. e Saidashnaia) rilascia 1/16 di libbra di lievito con le tessere per bambini della serie В per coupon pane n. 4, a pagamento.
Si annuncia, per informazione del Comitato Direttivo e dei rappresentanti degli edifici, che i cittadini con razioni navali non devono essere riforniti di merci.
Levakov, membro del triunvirato, per il presidente del Gorprodkom
Pozdniakov, capo del sotto-dipartimento della distribuzione]
10 Marzo
“Giornate di angoscia e di cannoneggiamenti. Sono disperato : qualcosa è morto dentro di me. Nelle strade, gli uomini sono piegati dall’angoscia, prostrati. Nessuno osa parlare. Il tuonare dell’artiglieria squarcia l’aria.”
-dal diario di Alexander Berkman, in “La Comune di Kronstadt. La Izvestija e altri documenti…”, pag. 14
“Durante tutta la giornata del 10 marzo, l’artiglieria comunista martellò furiosamente l’isola intera dal sud al nord.”
-Voline, “La rivoluzione sconosciuta…”, pag. 542
“Sino ad allora, malgrado l’intenso fuoco, le perdite erano state estremamente limitate; i visitatori esterni di Kronstadt riferirono che vi erano stati pochi danni alle persone e alle cose, e particolarmente agli edifici e alle installazioni militari. Sino al 10 Marzo, secondo quanto affermavano i difensori, soltanto quattordici persone erano state uccise e quattro ferite (due marinai, un soldato e un civile”
-Paul Avrich, “Kronstadt 1921…”, pag. 188
Fino a quel momento, l’effetto principale dell’offensiva bolscevica fu l’isolamento sia dei ribelli di Kronstadt e sia il blocco della diffusione del loro messaggio. La radio e la stampa fecero disinformazione senza sosta contro di loro.
“A Mosca la rivolta destava serie preoccupazioni. Il 10 Marzo Trotsky ritornò con un pesante rapporto sulla situazione, che lesse in una seduta a porte chiuse del X Congresso del Partito. La stessa sera trecento delegati, oltre un quarto del totale, si arruolarono volontari per il fronte: una prova, questa, drammatica di quanto grave fosse considerata la rivolta, dieci giorni dopo il suo inizio.”
-Paul Avrich, “Kronstadt 1921…,” pag. 183
IZVESTIJA N. 8, GIOVEDÌ, 10 MARZO 1921
La bomba gettata su Kronstadt è il segnale della rivolta nel campo bolscevico
Ordine del C.R.P. n. 5, 9 Marzo 1921
Visto lo stato di guerra nel quale ci troviamo, tutta la popolazione della città, quando comincia a far buio, deve chiudere nel miglior modo possibile tutte le finestre prima di accendere le luci.
Per il presidente del C.R.P.
F.to: Kilgast
Per il segretario del C.R.P.
F.to: Turkin
Ordine del comandante della città di Kronstadt, n. 69, 10 Marzo 1921
I bolscevichi che abitano nella città di Kronstadt sono informati che entro due giorni dalla pubblicazione del seguente ordine, devono consegnare senza eccezioni all’ufficio del comandane della città (Piazza Rochelle), tutte le armi in loro possesso: pistole, fucili e relativi proiettili; spade, pugnali, lampade elettriche, etc. Quanti non ubbidiranno a questo ordine saranno considerati, se verranno trovati in possesso di armi, come ribelli agli ordini emanati dal C.R.P. e saranno passibili delle pene più severe.
F.to: Zemskov, comandante [provvisorio e ad interim] della città di Kronstadt
Svolgimento delle operazioni militari (9 Marzo 1921)
I tentativi di assalto condotti dal nemico a sud ed a nord sono stati respinti. Tra gli avversari si segnalano pesanti perdite. Da parte nostra nessuna perdita da dichiarare.
Calma e fermezza
Noi non vogliamo che scorra il sangue. Sono i bolscevichi che hanno cominciato per primi, e la battaglia continua. 1 soldati rossi, marinai e operai di Kronstadt, fedeli alla rivoluzione operaia, forgiano il destino della Russia Sovietica. L’una dopo l’altra vengono spezzate le catene della schiavitù bolscevica, che dura da tre anni. Il trono dei bolscevichi vacilla e nel loro cieco furore essi versano il sangue operaio. A destra e a manca, vengono fucilati operai e contadini. Le famiglie indifese degli insorti sono perseguitate e umiliate. Ancora uno sforzo e il Moloch sanguinario, le cui dolci promesse addormentano il popolo lavoratore, sarà ridotto in cenere. Che il sangue fraterno dei contadini e degli operai, così criminalmente versato dai bolscevichi, sia il cemento che ci riunisca in una sola legione di combattenti contro il giogo odioso dei traditori. Il nostro appello alla guerra è stato ascoltato. Già arrivano i rinforzi. I nostri fratelli, operai e contadini, ci tendono la mano al di sopra della testa dei bolscevichi aiutandoci nella lotta contro quest’orda folle. Dobbiamo distruggere la burocrazia. la collera nel cuore, a sangue freddo, contenendo l’impazienza per non disperdere le nostre forze, noi assesteremo al nemico l’ultimo colpo, il colpo definitivo.
È con calma e con. fermezza che noi condurremo con successo la lotta contro i traditori.
Dal Comitato Rivoluzionario Provvisorio
Il C.R.P., per non seguire l’esempio dei bolscevichi, li ha lasciati in libertà con le loro famiglie. Mentre è provato che essi diffondono le voci più assurde per seminare il panico e gettare l’allarme nella popolazione. Parlano della resa di Krasnaja Gorka; dicono che Trockij ha promesso di fare di Kronstadt un cumulo di pietre e cenere, ecc. Lo scopo è quello di tenere la popolazione civile in uno stato di inutile tensione nervosa. Se il C.R.P. non pubblica tutte le notizie, dipende dalla situazione anormale in cui ci troviamo: fra la popolazione c’è più di una spia bolscevica. Cittadini! Nella rubrica « Notizie » noi pubblichiamo tutto ciò che è possibile pubblicare, e invece di ascoltare quello che mormorano i provocatori, cercate piuttosto di arrestarli e di consegnarli al C.R.P. Il C.R.P. avverte che conformemente all’attuale situazione, saranno prese misure decisive contro coloro che spargono false voci.
Il C.R.P.
Radio-appello al proletariato internazionale
L’8 Marzo fu lanciato il seguente radio-appello:
A tutti… A tutti… A tutti…
Compagni, proletari di tutto il mondo!
I bolscevichi hanno dichiarato che il nostro movimento in favore dell’autentico potere dei soviet è un’insurrezione. Ma gli insorti sono loro, non noi. Le masse lavoratrici hanno chiesto la rielezione dei soviet, poiché le precedenti elezioni erano state truccate. Ma il governo bolscevico, con alla testa il criminale Trockij, per conservare il potere assoluto, ha deciso di soffocare con tutti i mezzi disponibili la volontà del popolo lavoratore, fucilando gli operai e torturandone le famiglie. I bolscevichi hanno fatto correre la voce che i nostri dirigenti sono dei generali reazionari al soldo della Finlandia che ci avrebbe fornito il suo aiuto. Di fronte alla coscienza del proletariato di tutto il mondo, noi affermiamo: Non ci dirige nessun generale bianco, non c’è mai stato e non può esserci nessun tipo di negoziato con la Finlandia su un eventuale aiuto militare о una consegna di viveri.
Abbiamo una quantità di materiale bellico sufficiente per il tempo che impiegheremo a rovesciare i bolscevichi.
Ma se la lotta si prolungherà, saremo forse costretti a cercare aiuto all’estero per dare da mangiare ai nostri eroi, ai nostri figli ed alla popolazione civile. I bolscevichi camuffano solo la loro debolezza quando dicono che ci accordano un margine di tempo per riflettere. La verità è che essi non sono in grado di riunire forze sufficienti per soffocare la terza rivoluzione dei lavoratori. Tre giorni fa, sono stati i bolscevichi a sparare per primi, sono essi che per primi hanno versato sangue umano. Poiché lottiamo per una giusta causa, abbiamo raccolto la sfida. La guarnigione di Kronstadt e la popolazione hanno scosso da sé il giogo dei bolscevichi e sono pronte a lottare fino alla morte.
Saluti fraterni.
il C.R.P. di Kronstadt
La voce di quelli che sono stati ingannati
Sono tre anni che un gruppo di usurpatori sfrenati fa di testa sua e non tiene conto degli interessi del popolo. Infine il 1o marzo a Kronstadt, i figli della Russia lavoratrice, indignati dagli eccessi dei bolscevichi, hanno deciso di prendere in mano le sorti del popolo russo ingannato e spogliato.
«Noi, abitanti di Kronstadt, unanimamente diciamo ai capi: Basta con le violenze! Basta con gli inganni! Toglietevi dalla nostra strada, lasciateci respirare liberamente e lasciate che noi rendiamo partecipi dei nostri desideri tutti gli operai, contadini, marinai e i soldati rossi dell’immenso territorio russo ».
Ma loro, i traditori, hanno paura che il popolo russo comprenda. Nei loro tre anni e mezzo di regno, non si sono ancora saziati di sangue innocente. Non gli basta fucilare i nostri fratelli. Ora martirizzano anche donne e bambini innocenti.
Ma dove sono dunque i nostri rappresentanti?
Perchè non possono difendere e liberare i nostri fratelli che languono in prigione?
NO, ci avete ingannati abbastanza con i vostri discorsi. Nessuno vi crede più. Non sono dei generali, è il popolo produttore che si solleva finalmente per difendere i suoi diritti!
Viva il C.R.P. della città di Kronstadt, eletto da voi tutti, lavoratori! Noi abbiamo fiducia solo in esso!
Giù le mani, oppressori!
Il triunvirato rivoluzionario del battaglione operaio degli ingegneri
Ai soldati rossi che combattono nelle file bolsceviche
Compagni! Il 7 Marzo, su ordine di Trockij, carnefice della Russia operaia e contadina, da Sestroretsk e da Lissinios è stato aperto il fuoco sulla libera Kronstadt che non voleva più prestar fede ai bolscevichi. Per conservare ii potere, essi hanno tradito il popolo lavoratore, operaio e contadino. Non vogliamo più versare sangue: non abbiamo sparato un sol colpo finché non ci hanno costretti a farlo.
Ci vedremo obbligati a sparare ancora una volta per la difesa detta giusta causa del popolo produttore, tirando sui nostri fratelli, inviati a morte certa dai bolscevichi che si ingrassano a spese del popolo. Come si addice ai capi, Trockij, Zinoviev e compagni stanno al caldo nelle loro camere ovattate e ben illuminate, nelle loro morbide poltrone, nei loro palazzi da re. Essi cercano di stroncare nel sangue, nella maniera più rapida ed efficiente possibile l’insurrezione di Kronstadt.
Per vostra sfortuna si è scatenata una tempesta che ha avvolto tutto in un’oscurità impenetrabile. Malgrado ciò i boia bolscevichi vi spinsero sul ghiaccio senza alcuna pietà, minacciandovi alle spalle con le loro mitragliatrici azionate da formazioni bolsceviche perchè voi non poteste indietreggiare. Quella notte, molti di voi morirono nella vasta distesa ghiacciata del golfo di Finlandia. E quando venne l’alba, dopo che l’uragano si fu calmato, solo gruppi miserabili di soldati sfiniti ed affamati, si trascinarono fino a noi nei loro bianchi sudari, quasi incapaci di marciare.
Eravate un migliaio all’alba; ma nel corso della giornata diventaste un numero incalcolabile. Avete pagato caro, coi sangue e le vostre sofferenze, questa avventura. Dopo la vostra disfatta, Trockij ha preso di nuovo il treno per Pietrogrado per trovare delle nuove vittime da mandare al macello: il sangue dei nostri operai e dei nostri contadini lo tiene in ben poco conto!
E di nuovo i reggimenti avanzeranno, spinti dai bolscevichi ben vestiti e ben nutriti che si nascondono alle vostre spalle, lontani dalle nostre pallottole, per scaricare su di voi le loro mitragliatrici, se doveste esitare о se vi rifiutaste di rischiare la vita per difendere questi banditi. Noi li trattiamo così i bolscevichi. Tutti i commissari ed anche i carnefici della Ceka ricevono la nostra, stessa razione alimentare. Noi non abbiamo dato olio da tavola al commissario della Flotta del Baltico quando ci ha dichiarato che non poteva vivere senza olio, perchè conserviamo l’olio da tavola per i fanciulli ed i malati. Ecco la verità su Kronstadt. I bolscevichi dicono che Kronstadt è nelle mani degli ufficiali bianchi e dei reazionari finlandesi: è una menzogna.
No, i soli padroni di Kronstadt sono i marinai, i soldati rossi e gli operai che hanno giurato di liberare noi e tutta la Russia dal giogo dei traditori. Prendete coscienza, compagni, di quello che fate, del vicolo cieco in cui vi cacciate! Guardate ciò che vi attende, per cosa versate il vostro sangue! L’amministrazione bolscevica ha condotto la Russia in uno stato di miseria (fame, freddo) mai visto nella storia.
Le officine e (e fabbriche sono chiuse; le ferrovie) sono sull’orlo della paralisi. Dopo tante requisizioni i villaggi mancano di tutto. Non c’è più pane, né bestiame, nè strumenti di lavoro. Non ci sono vestiti, nè calzature, nè combustibili. Gli operai, i contadini ed i cittadini affamati e morenti di freddo, muoiono poco a poco, avendo perduto ogni speranza di un tempo migliore.
È a questo stato di cose che ci ha condotto il Partito Comunista Russo dei Bolscevichi. Sono tre anni e mezzo che vi raccontano che tutto andrà meglio al più presto, che presto si accomoderà tutto, mentre in realtà, in questo tempo, non fanno altro che ingannarvi con miserabili menzogne e levarvi anche l’ultima camicia. Per finire vi mandano al macello. I bolscevichi non hanno bisogno di voi: vogliono solo dominarvi per continuare ad opprimere il popolo! a loro piacere. Basta dunque con gli oppressori, basta Con il loro potere e il loro giogo sulle vostre spalle. Sollevatevi e abbattete questi vili traditori con le vostre baionette.
Raggiungeteci per caricare, spalla a spalla, il nemico comune e liberare la Russia Sovietica dalla banda di malfattori comandata da Trockij e Zinoviev.
Alle armi, compagni!
Tutti uniti, contro il nemico!
La vittoria è nostra!
Solidarietà fraterna
La lotta per i soviet suscita di giorno in giorno sempre più vasta solidarietà. Cercano tutti di partecipare in ogni modo all’opera comune. Il Primo Comitato Regionale dei Metallurgici ha deciso di rimettere alla dispensa comune la razione di carne di cavallo che gli spetterebbe.
Elezioni al triunvirato rivoluzionario ed al Comitato Regionale
L’assemblea generale del 6° Comitato Regionale del Sindacato dei Metallurgici (sezione delle costruzioni, forte di Kronstadt), dopo aver ascoltato i rapporti dei compagni Kilgast e Perepelkin sullo svolgimento degli avvenimenti, ha adottato la seguente risoluzione: « Noi abbiamo fiducia in voi, siamo con voi. Avanzate senza paura sul cammino tracciato. Non vi abbandoneremo e, se necessario, morremo al vostro fianco per la salvezza dei nostri fratelli operai e contadini ».
Il compagno Kostenko è stato eletto al triunvirato rivoluzionario del comitato, il compagno Boiarinov è stato eletto presidente del comitato [regionale, il compagno Parychev come segretario e] il compagno Kupriianov come membro.
Lettera alla redazione
Vi pregò di correggere l’errore che ho rilevato nel numero del 9 Marzo delle Izvestija di Kronstadt, nel quale si annuncia la mia dimissione dal Partito Comunista Russo dei Bolscevichi. Io non sono mai stato iscritto al Partito, e provo odio per i sostenitori di coloro che, con i loro slogan ingannatori, ci hanno indotto in errore fino ad ora.
Abbasso i vampiri bolscevichi!
Viva la libertà dei lavoratori!
F.to: G. Rebon, [marinaio della Compagnia dei Marinai Specialisti]
Il potere dei bolscevichi vacilla. Dimissioni dal Partito
A quanti hanno abbandonato il Partito Comunista Russo dei Bolscevichi e a quelli che si preparano a farlo, si consiglia di rimettere i libretti ed i certificati ai loro rispettivi-triunvirati.
Lettere di dimissioni:
[Ai miei compagni studenti delle scuole di lavoro, militari e navali!]
Per circa tre anni ho messo il mio sapere a disposizione di quelli che ne erano stati avidi e dovunque se ne sentiva il bisogno. Questo fino ad ora. La rivoluzione del 1917 ha dato un orizzonte più vasto al mio lavoro; ha accresciuto le mie forze, ed io ho continuato a servire il mio ideale con rinnovata energia. La parola d’ordine bolscevica: « Tutto per il popolo » mi ha indotto nel Febbraio 1920 ad iscrivermi al P.C.R.(b.).
Ma il primo colpo di fuoco tirato contro la popolazione pacifica, contro i miei cari discepoli, che a Kronstadt sono più di 7.000, mi ha fatto fremere d’orrore al pensiero che io posso considerarmi complice di coloro che versano il sangue di vittime innocenti. Ho capito che mi era impossibile credere nell’ideologia di quelli che hanno disonorato la loro coscienza con atti criminali, e tanto più diffonderla. È per questo che fin dai primi colpì di fuoco bolscevichi, ho cessato di considerarmi membro del Partito Comunista Russo dei Bolscevichi.
F.to: [Marija Nicolaevna Shatel, docente.]
8 Marzo 1921
Vi prego di non considerarmi più membro del Partito Comunista Russo dei Bolscevichi, perchè mi sono reso conto che i bolscevichi sono dei criminali. Simili ai falchi, essi non hanno pietà delle loro prede.
Saluto il C.R.P., che guida il popolo lavoratore su una strada leale ed onesta.
F.to: Shishelova, [operaio] in un laboratorio di artiglieria.
Visto che in risposta alla proposta dei compagni di Kronstadt di inviare delegati da Pietrogrado, Trockij inviò solo aerei che lanciarono bombe su donne e bambini innocenti; visto che dappertutto imperversano le fucilazioni di onesti operai, noi bolscevichi della sezione degli elettricisti della terza regione, profondamente indignati dalle manovre di Trockij e dei suoi accoliti, abbandoniamo il Partito Comunista Russo dei Bolscevichi. Ci uniamo a tutti coloro che lottano sinceramente per l’opera comune di liberazione dei lavoratori asserviti dai bolscevichi. Chiediamo di essere considerati dei senza partito.
Seguono 17 firme: [Anton Kovtun, Andrei Luts, Iuna, Starovevki, Otu, Smark, Eduard Pokrov, Stepan Galiantcheev, Georgii Egorov, Andrei Filippov, Ivan Nikolaev, Ivan Filippov, Nikolai Baksheev, Aleksei Bostalev, Filimonov, Petr Pavlov e una firma illeggibile]
Ci sono pervenute anche le seguenti dimissioni dal P.C.R. (B.). Seguono
75 firme con l’indicazione della professione e l’impiego di ciascuno: [
25) F. Andreev, macchinista di forte Konstantin,
26) M. Logunov, soldato della 4a divisione Artiglieria,
27) A. Sergeev, ibidem,
28) V. Kondrashikhin, soldato della Fortezza del Servizio di Comunicazione
29) L. Savkovsky, marinaio di un posamine
30) S. Yakovlev, ibidem
31) V. Shutov, ibidem
32) P. Semeniuk, ibidem
33) P. Kanatov, ibidem
34) S. Ageev, ibidem
35) F. Zhuravsky, ibidem
36) Lebedev, ibidem
37) Lavrov, ibidem
38) V. Golber, ibidem
39) I. Karavaev, ibidem
40) A. Malashenkov, ibidem
42) S. Artamonov, marinaio della Base Navale di Kronstadt,
43) F. Shlakis, artigiano del Laboratorio di Artiglieria Navale
44) M. Glukhov, marinaio del Distaccamento del convoglio lavoratori,
75) A. Suslov, marinaio della nave a vapore Izhor,
76) P. Ivanov, marinaio del porto dei rimorchiatori,
77) S. Artemov, soldato della 5a Compagnia fanteria,
78) I. Ilyin, artigiano del Laboratorio di Artiglieria Navale,
79) V. Shirmov, soldato della 13a Batteria,
80) V. Prokopov, marinaio,
81) P. Zimin, marinaio di un posamine,
82) A. Tarasov, soldato della Batteria n. 4,
83) I. Morkin, soldato della 9a Batteria del Forte Totleben, 4a Divisione Artiglieria,
84) Ia. Malevansky, ibidem,
85) V. Smirnov, ibidem,
86) V. Afanasiev, ibidem,
87) F. Litvinov, ibidem,
88) K. Deviatkin, ibidem,
89) P. Kuzmin, ibidem,
90) N. Loginov, ibidem,
91) A. Semionov, ibidem,
92) Shuagenkov, ibidem,
93) V. Nekipelov, artigiano della sotto-stazione di Ust-Kanal,
94) D. Spiridonov, marinaio di un posamine,
95) V. Stepanov, ibidem,
96) A. Gorodinsky, ibidem,
97) V. Burmatov, ibidem,
98) N. Kulikov, ibidem,
99) I. Petushkovsky, ibidem,
100) B. Maksimovsky, ibidem,
101) M. Chernyshev, ibidem,
102) P. Zimin, ibidem,
103) N. Steniaev, ibidem,
104) G. Vikhorev, ibidem,
105) D. Moshensky, ibidem,
106) A. Saveliev, ibidem,
107) V. Spiridonov, ibidem,
108) G. Zaitsev, membro del P.C.R.(b.)
109) P. Kolosov, artigiano di una fabbrica di battelli a vapore,
110) V. Spiridonov soldato della Seconda Divisione Artiglieria,
111) D. Sedlov, soldato della 7a Divisione Artiglieria,
112) I. Melnikov, marinaio di un laboratorio di posamine navali,
113) I. Vorobiov, cassiere del Dipartimento Finanziario Cittadino
114) N. Kuriashev, panettiere dell’Esercito
115) T. Platonov, ibidem
116) M. Sysoev, milizia,
117) Breiner, ibidem
118) I. Dmitriev, ibidem,
119) M. Fomin, soldato della 3a Divisione Artiglieria
120) S. Rois, soldato della 4a Batteria antiaerea della Difesa Aerea della Fortezza Navale di Kronstadt,
121) K. Borovikov, soldato,
122) A. Rusakov, marinaio,
123) P. Kulikov, membro del P.C.R.(b.),
124) M. Trofinov, litografo dell’Amministrazione del Comando Artiglieria,
125) A. Maiorov, marinaio,
126) V. Kappo, artigiano di una fabbrica di battelli a vapore,
127) A. Selivanov, ibidem,
128) G. Iosifov,
129) Ia. Tiulin, membro candidato del P.C.R.(b.),
130) A. Vasiliev, soldato,
131) I. Chekulaev, artigiano del Forte Pietro I.]
Compagni, vi chiedo di accettarmi nella vostra famiglia, poiché anch’io sono un operaio agricolo. La mia famiglia, come molte altre, è stata ridotta a mendicare dal giogo dei bolscevichi. Compagni, vedendo tutto questo fango, e a qual punto il Partito si è burocratizzato, vedendo che tutti i suoi decreti e le sue disposizioni restano sulla carta senza mai essere messe in pratica, abbandono i suoi ranghi ed aderisco alla risoluzione adottata nel corso dell’assemblea del 1° marzo, per la quale ho votato anch’io. Vi chiedo ancora, compagni, di accettarmi tra voi e di considerarmi completamente a vostra disposizione.
F.to: Iushkov, impiegato militare della Terza Divisione
Noi sottoscritti, membri del P.C.R.(b.), considerando che la tattica del Partito è mutata da cima a fondo, che la sua burocratizzazione è completa e che esso si è completamente allontanato dalle masse, abbandoniamo i suoi ranghi e davanti a tutto il popolo lavoratore riconosciamo come criminali quelli che vi aderiscono ancora. Noi invitiamo tutti i membri del Partito Comunista Russo dei Bolscevichi ad unirsi in massa al C.R.P. come all’unica organizzazione che, in questo momento, si fa interprete della volontà del popolo. Venite con noi a prendere le armi contro il fanatismo cieco e fate vostra la nostra parola d’ordine: « Vincere o morire per l’onore dì coloro che lavorano ». Soldati rossi della difesa aerea della fortezza marittima di Kronstadt
Seguono 17 firme: [M. Arkhipov, V. Trapezniakov, A. Rekhov, Shitov, Ia. Filippov, Ustinov, Alekseev, Rumiantsev, P. Filippov, I. Ovchinnikov, A. Kniaginin, K. Ilyin and I. Balashev, soldati della Difesa Aerea della Fortezza Navale di Kronstadt]
Vedendo chiaramente che il Partito non soltanto è in disaccordo con la volontà del popolo, ma anche che lo minaccia servendosi di tutti i mezzi a sua disposizione; che diffonde false notizie per cercare di mantenere il potere, comunico al C.R.P. che mi dimetto dal P.C.R. (b.). Mi impegno a mettere tutte le mie forze e la mia competenza militare al servizio di tutto il popolo produttore nella ricerca di una soluzione rapida alla situazione creatasi. Solidarizzo completamente con la risoluzione della guarnigione di Kronstadt.
F.to: [I. Shafrin], marinaio di guerra
[Prodotti alimentari da Gorprodkom
[Nota del Blog
Come accaduto con il n. 2 dell’ “Izvestija”, nel razionamento degli alimenti vi è una differenza di traduzione dal russo all’inglese. Facendo una sintesi di questa parte, il Comitato Provvisorio Rivoluzionario indirizzò parte dei beni alimentari di prima necessità ai bambini. Per il resto, “Il Presidium del Gorprodkom ordina al Comitato Direttivo e ai rappresentanti delle case, sotto la loro personale responsabilità, di prendere le schede degli arrestati, in quanto questi ricevono i prodotti nei loro luoghi di detenzione, e di presentarle al sotto-dipartimento di Statistica entro l’11 Marzo.
Tutti gli ordini e i mandati emessi dalla Gorkommuna prima del 7 Marzo sono dichiarati annullati. Le emissioni di prodotti dichiarate dalla Gorkommuna fino al 6 Marzo compreso sono considerate terminate e le cedole non utilizzate e in possesso dei cittadini sono annullate. A partire dal 9 Marzo vengono stabilite le seguenti norme per l’alimentazione dei cavalli in possesso delle istituzioni sovietiche: 12 libbre di avena per 24 ore e 4 libbre di fieno per 24 ore. L’Amministrazione di Gorprodkom ordina di attenersi a queste norme.
Al. Okolotkov, per il presidente del Gorprodkom”]