L’insurrezione di Kronstadt: Uno sguardo dall’interno della rivolta. Nel centenario della ribellione – Nona Parte

Ottava Parte

 

Immagine tratta dal libro propagandistico sovietico di Leonidov Oleg Leonidovich, “Liquidazione della ribellione di Kronstadt (Marzo 1921)”. Il testo allegato a questa immagina recita quanto segue: “Superando i campi di ghiaccio, le eroiche truppe rosse assaltarono la periferia di Kronstadt”

 

15 Marzo

Paul Avrich sostiene che il 15 Marzo Lenin, parlando al X Congresso del Partito, riconobbe che i ribelli di Kronstradt, nonostante la propaganda bolscevica, “non vogliono le Guardie Bianche, né il nostro potere.”1

L’intero significato della “liquidazione” di Kronstadt fu rivelato da Lenin stesso tre giorni dopo il massacro. Al X Congresso del Partito Comunista, organizzato a Mosca mentre era in corso l’assedio di Kronstadt, Lenin inaspettatamente trasformò il suo ispirato canto comunista in una peana, ugualmente ispirata, in favore di una nuova politica economica. Libero scambio, concessioni ai capitalisti, impiego privato di lavoratori nelle fattorie e nelle fabbriche, tutte cose condannate per più di tre anni come controrivoluzionarie e punite con la prigione e perfino con la morte, venivano ora scritte da Lenin sulla gloriosa bandiera della dittatura. Sfacciatamente, come sempre, ammise ciò che le persone sincere e consapevoli, dentro e fuori il partito, avevano sempre saputo durante quei diciassette giorni: che gli “uomini di Kronstadt non volevano i controrivoluzionari, ma non volevano nemmeno noi.” Gli ingenui marinai avevano preso sul serio lo slogan della Rivoluzione: “Tutto il potere ai soviet”, che Lenin e il suo partito avevano solennemente promesso di rispettare. Questo era stato il loro crimine imperdonabile; per questo dovevano morire. Dovevano diventare dei martiri per fertilizzare il suolo della nuova messa di slogan di Lenin, che rovesciavano completamente i vecchi slogan e il cui capolavoro era la sua nuova politica economica, la NEP”
-Goldman Emma, “Vivendo la mia vita…”, pagg. 263-4

 

IZVESTIJA N. 13, MARTEDÌ, 15 MARZO 1921

Dipartimento di direzione: misure da prendere
Il disgelo ha causato l’inondazione di numerose strade. Si richiede a tutti i Comitati di Quartiere di fare in modo che tutti i cittadini spazzino dai canaletti di scolo il ghiaccio accumulato e le pozze d’acqua che sono sulla carreggiata. La pulizia deve cominciare la mattina del 15 marzo.
Kasukhin, Assistente direttore del Dipartimento di direzione

Rapporto sulle operazioni militari
Dal 13 Marzo ore 24 al 14 Marzo ore 12.
Durante la notte gruppi nemici hanno tentato l’attacco per due volte, ma sono stati respinti dal nostro fuoco.
Dalle 4 del mattino niente da segnalare sul fronte.
Dalle 12 alle 24.
Alle 13 il cannoneggiamento nemico è ricominciato e la nostra artiglieria ha risposto energicamente. Il cannoneggiamento è continuato con intermittenza fino alle 18,30. Poi il silenzio. Questa notte non ci sono stati attacchi aerei
Petrichenko, presidente del C.R.P.
Solovianov, capo della difesa

L’azienda commerciale Lenin, Trockij e Co.
Ha ben lavorato la società anonima Lenin Trockij e Co. La politica criminale del Partito al potere ha condotto la Russia in un abisso di miseria e di rovina. Sarebbe l’ora di finirla! Perdio! Sembra che i lavoratori non abbiano ancora versato abbastanza sangue e lacrime. Nel momento stesso in cui Kronstadt continua la lotta per riconquistare i diritti dei lavoratori calpestati e beffati, questi criminali hanno deciso di tenere il loro «decimo congresso del Partito». E ciò allo scopo di trovare i mezzi migliori per continuare la loro opera fratricida.
Il loro cinismo è spaventoso. A sangue freddo parlano di «concessioni commerciali».
Lenin dichiara semplicemente questo:
«Cominciamo a sviluppare il principio delle concessioni. Il successo di questa impresa non dipende da noi, ma noi dobbiamo fare tutto il possibile».
Un po’ più avanti riconosce l’impotenza dei bolscevichi, incapaci di amministrare e di organizzare la Russia sovietica. Dice proprio così:
« Noi non potremo ricostruire la Russia senza ricorrere ai tecnici stranieri se vogliamo raggiungere in una certa misura, il livello degli altri paesi. «La situazione era tale che siamo stati obbligati ad acquistare all’estero non soltanto le macchine, ma anche il carbone che pure abbonda qui. E dovremo fare ancora dei sacrifici, nell’avvenire, se vogliamo avere beni di consumo comuni, oltre il necessario per l’«economia agricola».
Dove sono allora le famose realizzazioni in nome delle quali si è trasformato l’operaio in schiavo della fabbrica di stato, e il contadino in servo dei « sovchov » (fattorie sovietiche, ndt)?
Ma non è tutto.
Parlando dall’agricoltura, Lenin promette ancora maggiori vantaggi se i bolscevichi continueranno il loro « funzionarismo economico » (sono le sue testuali parole!).
« E se un giorno, riusciremo a ricostruire l’economia rurale e industriale, non sarà che imponendo nuovi sacrifici ad ogni produttore, senza dargli nulla in cambio».
Ecco i « vantaggi » che promette il capo dei bolscevichi a tutti coloro che continueranno a sopportare il giogo dei commissari.
Aveva ragione quel contadino che dichiarò all’ottavo congresso dei Soviet: «Va tutto molto bene … Ma … Se la terra è nostra, il pane è per voi; se l’acqua è di tutti, i pesci sono per voi; se le foreste ci appartengono, la legna è per voi… ».
A parte questo, il lavoratore non ha motivo di prendersela.
Lenin promette: «d’accordare qualche favore ai piccoli proprietari, di ampliare per loro i quadri dell’economia libera».
Come il « buon vecchio signore », egli accorda qualche « briciola », per meglio asservire, in seguito, grazie alla dittatura del Partito. La prova sono le sue stesse parole: « In ogni modo non potremo fare a meno della costrizione perchè il paese è stremato e versa in una terribile miseria ».
È chiaro, il miserabile potrà disfarsi della sua ultima camicia.
Ecco come Lenin intende ricostruire pacificamente il paese:
«Le concessioni commerciali in alto, le imposte in basso ».

I benefici della Comune
« Compagni, stiamo per costruire una vita nuova e bella! » Così parlavano e scrivevano i bolscevichi.
« Distruggeremo il mondo della violenza per costruire il nuovo mondo socialista », cantavano al popolo.
Che cosa succedeva allora?
I più bei palazzi e le case migliori furono requisiti, per gli uffici e i sottouffici in cui si sono istallati comodamente i burocrati bolscevichi. Il numero degli alloggi abitabili è diminuito. Gli operai sono rimasti come erano. Vivono stretti fino all’inverosimile in condizioni peggiori di prima.
Non curate, le case si sgretolano, gli impianti di riscaldamento si guastano. I vetri rotti non sono rimessi. I tetti si spaccano e lasciano filtrare l’acqua; i muri si screpolano, le tubature si spaccano. I gabinetti non funzionano; le immondizie inondano le stanze, cosa che costringe i cittadini a soddisfare i loro bisogni nella corte о dai vicini. Le scale, piene di sudiciume, restano senza luce; le pattumiere traboccano; i pozzi neri, le fogne non sono nè riparate nè svuotate. Le vie sono sporche, i marciapiedi ingombri e sdrucciolevoli; è anche pericoloso circolarvi.
Per ottenere un alloggio, bisogna conoscere qualcuno, avere una « conoscenza » agli uffici degli alloggi, senza di che non serve sperarvi. Soltanto i favoriti possiedono case spaziose e confortevoli.
Per i viveri è ancora peggio.
Funzionari irresponsabili e ignoranti hanno lasciato marcire migliaia di tonnellate di prodotti. Le patate giungono sempre ammuffite, la carne, in primavera e in estate, è sempre avariata. Una volta ci si guardava dal dare ai maiali ciò che oggi i concittadini ottengono dai « costruttori della nuova vita ».
Sono state le aringhe a salvare la situazione per molto tempo, ma cominciano già a farsi rare.
Per ottenere qualcosa, bisogna fare la coda per ore ed ore.
Le botteghe sovietiche sono peggiori delle fabbriche; i negozianti servono ogni sorta di robaccia agli operai che non hanno il diritto di reclamare.
Per distruggere la vita familiare2, i nostri governanti hanno inventato i ristoranti collettivi. Che cosa sono?
Il cibo è ancora meno mangiabile. I prodotti sono rubati in un modo o nell’altro, prima di giungere ai cittadini che non ricevono che il rimanente. I bambini sono nutriti un po’ meglio, ma ancora in modo troppo insufficiente. Soprattutto, manca il latte. I bolscevichi hanno requisito tutte le vacche da latte ai contadini. D’altro canto ne hanno fatto morire la metà prima che giungessero a destinazione. Il latte delle vacche sopravvissute, tocca prima ai governanti, poi ai funzionari. Quello che rimane è per i bambini.
Ma la cosa più difficile è vestirsi e calzarsi. Si portano e si scambiano abiti già usati. Quasi niente viene distribuito, (per esempio, attualmente uno dei sindacati distribuisce dei bottoni: un bottone e mezzo a testa. Non è prendere in giro la gente?)
Quanto alle calzature, sono introvabili. È a piedi nudi che si marcia nel paese socialista.
Però il necessario non manca! Prova ne sia che ai pezzi grossi del P.C.R.(b.) non manca niente! Essi hanno ristoranti riservati e razioni speciali. Hanno anche gli « uffici dei buoni » che distribuiscono beni di consumo secondo i favori dei commissari.
È chiaro: questa « comune » ha disorganizzato e completamente distrutto il lavoro produttivo. Ogni interesse al lavoro è scomparso. Calzolai, sarti, idraulici, ecc., che finora lavoravano da artigiani, hanno abbandonato tutto. Li si ritrova adesso guardie, operai, ecc.
Questo il « paradiso » che i bolscevichi hanno cominciato ad edificare. Si è sostituito il vecchio regime con quello della brutalità, dell’insolenza, del favoritismo, delle “alleanze”, del furto e della speculazione.
Regime infame in cui si è obbligati a tendere la mano all’autorità per ogni pezzo di pane, per ogni bottone.
Regime di schiavitù e di avvilimento in cui non si può disporre più di sé stessi, in cui non si appartiene a sè stessi.
Ecco tre anni di vita in questo inferno. E non è che l’inizio! Dopo la semina, viene il raccolto, ma noi lo eviteremo prima che sia troppo tardi.

Gli avvenimenti di Pietrogrado fino al 12 Marzo
È stato proclamato lo stato d’assedio: sono stati rinforzati i posti di guardia sui ponti, gli incroci principali che controllano la circolazione delle automobili e dei cavalli sono vietati al traffico dopo le 21. I teatri sono chiusi. I lavoratori sono favorevoli a Kronstadt. Gli operai sono in attesa. La centrale elettrica e l’erogazione dell’acqua potabile funzionano bene. Le altre fabbriche sono o in sciopero o paralizzate per mancanza di materiale.
Le guarnigioni dei soldati rossi sono ostili alle autorità. Ecco perchè non li si invia al fronte, ma sono consegnati nelle caserme e non si danno loro le armi. Per paura che i marinai intervengano rapidamente, si comincia a inviarli sulle coste del Mar Nero… Sono soltanto i cadetti e i distaccamenti bolscevichi poco preparati che sono inviati al fronte.

Situazione alimentare
Nei primi giorni del mese di marzo, le riserve di Pietrogrado ammontavano a 23.000 poods, consistenti in grani parte in carne congelata. [22.000 poods] di questa quantità erano destinate alla guarnigione di Pietrogrado. Le restanti 1.000 spettavano agli impiegati superiori del soviet. La popolazione è in preda alla fame, il mulino a vapore « Morduka » è fermo.
A Pietrogrado e nei dintorni, si arrestano ostaggi. Fino a giorno 12 sono stati incarcerati 20.000 persone (cifra approssimativa).

Assemblea del Soviet di Pietrogrado del 4 Marzo
Il punto principale dell’ordine del giorno verteva sugli avvenimenti di Kronstadt. Zinoviev esige che siano presentati due ultimatum:
1) A Kronstadt.
2) Agli scioperanti delle fabbriche di Pietrogrado, particolarmente quelli della Fabbrica del Baltico.
Dopo una serie di interventi si è deciso di non presentare il secondo ultimatum.
Il discorso più significativo è stato quello dell’operaio Filippov il cui contenuto può essere così riassunto:
« Lottando durante le giornate di luglio e di ottobre del 1917 per la dittatura del proletariato, noi non abbiamo ottenuto la dittatura del proletariato, ma quella del Partito al potere ».
Dopo questo discorso il tempo per gli interventi è stato limitato a sette minuti e una ventina di oratori non hanno potuto parlare. Malgrado ciò il marinaio Emelianov è riuscito a rendere pubblica la risoluzione di Kronstadt. L’assemblea ha potuto apprendere anche dei disordini verificatisi fra i marinai di Pietrogrado e il fallimento dell’attacco al forte « Totleben ».
I feriti del fronte di Kronstadt cominciano ad arrivare a Pietrogrado. La maggior parte sono feriti da pallottole di mitragliatrice: 60 su 100 sono stati feriti a Sestroresk.
Il giorno 10 di questo mese, più di cento allievi dell’Accademia della marina si sono rifiutati di partire per il fronte e sono stati consegnati alle autorità giudiziarie.

[Una piccola satira 3
Nell’impero Erresseffesserre [RSFSR]
una volta a è apparso un uomo SR (socialista rivoluzionario, ndt)
una spia, un menscevico,
molto bravo a parlare,
un ex sacerdote e generale
hanno organizzato uno scandalo.
Il popolo viveva molto bene:
nei bagni si lavava senza sapone,
si riscaldava in inverno senza legna,
e ingrassava con cibo senza grassi.
Senza fretta, in buona misura,
la gente mangiava le patate congelate,
e si concedeva di tanto in tanto
il gustoso “prosciutto sovietico”.
Per un paio di suole di legno,
essi avevano lavorato duramente per tre anni,
anche se non si piegavano in tre archi4,
ma non avevano mai ottenuto gli stivali…
La vita, cioè, scorreva magnificamente,
senza brontolare, pazientemente.
Ma il terribile sogno si è infranto,
tutta la guarnigione si è sollevata,
hanno tenuto riunioni, gridato soluzioni,
scarabocchiato risoluzioni.
È arrivato Kalinin,
con la sua lingua lunga e morbida.
Canta come un pettirosso,
ma non ha successo…
Tutti i cuori si sono infiammati,
E i poveri comunisti, che peccato…
Le poche “anime forti” rimaste
sono come gamberi arenati.
E si vedono soltanto i tacchi che corrono,
della temuta macchina chekista.
Temendo una terribile punizione,
il commissario ha provato a fuggire…
Ma non ne ha avuto la possibilità,
e ora siede senza pantaloni.
Un certo numero di comunisti
li hanno messi nelle casematte.
E per accudirli,
hanno dato a loro le scarpe di rafia leggere.
Irrequieto e imbronciato,
Trotsky ha inviato un ultimatum,
“Cessate il disordine,
o vi sparerò come si fa con le pernici.
Quando avrò radunato il mio fedele esercito,
darò l’ordine di abbattervi.”
Ma i ragazzi sono fermi e coraggiosi…
Hanno eletto un comitato, sono seduti in piedi e stanno sparando…
Aspettate!
Presto i capi saranno catturati
come coleotteri spillati.]

Le loro menzogne
La [Krasnaia Gazeta] del 12 Marzo comunica:
Oraniembautn, 11 Marzo:
È confermato che, a Kronstadt, i marinai si sono ribellati agli ammutinati.
Oraniembaum, 12 Marzo:
Nella giornata di ieri sono state avvistate persone isolate che si dirigevano da Kronstadt verso la Finlandia. Questo prova uno stretto legame fra Kronstadt e la Finlandia.
Oraniembaum, 12 Marzo
I piloti rossi che ieri hanno sorvolato Kronstadt comunicano che non si vede quasi nessuno nelle strade. Manca ogni servizio di guardia e di collegamento.
Non è stato notato nessun servizio di collegamento con la Finlandia.
Oraniembaum, 11 Marzo
I disertori di Kronstadt informano che il morale dei marinai di Kronstadt è molto basso. I capi dell’ammutinamento non hanno più fiducia in loro e li hanno ritirati dal servizio dell’artiglieria. Questo servizio è assicurato dagli ufficiali che detengono il potere reale. I marinai sono esclusi da quasi tutti i servizi.
[Spari a Kronstadt
Secondo le notizie ricevute oggi, a Kronstadt si stanno verificando frequenti sparatorie con armi leggere e mitragliatrici. Questo fa pensare che a Kronstadt ci sia una rivolta.

Attenzione all’alimentazione dei cavalli
La condizione di assedio della città di Kronstadt costringe i nostri organi di produzione ad utilizzare largamente le scorte di grano saraceno e bucce di miglio e paglia d’avena per il foraggiamento dei cavalli. Nutrire i cavalli con questi sostituti, se usati in modo particolarmente abile, può mantenere in buona salute l’animale e proteggere il trasporto di cui abbiamo bisogno. I cavalli mangiano male la paglia e le bucce; spesso si ammalano e non è raro che muoiano. Affinché questo non accada e i sostituti indicati ci siano utili, si raccomanda quanto segue:
1 – Alimentazione dei cavalli con i sostituti: quando le scorte degli altri foraggi non sono ancora esaurite, si inizia ad utilizzare immediatamente il grano saraceno, le bucce di miglio e la paglia di avena. Cambiare un alimento con un altro nella razione di un cavallo richiede del tempo. Il cavallo deve essere continuamente preparato ed abituato al nuovo mangime.
2 – Passate per gradi all’alimentazione con bucce e paglia. Mescolate nella razione giornaliera metà foraggio e metà i sostituti. Solo dopo alcuni giorni (di solito due settimane) si porterà tutto alla norma. Il cavallo non può dimenticare l’avena e passare rapidamente alle bucce: sarà affamato e nervoso per molto tempo. Somministrare immediatamente e in grandi quantità le bucce senza mescolarle, provocherà una pericolosa colica al cavallo.
3 – Non somministrate bucce secche e paglia. Il cavallo li mangia male in questa forma e la polvere che si solleva gli irrita il naso e la gola – fino a provocargli la tosse. Prima di dare le bucce secche e la paglia al cavallo, è assolutamente necessario inumidirli in acqua per 12-18 ore, oppure cuocerli a vapore con acqua bollente. È possibile utilizzare il metodo dell’ “auto-riscaldamento” o fermentazione delle bucce secche e paglia. Si procede in questo modo: scavate una fossa delle dimensioni necessarie, foderatela con delle tavole e dividetela in 4 sezioni. Quest’operazione si fa perché la fermentazione della paglia dura di solito 3 giorni; e quindi se ci sono 4 sezioni è possibile avere un mangime fresco e auto-fermentante ogni giorno, pronto per essere mangiato dai cavalli. Prima di rivestire la fossa, le bucce e la paglia vengono solitamente inumidite con acqua non particolarmente fredda; successivamente vengono pressate fittamente nella fossa. Un po’ di polvere di fieno accelera il processo di fermentazione e una piccola quantità di sale ne migliora il sapore. Le dimensioni della fossa dipendono dal fabbisogno giornaliero di paglia; 1 arshin cubo [1 arshin è pari a 0,71 metri] fornisce circa 100 libbre di alimentazione auto-fermentata.
4 – Per far sì che la terra e le pietre non restino nella paglia e nelle bucce, si passa il tutto col setaccio. Ciò evita al cavallo la bocca irritata e la cattiva masticazione.
5 – Non date al cavallo argilla o paglia e bucce ammuffite nel suo mangime. Quando si utilizzano questi sostituti in caso di necessità particolari, si aggiunge una piccola quantità di sale al mangime.
6 – È bene somministrare bucce e paglia miscelate con altri mangimi quali avena, polvere di fieno, rametti e una piccola quantità di sale.
7 – Per quanto possibile, non date al cavallo bucce e paglia a stomaco vuoto. Al mattino è meglio dare al cavallo un po’ di fieno e solo dopo bucce e paglia.
8 – Ogni 2-3 giorni aggiungete alle bucce e alla paglia un po’ di soda con carbone di legna. Questo proteggerà il cavallo dalle malattie.
9 – Quando si alimenta il cavallo con i sostituti, non bisogna appesantirlo con il lavoro. Non tenetelo bagnato e al vento. Aumentate la sorveglianza e la cura del cavallo.
Seguendo tutte le regole proposte, alleggerirete in modo significativo l’effetto dei sostituti nell’alimentazione equina. Ci aiuterete, quindi, a preservare gli animali per il nostro brillante futuro, ovvero quando l’economia e il lavoro si svilupperanno senza la minaccia dei cannoni e senza sostituti della volontà e del potere delle persone.
Il medico veterinario]

Notizie da Pietrogrado
Tutta la milizia è concentrata in città, dove sorveglia strettamente la centrale elettrica, la stazione, le fabbriche, ecc. La milizia femminile viene utilizzata per sorvegliare gli istituti governativi e le fabbriche. Così la sorveglianza delle officine Putilovsky è affidata unicamente a donne.
La sezione mobile del tribunale militare rivoluzionario ha giudicato il caso del soldato rosso Mikhail Iakovlevich Bulanov, accusato di aver abbandonato la sua compagnia poco prima che questa partecipasse alla battaglia e di aver diffuso voci tendenti a seminare la confusione e il panico fra i soldati rossi. Il delitto di Bulanov consiste nel non aver voluto combattere contro i suoi fratelli di Kronstadt. Il tribunale l’ha condannato alla fucilazione. La sentenza è stata già eseguita.

Aiuto fraterno
Sono stati fatti i seguenti doni per i difensori degli avamposti di Kronstadt:
[da I. Pervushin, 1/2 libbradi makhorka [tabacco di bassa qualità] e 2 scatole di fiammiferi;
dal compagno Arkhipov, un paio di stivali;
dal compagno Kiselnikov, 3 pacchetti di sigarette, 3 scatole di fiammiferi e 1 paio di stivali alti russi;
da Onisimov, 1 paio di vecchi stivali, 1 paio di mutande, 2 sacchetti di tabacco, 1/4 di libbra di makhorka e 2 scatole di fiammiferi;
da Tsiplenkov, 1 paio di pantaloni di panno verde e 1/2 libbra di makhorka;
da Ignatiev, 1 paio di stivali, 3/8 di libbra di makhorka e 2 scatole di fiammiferi;
da Mikhailov, 1 paio di mutande, 1 uniforme da marinaio e 3/8 libbra di makhorka;
da Bekker 1 paio di stivali, 3/8 di libbra di makhorka e 1 scatola di fiammiferi;
da Yakushkin, 1/4 di libbra di tabacco di prima qualità;
da Gurov, 1/4 di libbra di makhorka;
da Riumin, 1 paio di stivali dell’uniforme russa e 3/8 di libbra di makhorka;
da Grigoriev, 1 paio di stivali;
da Fadeev, 1/8 di libbra di makhorka;
da Bobyliev, 1 paio di pantaloni, 1 camicetta di flanella da marinaio, 1 berretto di servizio e 1/8 di libbra di makhorka;
da Veidekis, 1 paio di stivali russi e 1/4 di libbra di tabacco;
da Stogov, 1 paio di mutande, 1 e 1/2 di libbra di cereali e 1 lattina di cavolo sottaceto;
da Bomkov, 1 paio di vecchi stivali e 1 gonna trapuntata;
da Komarov, 1/4di libbra di makhorka e 1 scatola di fiammiferi;
da Okosov, 1/8 di libbra di makhorka;
da Scherbakov, 1/8 di libbra di makhorka;
da Kulgas, 1/8 di libbra di makhorka;
da Romanov, 1/4 di libbra di makhorka e 1 scatola di fiammiferi.

Ripartizione
Da distribuire alle unità della guarnigione e agli abitanti della città della fortezza di Kronstadt.
A. Consegna del pane alle unità dell’esercito, alla flotta e ai lavoratori dal 15 al 21 Marzo compresi.
1. 1/2 libbra di pane o 1/4 di libbra di biscotto al giorno
2. 1/4 di libbra di carne in scatola al giorno
3. 3/8 di libbra di carne al giorno
Alla popolazione civile:
Ai bambini della serie A
1. Un barattolo da 1 libbra di latte in scatola fino al 1° Aprile.
2. 2 libbre di farina fino al 1° Aprile.
3. 1 libbra di selvaggina fino al 1° Aprile.
4. 3 uova fino al 1° Aprile.
Ai bambini della serie Б
1. Mezzo libbra di orzo al giorno.
2. Un quarto di libbra di selvaggina al giorno.
3. Un quarto di libbra di carne al giorno.
4. Un quarto di libbra di formaggio fino al 1° Aprile.
Ai bambini della serie В.
1. Mezzo libbra di orzo al giorno.
2. Mezzo libbra di carne al giorno.
3. Una libbra di caviale, una volta.
Agli adulti della lettera Б
1. Una libbra di avena al giorno.
2. 3/8 di libbre di carne al giorno.
3. Una libbra di caviale, con un quarto di libbra alla volta.
Inoltre, ai bambini di tutte le serie viene distribuito un quarto di libbra di burro da tavola e mezzo chilo di zucchero, e agli adulti un quarto di libbra di burro salato e mezzo chilo di zucchero.
Petrichenko, presidente del C.R.P.
Solovianov, capo della difesa

Prodotti da Gorprodkom
Si comunica che il pane per il 14 Marzo è stato distribuito dai negozi n. 1, 4, 25, 11, 12, 14, 19 e 31. Coloro che non hanno ricevuto il pane, sono pregati di andarlo prendere oggi presso gli stessi punti vendita.
Per il 15 Marzo, mezza libbra di pane viene rilasciata con le tessere per adulti lettera A per coupon pane n. 18.
-Oggi, 3 libbre di avena vengono rilasciate con le tessere per adulti lettera Б per coupon pane n. 22, conteggiato con la norma sul pane per i giorni 15, 16 e 17 Marzo.
-3 libbre di orzo vengono rilasciate con le tessere per bambini delle serie Б e В, conteggiate con la norma sul pane per i sei giorni che vanno dal 15 al 20 Marzo: tessere Б per coupon pane n. 12 e В per coupon pane n. 22.
Il rilascio dei prodotti dichiarati avverrà per 4 giorni.
L’emissione dei prodotti rimanenti, conteggiati con la norma sul pane, sarà annunciata appositamente.
A causa della nuova ripartizione, oggi è l’ultimo giorno per tutte le vecchie emissioni, annunciate prima del 14 Marzo, ad eccezione della carne. L’ultimo giorno di emissione della carne è mercoledì 16 Marzo.
Tukin, presidente dell’amministrazione del Gorprodkom

Notizie
-Il Comitato dell’Unione dei Lavoratori Metalmeccanici informa i propri compagni di lavoro che le cartine per sigarette e la polvere di marca “Baker” verranno distribuite ai membri dal negozio del sindacato.
-È stata smarrita una borsa con i documenti della cittadina Natalia Bunakova. Al suo interno si trovavano un documento d’identità personale e un pass notturno.
-L’Amministrazione dell’Unione dei Lavoratori dell’Educazione e della Cultura Socialista informa che il 15 Marzo, alle ore 16:00, si terrà un’assemblea generale degli iscritti al sindacato presso la 3ª Scuola del Lavoro. La partecipazione è obbligatoria.
-È stato smarrito il documento di identità personale n. 44 del marinaio M. Kreinin. Si prega di considerarlo non valido.

Annuncio
Tutte le unità militari, le associazioni operaie e le organizzazioni possono ricevere l’ “Izvestija del Comitato Rivoluzionario Provvisorio” e gli opuscoli presso la Sevtsentropechat [Editrice Centrale del Nord], secondo le norme stabilite.]

16 Marzo

Il 16 Marzo, una riunione del Congresso del Partito Comunista Russo (bolscevico) approvò una risoluzione sull’unità del partito riguardante la questione della rivolta:
La sommossa di Kronstadt è stata forse l’esempio più lampante del modo in cui i nemici del proletariato sfruttano ogni deviazione dalla linea comunista rigorosamente conseguente. In quell’occasione, la controrivoluzione borghese e le guardie bianche di tutti i paesi del mondo hanno dimostrato immediatamente di essere persino disposte ad accettare le parole d’ordine del regime sovietico, pur di abbattere la dittatura del proletariato in Russia; i socialisti-rivoluzionari, e la controrivoluzione borghese in genere, hanno utilizzato a Kronstadt le parole d’ordine dell’insurrezione, in nome, dicevano, del potere sovietico, contro il governo sovietico della Russia. Questi dimostrano chiaramente che le guardie bianche cercano, e vi riescono, di travestirsi da comunisti e persino da comunisti di estrema sinistra, pur di indebolire e di abbattere il baluardo della rivoluzione proletaria in Russia.”5
Nella parte finale di questa risoluzione, vi fu un’ulteriore manifestazione accentratrice del Comitato Centrale riguardante l’espulsione dei membri del Partito:
Per ottenere una severa disciplina in seno al partito e in tutta l’attività dei soviet, e per raggiungere la massima unità, eliminando qualsiasi frazionismo, il congresso dà i pieni poteri al Comitato centrale di applicare, nei casi di violazione della disciplina o di ricostituzione o di tolleranza delle frazioni, tutte le sanzioni del partito, compresa l’espulsione, e per i membri del Comitato centrale la retrocessione a candidati e persino, come misura estrema, l’espulsione dal partito.”6
Allo stesso tempo, Trotsky rilasciò una dichiarazione al London Daily Herald, ripetendo le precedenti affermazioni secondo cui la rivolta fu semplicemente un’azione dei “generali controrivoluzionari”:
Se la liquidazione dell’ammutinamento di Kronstadt sta prendendo un po’ più di tempo, è perché stiamo adottando delle misure atte a risparmiare delle perdite inutili tra le nostre unità, oltre che preservare in ogni modo possibile la popolazione pacifica e la guarnigione di Kronstadt che non sta partecipando all’ammutinamento. Le nostre perdite dovute alle armi di Kronstadt sono state, finora, insignificanti.”7
In realtà, i bolscevichi subirono un gran numero di perdite e non si preoccuparono di risparmiare “la popolazione pacifica e la guarnigione di Kronstadt” – le quali parteciparono all’ammutinamento. Trotsky affermò che “il compito storico degli SR e dei menscevichi consiste nel cercare di mettere in sella la controrivoluzione russa, come agente dell’imperialismo mondiale”. Qualsiasi comunista o socialista che non fosse bolscevico era, di fatto, un complice dell’imperialismo mondiale. Contemporaneamente, a Kronstadt cadevano i proiettili dell’Armata Rossa vicino al cimitero dove i ribelli stavano celebrando i riti funebri per i loro compagni caduti.

IZVESTIJA N. 14, MERCOLEDÌ, 16 MARZO 1921
Oggi 16 Marzo alle ore 16 avrà luogo, dopo la messa in requiem nella cattedrale della marina, in Piazza della Rivoluzione, la sepoltura nella fossa comune delle prime vittime della lotta per la liberazione dei lavoratori. Morti sul campo di battaglia: [Aleksandr Kapralov, Mikhail Aleksandrov, Aleksandr Danilov, Zakhar Klimenkov, Stepan Mischenko e un operaio e quattro soldati, i cui nomi non sono stati scoperti.] Morti in seguito alle ferite riportate: [Foma Shaposhnikov, Petr Fedorov, Iakov Arkhipov, Semen Drozdov, Feodosii Khatko, Sergei Nechaev, Mikhail Bystrov, Aleksandr Pospelov, Ivan Pakhtalov e Stepan Kevshin.]

Rapporto sulle operazioni militari
Dalle ore 24 del 14 Marzo alle ore 12 del 15 Marzo.
Alle 6 circa un reparto nemico ha cercato di avvicinarsi in perlustrazione verso i nostri avamposti. I nostri tiratori li hanno dispersi e hanno fatto qualche prigioniero.
Alle 11 fuoco intenso dell’artiglieria nemica.
15 Marzo dalle ore 12 alle ore 24. Fino alle 14 scambio intermittente d’artiglieria; finito alle 17.
A partire dalle 18:30 tre raids aerei nemici. Una sola bomba lanciata, nessun danno da segnalare. Gli aerei nemici si sono ritirati fin dai primi tiri delle nostre batteria contraeree.
F.to: Ososov, Vice Presidente del C.R.P.
Solovianov, capo della Difesa

Il sedicente “socialismo”
Durante la Rivoluzione d’Ottobre, i marinai, i soldati rossi e i contadini si battevano per il potere dei soviet, per l’edificazione di una Repubblica del lavoratori.
Il P.C.R. (b.) ha saputo impregnarsi dei desideri delle masse, le ha trascinate con i suoi slogane e le sue bandiere cariche di promesse; ha promesso di condurle verso il socialismo, che essi soli, i bolscevichi, avrebbero saputo costruire. Gli operai e i contadini li hanno creduti. La schiavitù doveva entrare nella leggenda. Sembrava giunto il tempo del lavoro libero nelle campagne, nelle fabbriche, nelle officine. Sembrava che il potere stesse per passare nelle mani dei lavoratori.
Ma la scaltra propaganda dei bolscevichi reclutava i ragazzi del popolo nelle file del Partito, dove li sottometteva ad una rigida disciplina. Sentendosi abbastanza forti, i bolscevichi eliminarono progressivamente dal potere i socialisti di altre tendenze; in seguito eliminarono da incarichi dello Stato gli operai, i contadini, pur continuando a lavorare in loro nome. Successivamente i bolscevichi sottoposero il potere che avevano usurpato alla tutela dei commissari, e quindi all’arbitrio del potere personale. Contro la volontà dei lavoratori, tranquillamente, essi si ostinano a imbastire un socialismo statale e schiavista invece di edificare una nuova società basata sul lavoro libero.
Dato che l’industria era completamente disorganizzata, nonostante il «controllo operaio », i bolscevichi instaurarono la nazionalizzazione delle industrie.
Da schiavo del capitalismo, l’operaio è divenuto schiavo dell’industria di Stato. Ma presto questo non bastò più. Si progettò allora l’applicazione del metodo Taylor.8
Tutti i contadini furono considerati come nemici del popolo e assimilati ai « kulaki ». I bolscevichi allora cominciarono a rovinare i contadini instaurando nuove forme di sfruttamento agricolo, sotto un nuovo padrone, lo Stato.
Ecco ciò che i contadini hanno ottenuto dal « socialismo ».
Dov’è il lavoro libero in cui essi speravano?
In cambio del pane, dei cavalli e delle vacche, requisite quasi tutte i contadini ricevettero visite dalla Ceka e fucilate. Bel sistema! Dateci il vostro pane e sarete accolti col piombo e con le baionette!
La vita del cittadino divenne mortalmente noiosa, diretta a bacchetta dalle autorità.
La vita felice, il libero sviluppo della personalità fu schiacciato, da una schiavitù inaudita, mai conosciuta prima. Ogni critica, ogni pensiero libero divenne un delitto criminale passibile di galera e spesso di morte. La pena di morte, questa vergogna dell’umanità, cominciò a fiorire nella «patria del socialismo».
Ecco quel famoso « socialismo » al quale ci hanno portato i bolscevichi.
Ecco il socialismo di stato che abbiamo ottenuto, i funzionari e i burocrati che votano e agiscono docilmente agli ordini del Partito.
La parola d’ordine « chi non lavora non mangia » è cambiata singolarmente sotto il regime dei « soviet ». Ora è: « tutto per i commissari ». Gli operai, i contadini ed i lavoratori intellettuali non hanno che da seguire e obbedire.
La situazione non era più sopportabile e Kronstadt, per prima, ha spezzato le sbarre della prigione «sovietica». E farà in modo che ciascuno disponga del prodotto del proprio lavoro.

La rabbia impotente
Cosciente e fiera della sua forza, Kronstadt, armata del desiderio di restaurare la libertà schernita, ha scrollato il giogo bolscevico. Si è rifiutata di pagare un pugno di pervertiti con il sangue, la vita e la felicità del popolo. Per il benessere di questi signori del Cremlino ha dovuto sopportare tutto: la Ceka, il saccheggio, la morte, la violenza, il sangue, l’abbrutimento, l’annullamento di ogni esistenza individuale e felice. I martiri si sono decuplicati dopo la formazione del Comitato Rivoluzionario Provvisorio, forza della rivoluzione. Alla prima scarica dei socialisti autocrati, quelli di Kronstadt hanno risposto sentendo l’odio che animava i loro cannoni e le loro mitragliatrici. E quest’odio non cesserà che con la fine del regime bolscevico.
Tranquilla e sicura di sé, Kronstadt ha risposto ai suoi nemici: venite a prenderci. I capi bolscevichi, furiosi, sono giunti da ogni parte, da Oraniembaum e da Sestroretsk.
I bolscevichi onesti, ingannati dai loro capi, e i soldati rossi spinti avanti dalle mitragliatrici dovevano riportare (come diceva la Pravda di Pietrogrado) la testa della vecchia Kronstadt sul terreno di gioco del forte «Krasnoflotskii».
Questo calcolo è fallito. I loro capi zaristi, i loro cadetti addestrati e i loro metodi napoleonici non hanno potuto vincerci.
Schiumanti di rabbia, impotenti, sono rientrati vergognosamente raggiungendo i nidi comodi della loro Ceka, diffondendo calunnie e menzogne nella loro stampa. Hanno fucilato o imprigionato tutti quelli che rifiutavano di credere alla Pravda (= Verità) di Pietrogrado.
Non è con la rabbia, il sangue e le menzogne che si soffocherà la Verità su Kronstadt Libera.
Ogni colpo di fucile fa avanzare l’ora dell’emancipazione dei lavoratori.
F.to: Triunvirato rivoluzionario della difesa aerea.

Una corona rossa sulla tomba dei combattenti
Una tomba di più sta per essere scavata oggi nella piazza dell’Ancora di Kronstadt. Proprio su questa piazza sono state poste le prime pietre della Terza Rivoluzione: è qui che sono sepolti i primi eroi morti in battaglia. Fratelli, per le nostre idee, essi giaceranno nella tomba fraterna. Venti feretri rossi con i corpi dei nostri difensori vi saranno calati. Queste bare rosse sono il simbolo del sangue versato nella lotta, il simbolo dell’incendio rivoluzionario che allontana dal suo cammino quelli che osano opporsi alla volontà del popolo. È il simbolo che rianima la fiaccola della libertà. Questa fiaccola illumina i combattenti caduti e illuminerà il cammino che noi seguiremo con risolutezza e Coraggio. Questo cammino non è cosparso di rose, vi incontreremo molte spine, ma non torneremo indietro. Che gli assassini sappiano che la tomba che noi scaviamo è destinata anche a loro.

[Fianco a fianco, fratelli, e verso la libertà!
L’ombra di Protopopov corona con gli allori di Trepov le teste folli degli strangolatori assetati di sangue.
Costruire ponti, puntare sulla fame: oh gendarme di Nikolai, tu diventi bianco davanti a loro.
Menzogne sui giornali, provocazione della Finlandia: oh Gapon 9, quanto sono avanti a te. Bande di chekisti, distaccamenti di cadetti: oh berserkers dei sultani turchi, siete risorti.]
Nelle vie ciò che si vede sono mitragliatrici; sulla Neva, c’è un rompighiaccio armato di cannoni! Operai di Pietrogrado! [Voi tutti siete sotto arresto. Voi siete tutti guardati dal macellaio Trotsky.
Marinai e soldati sono chiusi nelle loro caserme. Si tratta di un nuovo tipo di campo di concentramento per il proletariato.
Quando noi, attraverso le nostre autorità, avevamo proposto di far arrivare una delegazione a Kronstadt e di convincere in modo imparziale che con noi non ci sono né generali né ufficiali ma solo la massa operaia che ha preso il potere nelle proprie mani, avevamo concordato che venissero, insieme ai compagni imparziali non di partito, i comunisti scelti dalle vostre autorità. E ci hanno sparato addosso.
Perchè l’hanno fatto? I leader delle autorità non possono non sapere la verità. E poiché la sanno, stanno commettendo un crimine. Il loro potere viene distrutto. Gli sfugge di mano.
Devono soffocare e strangolare i loro avversari; e più forti lo faranno, più a lungo esisteranno.
Questi cadaveri politici hanno superato se stessi. Sono morti in Russia, per la Russia, al di fuori della Russia, ma resistono ancora; e per resistere alzano i ponti, mandano un rompighiaccio sulla Neva, piazzano mitragliatrici, arrestano 20.000 persone… Ma riusciranno ad arrestare tutta la Russia?
E visto tutto questo, si definiscono rappresentanti del potere degli operai e dei contadini.
Spezzate le catene, fratelli. L’alba della Terza Rivoluzione sta sorgendo. Il sole luminoso della libertà splende qui a Kronstadt. Il potere degli oppressori è crollato come un castello di carte e noi, liberi, stiamo costruendo il nostro Soviet rivoluzionario.
Dateci una mano, fratelli, e avanti per la libertà e la felicità, per il potere ai Soviet e non ai partiti.]
Fto: Evinktis, marinaio della nave “Sevastopol”

[Lista dei feriti, uccisi e morti per ferite riportate]
Condotti all’ospedale della marina dal 10 al 14 Marzo,
[Uccisi: soldati Sergei Nechaev e Feodosii Khatko
Morto per le ferite riportate: Iakov Arkhipov
Feriti lievi: soldati Fedor Shitel, Andrei Koliasa, Pantelei Karelin e Georgii Chalenko e il marinaio Dmitrii Cheriukanov.
Feriti gravi: Iosif Ermolaev e Mikhail Sovrasov]

Basta con i commissari
Ieri, nella città, si poteva osservare un quadro interessante. Il Dipartimento della Direzione aveva ordinato, attraverso i comitati elettorali distrettuali, di pulire i canali dal ghiaccio e dalla neve accumulatasi. Sotto il tiro del cannoni i cittadini uscirono per le vie per svolgere il lavoro. Trovarono gli arnesi necessari: pale, zappe, asce, ecc. La popolazione ha risposto all’unanimità a questo appello, che prima, al tempo dei commissari, sarebbe stato eseguito a colpi di manganello.

Riunione del C.R.P.
Il 14 Marzo si è tenuta la riunione del C.R.P. nella quale, tra le altre cose, furono prese le seguenti decisioni:
1) Sull’ispezione operaia e contadina. Dopo aver ascoltato il rapporto del compagno Romanenko sulla confusa situazione dell’apparato attuale di ispezione e di controllo, come organo eletto dal vecchio soviet e non rispondente allo spirito del momento, è stato deciso, dopo lo scambio di opinioni, di sopprimere l’ispezione operaia e contadina del vecchio soviet di Kronstadt e di affidare il controllo delle istituzioni civili al soviet delle Unioni Industriali che eleggerà tra i membri di tutte le Unioni, un numero determinato di persone che si incaricheranno delle ispezioni.
2) Sulla Sezione Culturale e Educativa dell’ex Dipartimento Politico. È stato deciso di sopprimere il Triunvirato Rivoluzionario, e di affidare tutto il lavoro culturale ed educativo al club della guarnigione. Tutti gli strumenti dell’ex Dipartimento Politico con le sue sezioni e sottosezioni sono affidati al club della guarnigione, e se ne incaricherà il Triunvirato Rivoluzionario che farà un rapporto al C.R.P.
3) Sui lavori di riparazione del trasporto marittimo e del materiale di navigazione del porto di Kronstadt e della fortezza. È stato deciso di incaricare il Soviet delle Unioni di convocare immediatamente un consiglio tecnico dei rappresentanti delle istituzioni interessate che determinerà: a) il numero di operai necessari; b) la quantità di materiale necessario; c) il periodo necessario all’esecuzione dei lavori; messa a punto dell’insieme col rappresentante del C.R.P..

Aiuto fraterno
La direzione dell’approvvigionamento della flotta ha ricevuto i seguenti doni a beneficio dei difensori della libertà:
Il 14 Marzo [dai dipendenti della Prodbaza: dal compagno Voevutsky, una nuova camicia estiva da soldato, 1/4 di libbra di tabacco e 1/4 di libbra di makhorka; dal compagno Filippov, 1/8 di libbra di makhorka e una scatola di fiammiferi; dal compagno Mikhailov, 1/2 libbra di makhorka; dal compagno Alekseev, una giacca nuova, un paio di fasce mollettiere, 1/4 di libbra tabacco e 3 scatole di fiammiferi; dal compagno Kuvaldin, stivali alti, pantaloni larghi estivi, 250 cartine per sigarette, 1/4 di libbra di tabacco e 3/8 di libbra di makhorka; dal compagno Nikitin, 1 paio di mutande, 1 camicia, 1/8 di libbra di makhorka e un pezzo di sapone grigio; dal compagno Buman, una camicia da soldato, un lenzuolo nuovo, pantaloni larghi, una camicia, 1 paio di calzini, 1/2 libbra di tabacco, 1/2 libbra di makhorka, 500 cartine per sigarette e 10 scatole di fiammiferi.]
Il 15 Marzo [dai dipendenti del Prodbaza dell’Amministrazione dei prodotti della flotta: dal compagno Mokhov, 3/4 di libbra di makhorka; dal compagno Kondrashev, 1 biancheria intima, 1 camicia, 1/2 libbra di tabacco di alta qualità, 3/8 di libbra di makhorka e 250 cartine per sigarette; dal compagno Baikov, 1 paio di stivali, 1 paio di pantaloni nuovi, 1/3 di libbra di makhorka e 2 scatole di fiammiferi; dal compagno Onuchin, 1 paio di stivali, 1 paio di pantaloni di stoffa e 1/4 di libbra di makhorka; dal compagno Poplavsky, 1 paio di stivali, 2 giubbotti a righe da marinaio, 1 paio di mutande, un paio di fasce mollettiere, 1/8 di libbra di makhorka, 25 sigarette, 2 scatole di fiammiferi e 1 camicia da marinaio in stoffa; dal compagno Artamonov, 1 paio di stivali, 1 paio di mutande, 1 pantalone nero e 1/2 libbra di tabacco; dal compagno Manivmon, 1 pantalone trapuntato, 1 camicetta da marinaio in flanella, 1 gilet a righe da marinaio e 3/8 di libbre di makhorka; dal compagno Ilyin, 1 set di abiti da operaio, 1 cappello da soldato, 1 paio di fasce per i piedi e 1/4 di libbra di makhorka; dal compagno Svirshevsky, 10.000 rubli e 1/4 di libbra di makhorka; dal compagno Bek, 1 camicetta da marinaio in flanella e 1 pantalone di seconda mano; dal compagno Shipelev, pantaloni estivi, 1 set di abiti da operaio, 2 cappelli da soldato e 1/4 di libbra di makhorka; dal compagno Maltsev, 1/4 di libbra di makhorka; dal compagno Telenkov, 2000 rubli, 1 cappello da soldato e 1/4 di libbra di makhorka.]
L’assemblea generale degli impiegati militari della direzione della 4a Divisione di artiglieria ha deciso all’unanimità di prestare aiuto ai difensori di Kronstadt dando loro un paio di stivali ciascuno. Lo stesso giorno le persone i cui nomi seguono (Nikitin B., Karpov I., Dvoinikov I., Sumin F., Sidorov V., Osipov V., Naumovich K., Panov V., Malyshev I., Uvarov M., Zubarev V., Veselov V., Kriuchkov M., Morokhin I., Elesin I., Vasiliev I., Vorobiev I., Mazul A., Ostaschev I., Povoliaev A., Parenkov N., Kirilov A., Govorlivykh A., Emelianov Kh., Ankudinov F., Stopin N. e Zakharov V.) hanno dato un paio di stivali. Le donazioni continuano ad arrivare.

Ringraziamenti
Il 14 Marzo una cittadina, della quale si ignora il nome, ha messo 6 libbre di carne a disposizione del presidente del triunvirato rivoluzionario del distaccamento marittimo della compagnia della Flotta del Baltico. La carne è stata data ad un distaccamento che partiva per il fronte. I compagni ringraziano la cittadina cosciente. Sappiamo perfettamente che questa generosa sconosciuta ha dovuto donare, forse, l’ultima parte del suo cibo così prezioso e raro. Che il partito dei traditori e dei mistificatori comprenda l’esempio, tremino i miserabili davanti all’unità della famiglia operaia di Kronstadt.
Fto: gruppo del primo distaccamento marittimo della compagnia della Flotta del Baltico

[Una piccola satira: canzoncina kronstadiana
La comune tutta russa
ci ha raso al suolo.
La dittatura comunista
ci ha portato alla rovina.
Abbiamo cacciato i proprietari terrieri,
e aspettavamo la libertà, la terra.
Ci siamo scrollati di dosso tutti i Romanov
e ci siamo ritrovati i comunisti.
Invece di libertà e terra,
ci hanno dato la Cheka.
Hanno costruito fattorie sovietiche
in ogni dove.
Il pane e le bestie sono stati portati via
e l’uomo si gonfia dalla fame.
Hanno preso un cavallo grigio a Yerema,
e un vomero a Makar.
Non ci sono fiammiferi, né paraffina:
tutti mangiano solo patate
e siedono con una torcia
sotto la comune bolscevica.
Hanno mandato al villaggio
cinque aršin 10 di calicò rosso.
I commissari hanno portato via tutto:
non un centimetro per il contadino medio.
In tutta la Russia
l’uomo si rivolta per la terra.
E sull’ “Izvestija”11 si scrive:
“I kulaki si sono ribellati”.
Il chekista cavalca
come un generale zarista.
Inonda la terra di sangue
e saccheggia tutto fino all’osso.
Ci stanno portando di nuovo alla servitù della gleba.
Ehi, svegliatevi contadini!
Solo i bolscevichi, da soli,
mangiano e bevono come i nobili di prima.
Alzatevi contadini!
Una nuova alba sta sorgendo.
Gettiamo via le catene di Trotsky,
buttiamo via lo zar Lenin.
Rovesciamo la dittatura,
diamo libertà al lavoro,
assegniamo il lavoro
alla terra, alle fabbriche e agli impianti.
Il lavoro stabilisce l’uguaglianza,
e con il lavoro libero
verrà la fraternità di tutti gli uomini.]

Risoluzione dei prigionieri
Il 14 Marzo, l’assemblea generale degli ufficiali e soldati rossi (240) fatti prigionieri e internati al maneggio, ha adottato la seguente risoluzione: “L’otto Marzo scorso, noi cadetti, ufficiali e soldati rossi abbiamo ricevuto l’ordine di attaccare Kronstadt.
C’era stato detto che le guardie bianche s’erano impadronite di Kronstadt. Quando, senza fare uso delle armi, siamo arrivati ai bordi della città dove abbiamo trovato operai e marinai, abbiamo compreso che non esisteva nessun ammutinamento di guardie bianche ma che sono gli stessi operai che hanno rovesciato i commissari. Ci siamo arresi volontariamente e adesso chiediamo al C.R.P. di aggregarci ai distaccamenti di soldati rossi combattenti perchè vogliamo lottare in mezzo ai veri difensori degli operai, dei contadini, di Kronstadt e di tutta la Russia. Riteniamo che il C.R.P. abbia imboccato la via giusta verso l’emancipazione dei lavoratori e che soltanto l’idea « tutto il potere ai soviet, non ai partiti » potrà condurre a buon fine l’opera cominciata. Ci impegniamo a far conoscere al C.R.P. ogni azione о propaganda contraria ai fini che il C.R.P. si è proposto.”
Il presidente (firma)
Il segretario (firma)

Risoluzione
All’assemblea generale del forte « Totleben Morskoi », tenuta il 15 Marzo, dopo i rapporti dei delegati del C.R.P., è stata adottata la seguente risoluzione: “Compagni operai, marinai e contadini della città di Kronstadt! Noi, guarnigione dei forte Totleben Morskoi, inviamo i nostri saluti fraterni in quest’ora tragica di lotta. Tutti noi siamo pronti a morire per l’emancipazione dei nostri fratelli che soffrono, i contadini, gli operai della Russia intera incatenati di nuovo dalla maledetta schiavitù della violenza e dell’inganno. Difenderemo gli avamposti di Kronstadt, saremo fedeli alla nostra parola fino all’ultimo. Speriamo che presto, grazie ad uno sforzo deciso, spezzeremo il cerchio dei nemici intorno alla fortezza e porteremo attraverso il nostro paese la vera libertà e la verità.”

Dimissioni dal Partito Comunista Russo dei Bolscevichi
[Tutti coloro che lasciano i ranghi del P.C.R.(b.) sono invitati a consegnare i loro libretti di partito e le loro identificazioni ai triunvirati elettorali. Coloro che lasceranno il partito in futuro e che rilasceranno dichiarazioni sono invitati a farlo fin da ora.
Le dichiarazioni di uscita dal P.C.R.(b.) arrivano incessantemente qui in redazione; data la loro grande quantità e l’insufficienza di spazio, i redattori non sono in grado di pubblicarle immediatamente. Le inseriranno possibilmente nelle prossime edizioni del giornale.]
Dopo aver discusso della situazione attuale, noi, membri del P.C.R. (b.), siamo profondamente indignati per le azioni della cricca dei burocrati bolscevichi, che tentano di conservare il potere con le armi e vogliono fondare il proprio benessere sull’infelicità degli altri. Dichiariamo apertamente che siamo entrati nel Partito non per spargere il sangue dei lavoratori ma per aiutare coloro che soffrono. Consideriamo questi approfittatori dei fuorilegge e ci impegniamo a difendere con gli operai di Kronstadt il cammino della rivoluzione. D’ora in avanti rinunciamo a far parte del P.C.R. (b.) e ci mettiamo a disposizione del Comitato Rivoluzionario Provvisorio.
Fto: Gli impiegati dell’ispezione operaia e contadina (Fedorov, Efimov, Berendakov, Kurochkin, Tikhomirov, Esh, Kuznetsov, Vishnevsky, Efimov, Storkhberg, Tmota e Tsepaev)
Sono pervenute anche le seguenti dimissioni: [Marinai: 232) Kulakov Mikhail, 233) Burmistrov Aleksandr, 234) Lugovskoi Mikhail, 235) Dudkevich Arkadii, 236) Shabariv Ivan, 237) Romanov Sergei, 238) Mamchenko Pavel, 239) Baranon Kuzma, 240) Kotenkov Ivan, 241) Sviiazev Sergei, 242) Brauk Karl, 243) Vokovets Ivan, 244) Vinogradov Mikhail, 245) Senni Maksim, 246) Bogdanov Vasilii, 247) Terentiev Stepan, 248) Grafov Aleksei, 249) Krasnoshevsky Iosif, 250) Cheridnichenko Mark, 251) Lisitsyn Nikolai, 252) Sorokin Semion, 253) Diak Anton, 254) Bykov Grigorii, 255) Vlasov Dmitrii, 256) Sereda Andrei, 257) Buluev Andrei, 258) Ekimov Mikhail, 259) Morozov Aleksei, 260) Korliakov Grigorii, 261) Malaukhov Vasilii, 262) Prasolov Grigorii, 263) Butin Ivan, 264) Poliakov Gerasim, 265) Shatokhin Mikhail, 266) Saltykov Mikhail, 267) Iurchenko Mark, 268) Raskatov Vasilii, 269) Gusarov Mikhail, 270) Zhitnikov Aleksandr, 272) Protasov Ivan, 273) Sovolev Mikhail, 274) Markov Mikhail, 275) Kholodov Ivan, 276) Marinov G., 277) Sitnikov Andrei.]
Candidati al P.C.R.(b.) che vi rinunziano: [I. Marklev; A. Utrimov e N. Malafeev, soldati della 10a Batteria; Kondratenko, membro del P.C.R.(b.); S. Gorlov, soldato della 4a Divisione; I. Kivikhin, impiegato del Prodbaza; I. Grigoriev e I. Korotov, soldati della squadra dei pompieri della fortezza; N. Andreev, membro dell’amministrazione dell’Unione Tessile; N. Tikhomirov, impiegato dell’equipaggio di guardia del porto di Kronstadt; Zavialov e P. Ivanov, soldati del forte “Totleben”; N. Platonov, marinaio; F. Zhilin, maestro del Laboratorio di Artiglieria Navale; Angileiko, aiutante del comandante del battaglione del genio; Nikiforov, aiutante del direttore dell’Amministrazione delle costruzioni e del trasporto ausiliare; I. Panfilov, D. Piskarev, N. Vinogradov e Korshinov, soldati del 560o Battaglione Battalion; A. Solonschikov e I. Maksimov, soldati dell’equipaggio di guardia del porto di Kronstadt; K. Grigoriev, marinaio; E. Khromov, membro del P.C.R.(b.); A. Krasikov, capo dell’Amministrazione del Comando della città di Kronstadt; E. Tikhomirov, marinaio; impiegati del Dipartimento Navale: Gamzov, Leonenko, Korotkevich, Galakhov, Blashek, Bortnikov, A. Beliaev, E. Balaev, I. Petrov, Sterling, Iampoltsev, Petkevich, E. Nikitin, V. Egorov, Karpovich, Shulgin, Vnukov, I. Bykhov (soldato della ferrovia dell’Isola di Kotlin), Brynsky, Volkov, Baranovsky, M. Fedorov, Grushechevich, Kuzmin, V. Romanov, V. Zembal, S. Afanasenko (milizia) e N. Kraubner (funzionario dell’Amministrazione della Costruzione della Fortezza); P. Ukhnalevich e Popov, membri del P.C.R.(b.)]

[Prodotti da Gorprodkom
Oggi, mezza libbra di pane viene rilasciata con le tessere per adulti lettera A per coupon n. 17. Il 16, 17 e 18 Marzo, 2 libbre di farina bianca vengono rilasciate con le tessere per bambini della serie A per coupon prodotti n. 11 dai negozi n. 1, 5, 10, 13, 14, 15, 25 e 30 (indipendentemente dalla registrazione), e un barattolo da una libbra di latte in scatola dai negozi n. 5 e 14 per coupon prodotti n. 12. Farina e latte saranno distribuiti per tre giorni.
Il 16 e il 17 Marzo, il negozio di merceria (ex Schukin) sarà aperto dalle 14 alle 19. Le istituzioni e i cittadini che vogliono ordinare delle merci da questo negozio sono tenuti a registrarli presso il Dipartimento di Distribuzione del Gorprodkom, stanza n. 19, e a ricevere la merce durante il periodo annunciato.
Al. Okolotkov, per la presidenza del Gorprodkom]

Notizie
I lavoranti a domicilio del soviet dell’amministrazione popolare prendono lavori di cucito (sottovesti) con il materiale che viene loro fornito.
[Il Dipartimento per l’assistenza sociale annuncia ai cittadini che tutti i manufatti a disposizione del Dipartimento sono stati distribuiti e che le domande rimanenti saranno soddisfatte all’arrivo dei nuovi materiali.
Il mandato n. 12 del compagno Nikitin, membro del triunvirato della nave da guerra “Petropavlovsk”, è andato perduto e chiediamo che sia considerato invalido.]

Notizia
La direzione del club centrale della guarnigione porta a conoscenza dei suoi membri che i corsi sono ripresi. I professori e i membri del club sono pregati di assistervi.

[Annuncio
Il triunvirato del Prodbaza chiede alle unità militari e alla popolazione civile di non buttare via le scatole delle conserve – in quanto possono essere usate una seconda volta e per lo stesso scopo. Si prega di consegnarle ai seguenti indirizzi:
Al Porto Grande, ad Aramonov, il custode dei magazzini, o sull’ex via Kniazheskaya presso il negozio Oprodkomflot. La ricezione avverrà dalle 10 alle 16.]

Continua nella Decima Parte

Note

1Avrich Paul, “Kronstadt 1921…”, pag. 122. Nel “Rapporto sulla sostituzione dei prelevamenti delle eccedenze con l’imposta in natura. 15 Marzo [1921]”, la frase completa di Lenin è: “non vogliono le Guardie Bianche e non si vuole il nostro potere, ma non ce n’è un altro, e questa situazione è la migliore propaganda per noi e contro ogni nuovo governo.”. Fonte: V. I. Lenin, “Opere Complete”, Vol. XXXII Dicembre 1920- 1921, Editori Riuniti, Roma, 1967, pag. 209

2Come riportato dai curatori di CP, “il richiamo che i compagni di Kronstadt fanno ad una «vita familiare» non significa che essi difendono i valori della famiglia borghese, poiché, più correttamente, per essi il termine « famiglia » assume il significato di « comunità », come del resto dimostrano gli articoli « Basta con i commissari » pag. 127 e « Ringraziamenti » pag. 128.” Questi articoli citati da CP sono nel n. 14 dell’Izvestija, 16 Marzo 1921

3Per quanto possibile, buona parte di questa traduzione è stata fatta dall’originale in russo.

4Piegare in tre archi significa forzare, opprimere, portare alla completa obbedienza qualcuno. Fonte: Dmitry Ushakov, “Dizionario esplicativo della lingua russa”, 1935-1940. Voce: ДУГА.

5V.I. Lenin, “Opere Complete”, Vol. XXXII Dicembre 1920-Agosto 1921, Editori Riuniti, Roma, 1967, pag. 220-21

6Ibidem, pag. 223

7On the Events at Kronstadt” in Trotsky Leon, “The military writings”, Volume 4: 1921-1923.

8Così chiamato dal nome del suo teorico, l’ingegnere statunitense Frederick Taylor, autore di « The Principles of Scientific Management».Tale metodo propugna la divisione scientifica del lavoro, il controllo della produzione,la selezione e la preparazione professionale.

9Gapon, pope russo, svolse azione di propaganda specialmente fra i lavoratori di Pietrogrado e fu praticamente il maggior esponente della rivoluzione del 1905. Volin ne “La rivoluzione sconosciuta” (pp. 14-32), sostiene che Gapon era in realtà un agente della polizia zarista il quale, durante la sua azione, si fece prendere la mano dagli avvenimenti. Dopo il tragico bagno di sangue di Pietrogrado, Gapon fuggì in Inghilterra, dove rimase per alcuni anni, aiutato dai socialisti rivoluzionari. Stanco dell’esilio e desideroso di tornare in Russia, si mise in contatto con il governo russo e si dichiarò disposto a cercare di indurre al tradimento alcuni rivoluzionari. Fu smascherato da uno di questi, un certo Rutenberg, alla presenza di alcuni operai che credevano ancora in lui. Apprendendo la verità, questi lo uccisero, sordi alle sue richieste di pietà.

10Antica unità di misura di lunghezza usata in Russia e nei paesi balcanici prima dell’adozione del sistema metrico decimale. Nell’Impero russo equivaleva a 71,12 cm.

11Quotidiano di San Pietroburgo fondato nel 1917 e considerato, insieme alla “Pravda”, un organo di stampa del Partito Comunista.