Dicono di noi

Uno o un insieme di pregiudizi uccide più di un’arma da taglio o da fuoco. Nel caso degli animali non umani, l’essere umano si è prodigato, fin dagli inizi, nel rappresentarli come coraggiosi, pericolosi, iniqui e commestibili.

Nel corso dei millenni, queste rappresentazioni sono via via peggiorate fino a causare una serie di danni, specie agli ecosistemi, dividendo gli animali in domestici/selvaggi e utili/non-utili. Il tutto giustificato dalla morale socio-culturale del momento.

Le iene rientrano a pieno titolo in questo ambito: nelle opere narrative e cinematografiche, questi esseri viventi sono gli stereotipi della necrofagia, autofagia, stupidità, viltà e violenza bassa.

Le citazioni ed estratti che abbiamo preso riguardo le iene, rappresentano appieno la nascita e l’evoluzione degenerativa culturale di una società che, basata sull’antropocentrismo ed altre forme di esclusione (razziale, classe e sessuale), costruisce la figura del nemico da dileggiare e abbattere seduta stante.

 

Nota

Le citazioni sono messe in ordine cronologico

 

Dicono che le iene cambino sesso anno dopo anno e che sono una volta maschi, un’altra volta femmine. Un giorno dunque una iena maschio si accostò a un’altra di sesso femminile con intenzioni sodomitiche. Quella allora prendendo a parlare gli disse: “Fa’ pure, amico, quello che vuoi, ma pensa che presto subirai la stessa cosa.” Potrebbe dire giustamente questo al magistrato in carica, qualora subisse da lui un trattamento irriguardoso, la persona destinata a succedergli”

Dicono che le iene, poiché la loro natura cambia ogni anno, diventino una volta maschi, un’altra femmine. Or dunque una iena, vedendo una volpe, prese a rimproverarla perché non voleva avvicinarsi a lei, che desiderava diventarle amica. Ma quella rispondendo le disse: “ebbene, non rimproverare me, ma la tua natura, a causa della quale io non so se avrò a che fare con un’amica o con un amico”. La favola è adatta per l’uomo ambiguo” (Esopo, “Fabulae”, paragrafi 340-441)

In Etiopia esiste una creatura chiamata krocotta (traduzione dal sanscrito di “sciacallo dorato”, ndr) conosciuta comunemente comecane-lupo. È meraviglioso per la sua forza. Si dice che questo animale imiti la voce umana e chiami le persone per nome di notte, in modo che si avvicinino in risposta alla voce umana. A quel punto si avventano sulle persone e le divorano. Questa bestia ha il coraggio di un leone, la rapidità di un cavallo e la potenza di un toro, ma indietreggia di fronte al ferro”. (Ctesia di Cnido, “Indika”. Epitome probabilmente manipolata da Fozio I, patriarca di Costantinopoli, e presente nel Codex Monacensis Graecus 287)

Dalione, nel Libro 1 della sua “Aithiopika”, racconta che in Etiopia c’è una bestia chiamata crocotta. Questo animale si avvicina ai recinti (delle capanne rotonde (costruzioni tipiche dell’Alta Nubia, ndt)) per ascoltare le persone che parlano, e in particolare per sentire i nomi dei bambini. Avvicinandosi durante la notte, pronuncia i nomi e quando i bambini escono li divora.” (estratto da “Paradoxagrafus Vaticanus” in“Paradoxographorum Graecorum Reliquiae”, Istituto Editoriale Italiano, 1965, pag. 333)

589b. La iena (riferita a quella striata, ndr) è di colore simile al lupo, ma è più pelosa e presenta una criniera lungo l’intera colonna vertebrale. Quanto si dice circa i suoi organi genitali, che cioè ognuna possiede sia quelli maschili sia quelli femminili, è falso. Invece l’organo maschile è simile a quello del lupo e del cane, e l’organo che sembra essere femminile, sito sotto la coda del maschio, è bensì prossimo per la configurazione a quello della femmina, ma non presenta però alcun condotto (riferito alla tasca in cui viene raccolta la sostanza secreta dalle ghiandole perineali della iena, ndt); sotto di esso si trova il condotto del residuo. Anche la iena femmina presenta l’organo che si dice simile a quello genitale femminile, e l’ha, al pari del maschio, sotto la coda e privo di ogni condotto; dopo questo v’è il condotto del residuo, al di sotto del quale è sito il vero organo genitale. La iena femmina possiede inoltre un utero, come le altre femmine degli animali di questo genere (mammiferi, ndt). Accade raramente di catturare una iena femmina: un cacciatore disse in effetti di averne trovata una sola su undici iene prese. […] 594b. L’animale che alcuni chiamano glanos, altri iena, è di grandezza non minore del lupo, ma ha una criniera come il cavallo, con il pelo ancor più duro e folto, ed estesa lungo tutta la colonna vertebrale. Tende agguati all’uomo e lo assale, e dà la caccia ai cani emettendo anche il rumore di un uomo che vomita. Scava persino le tombe, spinta dal suo appetito per un tal genere di carni.” (Aristotele, “Historia animalium” (traduzione de “Τῶν περὶ τὰ ζῷα ἱστοριῶν”, “Ricerche sugli animali”), Libro VI, v. 579b; Libro VIII, v. 594b)

[…] Ingenui e con troppi errori sono anche quelli che parlano del trochos (probabilmente un animale immaginario visto, ndt) e della iena. Molti della iena, Erodoro di Eraclea del trochos, dicono che possiede due organi genitali, del maschio e della femmina. Il trochos si monterebbe da sé, la iena monterebbe e sarebbe montata ad anni alterni. Si è osservato invece che la iena possiede un organo genitale e in alcuni luoghi l’osservazione si può fare comodamente. Le iene hanno tuttavia sotto la coda una linea simile all’organo femminile. Questo segno è posseduto sia dai maschi sia dalle femmine, ma i maschi sono catturati in misura maggiore delle femmine. Perciò in coloro che guardano di sfuggita si è formata questa opinione. Di questo si è tuttavia parlato abbastanza.” (Aristotele, “La riproduzione degli animali”, Libro III, v. 757a)

[…] Gli animali che hanno un cuore grande sono paurosi, quelli che l’hanno piccolo o medio sono più coraggiosi. […] Hanno il cuore grande la lepre, il cervo, il topo, la iena, l’asino, il leopardo, la donnola, e più o meno tutti quanti gli animali manifestamente paurosi oppure aggressivi per paura.” (Aristotele, “Le parti degli animali”, Libro III, v. 667a)

78a. L’animale trovato in Aithiopia e chiamato “crocotta” è una specie di incrocio tra lupo e cane, più feroce di entrambi e con la testa e le zampe molto più grandi. È incredibilmente potente e i suoi denti e il suo stomaco sono più forti di quelli degli altri animali, perché schiacciano facilmente ogni tipo di osso e ne consumano rapidamente i frammenti. Questo per quanto riguarda la loro capacità di digerire; se viene catturato, nessuno riesce a sottometterlo. Ma se uno [di questi animali] cade in una fossa o viene sopraffatto da qualche altro stratagemma, si soffocherebbe con la sua stessa rabbia perchè non vorrebbe assolutamente scambiare la libertà con la mitezza della vita domestica. Pertanto, i Trogloditi (uomini che vivevano nelle caverne e considerati non civili, ndr) considerano giustamente questo animale il più forte, poiché la natura lo ha dotato del coraggio di un leone, della rapidità di un cavallo, della forza di un toro e dell’immunità al ferro – la cui natura è la più forte di tutte.

78b. L’animale chiamato “crocotta” dagli etiopi ha una natura che è un misto di cane e lupo, ma nella sua ferocia è più temibile di entrambi. Anche per quanto riguarda i denti supera tutte le bestie poiché frantuma facilmente qualsiasi osso, per quanto grande, e i frammenti vengono digeriti dal suo stomaco in modo straordinario. Alcuni di questi animali sono indescrivibili. Non ci convincono coloro che dicono che questi animali imitino il linguaggio umano. Costoro aggiungono anche questa ulteriore affermazione: che gli animali chiamano gli uomini per nome di notte, e quando gli uomini si avvicinano, improvvisamente vengono attaccati e mangiati.” (Agatarchide di Cnido, “De Mari Erythraei”, Libro V, vv. 78a e 78b)

Di rimando, se in tutto questo c’è qualcosa di singolare e di stupefacente, meravigliamoci pure della iena che alterna i ruoli e che una volta è femmina e si fa montare dal maschio e un’altra volta diviene un maschio” (Ovidio, “Metamorfosi”, Libro XV, vv. 408-410)

Che le iene abbiano gli organi dei due sessi, e che siano un anno maschi, l’anno seguente femmine, e che possano procreare senza il maschio è credenza popolare, ma Aristotele è di parere contrario. Il collo, come la criniera, si allunga a continuare la colonna vertebrale, e l’animale non può flettersi senza che si giri tutto il corpo. Inoltre si narrano cose mirabolanti su questa belva, ma soprattutto che fra le capanne dei pastori essa imiti la voce umana e che riesca ad imparare il nome di uno di questi, per chiamarlo fuori e straziarlo. Si crede pure che imiti il vomito umano per richiamare i cani ed assalirli. Solo da questo animale si dice che vengano scavate le tombe per trarne fuori i cadaveri. Le femmine vengono catturate raramente. I loro occhi presentano mille varietà di colori che cambiano spesso. Inoltre si crede che al contatto con l’ombra della iena i cani divengano muti e che per una certa capacità magica qualunque animale, intorno al quale essa abbia girato per tre volte, rimanga inchiodato sul terreno. (Plinio il Vecchio, “Naturalis Historia”, Libro VIII, v. 44)

Inoltre, “Non mangerai la iena”. Significa: “Non sarai un adultero, né un corruttore, né sarai simile a quelli che lo sono”” (Barnaba, “Epistula”, X, v. 7)

12. [Sognare] una iena indica una donna di tendenze mascoline oppure un’avvelenatrice, e un uomo effeminato e ignobile. […] 56. [Gli animali] quelli infingardi, pigri e astuti, come la iena,rappresentano persone infingarde e pigre, e sovente anche degli avvelenatori.” (Artemidoro di Daldi, “Il libro dei sogni”, Libro II, parte 12 Gli altri animali”; Libro IV, parte 56 “I costumi degli Animali”)

La Legge dice: “Non mangiare la iena, né ciò che le è simile” [Deut., 14.8]. Il Fisiologo ha detto della iena che è ermafrodita: ora è maschio, ora è femmina; è un animale contaminato a causa del suo mutar natura. Per questo anche Geremia dice: “Non è forse divenuta per me una spelonca di iena la mia eredità?” [Ger., 12.9].Perciò anche tu non renderti simile alla iena, accogliendo ora la natura maschile ora quella femminile, giacché rimproverando gli uomini di tal fatta il divino Apostolo ha detto: “Hanno commesso turpitudini maschi con maschi” [ Rom., 1.27]. Bene dunque il Fisiologo ha detto della iena. (“Physiologus”, paragrafo 24) 1

Guardate come il saggio Mosè respinge simbolicamente la semina sterile dicendo: «Non mangerai la lepre e la iena» (Levitico 11.5, ndr). Egli non vuole che l’uomo partecipi della loro qualità, né che gusti una libidine pari alla loro, giacché questi animali sono posseduti da un ardore insaziabile ad unirsi. […] la iena ogni anno cambierebbe sesso e ciò significa che colui che si astiene dal mangiare la iena non deve lasciarsi portare alla fornicazione. […] Non si deve credere che la iena cambi natura, perché lo stesso animale non possiede due sessi nello stesso tempo, come alcuni dicono […] la iena è l’animale più lascivo sotto la coda [e la natura] gli ha messo una specie di escrescenza carnale, ma questa escrescenza non ha alcun passaggio che termini a qualcosa di utile, a una matrice o ad un retto. Ha solo una grande cavità dove riceve la libidine inutile quando le vie del parto sono occupate nella concezione. Questa stessa disposizione naturale è nel maschio e nella femmina della iena per la loro eccessiva libidine. Questo animale non ha gestazioni continue, perché sono frequenti, in questa specie, gli accoppiamenti contro natura. […] È chiaro e conforme al nostro parere che bisogna scartare le unioni contro natura e gli accoppiamenti sterili, la pederastia e la pseudo unione di androgini seguendo la natura stessa che ha interdetto questi eccessi con la disposizione che ha dato agli organi, avendo dato la virilità all’uomo non per ricevere il seme ma per emetterlo.” (Clemente d’Alessandria, “Protrettico”, Capitolo X “Alcune distinzioni sulla procreazione dei figli”) 2

25. Se quest’anno tu vedessi una iena maschio, l’anno prossimo vedresti la stessa creatura come una femmina; viceversa, se tu vedessi una femmina ora, la prossima volta sarà un maschio. Condividono gli attributi di entrambi i sessi e sono sia marito che moglie, cambiando il loro sesso di anno in anno. Quindi non è attraverso delle storie stravaganti – ma con fatti reali -, che questo animale ha reso Ceneo e Tiresia antiquati. […] 22. Sembra che anche la iena e la crocotta, come la chiamano loro, siano animali ferocemente intelligenti. In ogni caso, la iena si aggira di notte intorno agli allevamenti di bestiame e imita gli uomini che vomitano. A questo suono, i cani si avvicinano, pensando che si tratti di un uomo. A quel punto vengono afferrati e divorati. Ora racconterò la malvagità della crocotta, di cui ho sentito parlare. Si nasconde nei boschetti e poi ascolta i boscaioli che si chiamano per nome, e anche tutto ciò che dicono. Poi imita le loro voci e parla (anche se la storia può essere favolosa) con una voce che sembra comunque umana, chiamando il nome che ha sentito. E l’uomo che è stato chiamato si avvicina: l’animale si ritira e chiama di nuovo: l’uomo segue ancora di più la voce. Ma quando l’ha allontanato e isolato dai suoi compagni di lavoro, lo afferra e lo uccide, per poi cibarsene dopo averlo attirato con il suo richiamo.” (Claudio Eliano, “Sulla natura degli animali”, Libro I, paragrafo 25; Libro VII, paragrafo 22)

C’è un animale che in greco si chiama iena, in latino «bestia», della quale dice la Legge: «Non mangiare la iena né ciò che le è simile,perché è animale immondo». Di lei anche il profeta Geremia dice:«La mia eredità è divenuta come la spelonca di iena» [Ger 12, 8]. Il Fisiologo dice di lei che la iena ha due nature, cioè ora è maschio ora è femmina, e perciò è un animale immondo. Sono paragonabili alla iena i figli di Israele, poiché all’inizio servirono il Dio vivo, poi, dediti ai piaceri e alla lussuria, adorarono gli idoli. Per questo il Profeta paragonò la sinagoga a un animale immondo. Ma anche a chiunque tra noi sia dedito al piacere e all’avarizia, e secondo l’Apostolo la servitù degli idoli è radice di tutti i mali, anche a costui sono paragonate le bestie immonde, poiché egli non è né uomo né donna, cioè né credente né miscredente, ma appartiene senz’altro al numero di coloro dei quali dice Salomone: «L’uomo doppio nell’animo è incostante in ogni cosa» [Gc 1, 8]. E il Salvatore nel Vangelo dice loro:«Non potete servire due padroni, cioè Dio e mammona» [Mt 6, 24].” (“Fisiologo latino”, Paragrafo XVIII)

Esiste un altro animale che in greco si chiama iena, su cui la Legge prescrive: «Non mangerà la iena né animali simili». È stato detto dal profeta Isaia: «La mia eredità è diventata spelonca di iene» [Ger12, 8]. Il Fisiologo racconta che la iena ha due nature, cioè a volte è maschio e a volte è femmina, e perciò è un animale immondo. Sono paragonabili alla iena i figli di Israele, che prima adoravano il loro Signore e poi, abbandonandosi alla lussuria e ai piaceri, adorarono gli idoli. Anche quelli che adesso sono attaccati all’avarizia, che è una forma di asservimento ai simulacri, sono paragonabili a questo animale. Lo stesso vale per l’immonda folaga, che si dice non sia né maschio né femmina, cioè né fedele né infedele, ma come afferma Salomone «un uomo dall’animo doppio è incostante in tutte le sue azioni».” (“Discorsi di Giovanni di Crisostomo”, paragrafo 6)

Esiste un animale chiamato iena: abita nelle tombe dei morti e si ciba dei loro cadaveri. La sua natura è che a volte è maschio e a volte femmina, e perciò è un animale immondo. Dato che la sua spina dorsale è unita in un blocco rigido, non può piegarsi se non girando tutto il corpo. Sulla iena Solino riporta molte cose straordinarie. Innanzitutto che segue gli ovili dei pastori e di notte si aggira intorno alle case,e ascolta continuamente fino ad imparare i nomi che riesce a pronunciare imitando la voce umana: poi con l’astuzia chiama un uomo di notte e infierisce su di lui. Imita gli umani anche quando vomitano:così con falsi singhiozzi attira i cani e li sbrana. Se per caso dei cani che stanno cacciando vengono a contatto con la sua ombra, perdono la voce e non riescono ad abbaiare. Sempre la iena scava i sepolcri alla ricerca dei cadaveri che vi sono inumati. Sono simili alla iena i figli di Israele, che all’inizio erano sottomessi al Dio vivo, poi si abbandonarono alla ricchezza e alla lussuria e adorarono gli idoli. Perciò il Profeta paragonò la sinagoga a questo animale immondo, dicendo: «la mia eredità è diventata per me come una spelonca di iene» [Ger12, 8]. Perciò quelli tra noi che sono asserviti alla lussuria e all’avarizia sono paragonabili a questo animale, perché non sono né uomini né donne, cioè né fedeli né infedeli, ma sono senza dubbio le persone di cui Salomone afferma: «un uomo dall’animo doppio è incostante in tutte le sue azioni» [Gc 1, 8]. Di essi dice il Signore: «non potete servire a Dio e a mammona» [Mt 6, 24]. Questo animale ha negli occhi una pietra che si chiama ienia: si crede che chi la tiene sotto la lingua possa predire il futuro. Inoltre se la iena gira intorno ad un qualsiasi animale per tre volte, esso non riesce più a muoversi. Perciò hanno dichiarato che essa è fornita di grandi proprietà. In Etiopia si accoppia con la leonessa e ne nasce un mostro che si chiama leucrotta: anch’essa emette voci umane. Non muta mai territorio, ma si offre alla vista senza spostarsi. In bocca non ha gengive e ha un solo dente per tutta la vita, che è chiuso naturalmente come una capsula perché non si consumi.” (“Bestiario di Aberdeen”, folio 11)

Hyena è il nome greco dell’animale che noi chiamiamo «bestia»,cioè «lupocerviere»; ha vista acuta ed è molto feroce; la nostra Legge proibisce che si mangi la iena o cosa a lei simile,è impura, non adatta. Di questa nel suo scrittoci dice Geremia che la sua eredità era divenuta come tana di iena in malvagità. E il Fisiologo aggiunge della bestia, che è sia maschio che femmina, perciò è una bestia impura. Qui si dipinge la iena, che significa l’uomo avido. La iena significa, non mancherò di dirvelo, l’uomo avaro, avido,e lussurioso. L’uomo deve essere stabile e perseverante nel bene, tale deve essere di natura,come dice la Scrittura; e quando è avido si avvicina per costumi alla donna: l’uomo è di animo saldo e la donna di animo volubile. E una bestia di tal fatta,significa uomo che vuole e non vuole, che fa cose di cui poi si pente. Ancora dice lo scritto che la bestia ha tale natura per cui nell’occhio ha una pietra di gran pregio e valore;se un uomo la tiene sotto la lingua, se vuole, può predire il futuro. Ora finisco questa trattazione,ne cominceremo un’altra.” (Filippo di Thaon, “Le bestie”, Capitolo 11 “Della iena e della sua natura”)

[…] Il bestiario ci ricorda di una bestia malvagia e immonda che in greco si chiama hýaina; non conosco il suo nome in francese,ma la Legge vieta e proibisce che ci si cibi di essa,o di qualunque cosa le assomigli. In effetti, è animale per nulla decoroso,anzi, è proprio spregevole e sozzo,perché mangia i morti e vive nelle loro tombe; esso divora e inghiotte tutto ciò in cui si imbatte:per questo bisogna evitarlo. Di questo animale così odiato,il profeta Geremia ha detto:«La tana della iena selvatica: questa è – disse – la mia eredità». Nel suo occhio ha una pietra, questa bestia, della quale voglio parlare: chi la tenesse sotto la propria lingua, si dice che prevedrebbe le cose che devono ancora succedere,gli avvenimenti di questo mondo. Ha due peculiarità questo animale che vive, appunto, nelle tombe; mai sentirete parlare di cose simili: si dice che voi lo troviate una volta maschio, un’altra femmina, ora con capezzoli, ora con seni; è cosa straordinaria davvero sorprendente che la iena possa così mutare sembianza. Questa bestia, non abbiate dubbi, rappresenta i figli di Israele, i quali, all’inizio, hanno creduto rettamente nel vero Padre onnipotente, e a Lui sono rimasti fedeli; ma poi sono diventati femmine: dopo essere stati nutriti con dolcezza, ed essersi assuefatti ai piaceri, alla carne e alla lussuria, non si sono più preoccupati del Signore Dio, ma lo hanno abbandonato e sono diventati così stolti da adorare degli idoli. Mi sembra che ci sia molta gente che assomiglia a questo animale, e vi dirò chi è questa gente: c’è troppa abbondanza nel mondo di persone che non sono né maschio né femmina; nelle parole, nelle azioni sono duplici,doppie, finte e non attendibili,e in nessuna circostanza sono affidabili. Di costoro parla Salomone, colui che scrisse il libro dei Proverbi:«L’individuo doppio, falso e subdolo,che mai rimane fermo su nulla di ciò che faccia o dica,conduce una vita assai scellerata: vuole servire voi e me,e non è fedele a nessuno di noi due». Gesù Cristo, il nostro vero Principe, pronunciò queste parole nel Vangelo:«Nessuno può servire due padroni; non li può soddisfare e accontentare entrambi: amerà uno, odierà l’altro». Questo è ciò che Dio ha detto, e così deve essere. Questa persona si troverà a disprezzare e ad odiare un padrone, e ad amare e aiutare l’altro.” (Guglielmo Le Clerc di Normandia, “Il bestiario divino”)

C’è una bestia, per dirla in breve,che l’autore chiama iena. La Legge ordina di non mangiare né lei né ciò che le assomigli. La bestia è immonda eppure è bella, ora è maschio, ora femmina. A lei si possono senz’altro paragonare, sappiatelo per vero, i discendenti di Israele: prima servirono Dio, poi si volsero alla lussuria, adorarono idoli e statue. Coloro che si dedicano all’usura, all’avarizia e alla lussuria e disprezzano ciò che Dio fece, sono quelli dei quali Davide dice: L’uomo doppio nell’animo è incostante in ogni cosa (Gc 1, 8).” (Gervaise, “Bestiario”)

C’è un animale che è chiamato iena. La Legge proibisce che lo si mangi, perché è un animale impuro. Il profeta Geremia disse della iena:«La dimora della iena è l’eredità di chi vive turpemente» [Ger 12, 9].Il Fisiologo dice che la iena ha due nature: a volte si comporta come maschio, altre volte come femmina, e per questo è un animale impuro. I figli di Israele assomigliano a questo animale, perché, all’inizio, servirono Dio, ma poi si diedero ai piaceri del mondo e alla lussuria, e praticarono l’idolatria. E per questo il Profeta dice che la sinagoga assomiglia a quell’immondo animale. Tu, cristiano, chiunque tu sia, se hai in te avidità, sappi che servire l’avidità è «radice di tutti i mali» [1Tm 6, 10; Ef 5, 5], come dice l’Apostolo. Coloro che sono così assomigliano a questo animale impuro, perché non sono né uomo né donna, né leali né falsi; anzi, sono come chi Salomone definisce «persona doppia di cuore, che non è né costante, né sincera nei propri comportamenti» [Gc 1, 8], come la iena,che non è né maschio né femmina. Nostro Signore dice a costoro, nel Vangelo: «Voi non potete servire Dio e al tempo stesso il Demonio»[Mt 6, 24; Lc 16, 13].” (Pierre de Beauvais, “Bestiario”, paragrafo XVIII “Caratteristiche della iena”)

La iena è una bestia che una volta è maschio e un’altra volta è femmina, ed abita nei cimiteri degli uomini e mangia i corpi dei morti. E l’osso della sua schiena è così rigido che non può piegare il collo, se non si gira completamente dalla parte dove vuole. E ricerca le case e le stalle e imita la voce degli uomini, e così inganna spesso gli uomini e i cani e li divora. E dicono i più che nei suoi occhi ha una pietra di tale virtù, che se qualcuno la ponesse sotto la lingua potrebbe predire tutte le cose che sono a venire. E poiché qualunque bestia tocca l’ombra di una iena non si può muovere dal suo posto, gli antichi dicono che questa bestia è piena d’incantesimi e di arti magiche. E sappiate che in Etiopia questa bestia si accoppia con la femmina del leone e genera una bestia che ha nome crocotta che imita la voce degli uomini. E nella sua bocca, a differenza delle altre bestie, non ha gengive né denti, eccetto un dente tutto intero che richiude come una scatola.” (Brunetto Latini, “Il libro del tesoro”, Paragrafo 189)

Note

1Sono palesi gli stravolgimenti del Deuteronomio (originale: “e anche il maiale (in greco “hys”, ndr), che ha l’unghia spartita ma non rumina; lo considererete come impuro. Non mangerete la loro carne, e non toccherete il loro corpo morto”), Levitico (originale: “l’iràce, perché rumina, ma non ha l’unghia spartita; lo considererete come impuro”) e Geremia (originale: “La mia eredità è forse per me come un uccello screziato?”)

2Ibidem