7 Marzo
Il 7 Marzo Trotsky ordinava all’artiglieria di bombardare Krondstadt.
“Le operazioni militari ebbero inizio il 7 Marzo. Alle sei e quarantacinque del mattino1 le batterie comuniste di Sestroretsk e di Lisy Nos, sulla costa settentrionale, aprirono il fuoco su Kronstad. Questi tiri di sbarramento, diretti soprattutto contro i fortini esterni, si proponevano di indebolire le difese dei ribelli di fronte ad un assalto di fanteria. Quando i forti a loro volta risposero, entrarono in funzione, sulla sponda opposta, i cannoni di Krasnaja Gorka, cui seguì la reazione della Sevastopol. Era in atto un duello di artigliera su vasta scala. A Pietrogrado Alexander Berkman attraversava la Prospettiva Nevskij quando udì il lontano rombo di cannoni: Kronstadt veniva attaccata! Quel romorio ebbe un effetto drammatico sul dirigente anarchico, e distrusse quanto ancora gli restava della sua fede nel regime bolscevico. “Giorni di angoscia e di cannoneggiamenti”, annotò nel suo diario. “Il mio cuore è paralizzato dalla disperazione; entro di me qualcosa è morto. La gente nelle strade sembra oppressa dal dolore, piena di rabbia. Nessuno osa parlare. Il tuono dei cannoni pesanti squarcia l’aria.”
-Paul Avrich, “Kronstadt 1921…”, pag. 144
“Il 7 Marzo 1921, alle 18:45, si scatenò una tempesta di fuoco di artiglieria contro Kronstadt. Come era naturale e inevitabile, Kronstadt reagì. Si difese non solo per le proprie rivendicazioni, ma anche per gli altri lavoratori del Paese che lottavano per i propri diritti rivoluzionari, arbitrariamente calpestati dalle autorità bolsceviche.”
Nestor Makhno, “Delo Truda”, 10 Marzo 1926
“Pietrogrado, 7 Marzo 1921. Percorrendo la prospettiva Nevsky, ho sentito dei tuoni lontani, continui e sempre più forti, sempre più vicini. D’un tratto comprendo che si tratta di tiri d’artiglieria. Sono le sei pomeridiane. Kronstadt è stata attaccata! Giornate di angoscia e di cannoneggiamenti. Sono disperato : qualcosa è morto dentro di me. Nelle strade, gli uomini sono piegati dall’angoscia, prostrati. Nessuno osa parlare. Il tuonare dell’artiglieria squarcia l’aria.”
-dal diario di Alexander Berkman, in “La Comune di Kronstadt. La Izvestija e altri documenti…”, pag. 14
IZVESTIJA N. 5, LUNEDÌ, 7 MARZO 1921
Tutto il potere ai soviet, non al partito
[Non risparmiate i proiettili]
Il Maresciallo Trockij minaccia Kronstadt libera e rivoluzionaria, ribellatasi al potere assoluto che i commissari bolscevichi esercitano da più di tre anni. Questo nuovo Trepov2, promette di massacrare e di passare per le armi il pacifico popolo di Kronstadt poiché gli operai hanno abbattuto il giogo vergognoso della dittatura del Partito. E va ripetendo come l’altro Trepov: “[Non risparmiate i proiettili]”
Gliene occorreranno tonnellate e tonnellate se vuole uccidere tutti i marinai, i soldati rossi e i rivoluzionari. Del resto il dittatore della Russia Sovietica, violentata dal Partito Comunista Russo dei Bolscevichi, si preoccupa ben poco della morte violenta delle masse laboriose: l’essenziale è che il Partito conservi il potere. Egli ha la sfacciataggine di parlare in nome della Russia Sovietica martirizzata e di promettere clemenza.
Ma è lui, il sanguinario Trockij, il capo dell’Okrana bolscevica, è lui che fa scorrere torrenti di sangue per mantenere il potere assoluto del Partito, è lui che soffoca ogni libertà di pensiero, è lui che osa adoperare un tale linguaggio con quelli di Kronstadt, che tengono alta e ferma la bandiera rossa della rivoluzione.
Con il sangue degli operai, con le sofferenze delle loro famiglie arrestate, i bolscevichi sperano di restaurare la loro dittatura ed obbligare i marinai, i soldati rossi e gli operai a curvare (a schiena. Essi credono anche di perpetuare il loro potere e di continuare la loro nefasta politica, che ha precipitato tutta la Russia lavoratrice nell’abisso e nel disordine, nella fame e nel freddo.
Basta! Non c’inganneranno più!
Bolscevichi, le vostre speranze sono vane e le vostre minacce ridicole.
La nuova ondata della rivoluzione dei lavoratori si è sollevata. Essa spazzerà via gli ignobili impostori che insozzano la Russia Sovietica. Quanto alla vostra clemenza, Signor Trockij, noi non la vorremo mai.
Ancora calunnie
I bolscevichi hanno adottato il precetto gesuita che gli si adatta alla perfezione: « Calunniamo, diffamiamo, resterà pur sempre qualcosa ».
E continuano.
Nella loro rabbia impotente, essi tentano di creare la confusione nei ranghi degli operai e dei soldati rossi di Pietrogrado, facendo circolare le voci più assurde sugli avvenimenti di Kronstadt. Così veniamo a sapere, se bisogna credere alla radio Rosta, che tutti complottano qui da noi: l’Intesa, le spie francesi, le guardie bianche, i generali zaristi, i banchieri finlandesi e i controrivoluzionari francesi. In breve, tutto il mondo congiura contro i poveri bolscevichi.
C’è di meglio: dicono agli operai di Kronstadt che gli agenti francesi e gli ex-ufficiali zaristi che pullulano tra di loro, comprano a peso d’oro la complicità di elementi incoscienti. E noi, « gli elementi incoscienti di Kronstadt », eravamo giustamente gli unici a non saperne nulla!
Inoltre, nel caso che queste informazioni non convincano gli operai di Pietrogrado, Rosta riferisce questi orrori:
« In America, i repubblicani si sono installati al potere. Sembrano desiderosi di stabilire cordiali relazioni con la Russia Sovietica. È proprio questo il momento che si sceglie per diffondere voci incontrollate di pretesi disordini a Kronstadt. Si vuole così influenzare il nuovo presidente e ostacolare l’evoluzione della politica americana. Contemporaneamente si è riunita la conferenza di Londra. Chiaramente la diffusione di tali voci rischia di spingere la delegazione turca ad accettare le proposte dell’Intesa ». Vedete a che punto sono giunti coloro che si sono allontanati dai bolscevichi: gli agenti francesi distribuiscono oro agli abitanti di Kronstadt per influenzare il presidente americano, e modificare i piani della delegazione turca!
Il ridicolo documento che riproduciamo integralmente è da annoverare negli annali delle sciocchezze dei bolscevichi. Esso procurerà agli abitanti di Kronstadt qualche momento di svago. Vi si concilia armoniosamente la narrazione dei disordini di Kronstadt e la minaccia proferita contro gli abitanti di questa città: di « tirare loro addosso come a delle anatre».
Ecco il radiotelegramma intercettato dalla nostra stazione:
Stazione Rosta.
Il giornale francese Le Matin pubblica in una sua corrispondenza da Helsingford (Finlandia) la notizia secondo la quale una sommossa contro l’autorità del soviet è scoppiata a Kronstadt. Il 14 Febbraio è stato segnalato un ammutinamento della Flotta del Baltico e l’arresto dei commissari. Il governo ne ha dedotto che gli agenti francesi, d’accordo con i generali zaristi, preparavano una rivolta a Kronstadt. È nello stesso tempo dimostrato che gli agenti francesi e gli ex-ufficiali zaristi pullulano a Kronstadt e comprano a peso d’oro la complicità degli incoscienti. E le voci più fantastiche che gli agenti contro-rivoluzionari riportavano da tre settimane sulla leggenda della insurrezione di Kronstadt, non hanno fatto che precedere i veri avvenimenti. A Kronstadt e a Pietrogrado sono stati lanciati in questi ultimi tempi proclami contro-rivoluzionari, e fra le persone arrestate figurano note spie francesi.
Nello stesso momento, approfittando della situazione difficile creata dalla mancanza di derrate e di combustibile, i socialisti-rivoluzionari di destra hanno iniziato un’intensa campagna fra gli operai e i marinai di Kronstadt e di Pietrogrado.
Il 28 Febbraio, sul vascello di linea Petropavlovsk è stata votata una risoluzione completamente reazionaria. Dietro pressione dei marinai essa è stata diffusa e accettata l’indomani dopo una nuova lettura. In essa si chiedeva la rielezione dei soviet. I nostri compagni non si opposero e proposero di convocare una riunione di delegati dei marinai e operai nella Cassa dell’Educazione, al fine di chiarire definitivamente la questione.
Le elezioni cominciarono, ma gli elementi contro-rivoluzionari decisero di fare fallire questa riunione e pretesero innanzi tutto che essa avesse luogo a bordo della Petropavlovsk.
Il 2 Marzo sul Petropavlovsk scoppiò una sommossa contro il potere dei soviet, con l’aiuto dei menscevichi e dei socialisti rivoluzionari che si nascondevano sotto la bandiera dell’autorità. Il presidente ufficiale degli insorti è lo scrivano pubblico Petrichenko; il segretario è il marinaio Tukin.
In realtà essi sono manovrati dal capitano Burkcev, cervello degli ufficiali zaristi, e dall’ex-generale zarista Korlevskij. Alla testa del movimento ci sono anche gli ufficiali bianchi: Kostromitinov e Cimianovskij.
Il 2 Marzo il « Comitato di Lavoro e di Difesa » ha deciso:
1) di dichiarare fuorilegge il generale Korlovskij e i suoi sostenitori;
2) di dichiarare lo stato di guerra nella città e nella provincia di Pietrogrado;
3) di rimettere, il potere supremo di tutto il distretto di Pietrogrado nelle mani del Comitato di Difesa.
L’indomani apparvero segni evidenti di disaccordo in seno all’organizzazione degli insorti. I capi della rivolta, per sollevare il morale dei loro sostenitori, annunciarono che come ultima risorsa avrebbero potuto ripiegare fino alla costa finlandese. Nello stesso tempo la stampa reazionaria diffondeva la falsa notizia secondo cui la borghesia dell’Estonia sovvenzionava il movimento. Alla riunione allargata del soviet di Pietrogrado del 4 marzo, il compagno Zinoniev ha fatto un completo resoconto degli avvenimenti di Kronstadt. È in seguito redatto e approvato da tutta l’assemblea un appello agli operai, marinai e soldati rossi di Kronstadt. In esso veniva smascherato l’operato spregevole delle spie inviate dai capitalisti francesi, dei menscevichi e dei socialisti-rivoluzionari che lavoravano per preparare la rivolta attuale.
L’appello sottolinea che il governo sovietico sa distinguere fra gli operai incoscienti ed i controrivoluzionari coscienti. Sul piano militare Kronstadt non rappresenta alcun pericolo per Pietrogrado: in effetti, il forte di Krasnaja Gorka la domina e può in ogni momento ridurla in cenere. Tutta la guarnigione di Krasnaja Gorka maledice i ribelli e brucia dal desiderio di combatterli. A Pietrogrado regna l’ordine. Le poche officine nelle quali alcuni individui avevano lanciato attacchi contro il governo dei soviet hanno compreso la provocazione, e hanno visto dove li trascinavano gli agenti dell’Intesa ed i controrivoluzionari. L’assemblea dei marinai di Pietrogrado non ha esitato un solo istante. Il malcontento cresce fra i marinai. La maggior parte di essi odia il generale Korlovskij ed i suoi ufficiali. Il numero di coloro che disertano le file dei rivoltosi aumenta di ora in ora.
I giornali e i radiotelegrammi ricevuti dall’estero dimostrano che i nemici della Russia Sovietica diffondono, accanto alle notizie su Kronstadt, le informazioni più assurde sui pretesi disordini in Russia: il governo sovietico sarebbe fuggito in Crimea, Mosca sarebbe nelle mani degli insorti e il sangue scorrerebbe a fiumi nelle strade di Pietrogrado.
L’organizzazione del socialisti rivoluzionari all’estero riceve, non si sa da dove, una gran quantità di carta moneta zarista. Ed è questa organizzazione che diffonde le voci di guerra civile al fine di rialzare il corso del denaro zarista e piazzarlo con maggior profitto.
In America i repubblicani hanno appena preso il potere e sembrano desiderosi di stabilire relazioni cordiali con la Russia Sovietica. Si è scelto proprio questo momento per diffondere voci incontrollate su pretesi disordini a Kronstadt. Si vuole così influenzare il nuovo presidente ed ostacolare l’evoluzione della politica americana. Nello stesso tempo s’è riunita la Conferenza di Londra. Chiaramente le stesse voci rischiano di spingere la delegazione turca ad accettare le proposte dell’Intesa.
La rivolta del Petropavlovsk è, senza alcun dubbio, un momento della grande cospirazione reazionaria che tende a creare nella Russia Sovietica difficoltà interne per minare la sua posizione internazionale. I banchieri dell’Intesa hanno elaborato questo piano e le loro spie cercano di metterlo in pratica. I personaggi principali di questa macchinazione sono un generale zarista e i suoi ex-ufficiali, appoggiati dai menscevichi e dai socialisti rivoluzionari.
Fucilati ad Oraniembaum
Su ordine del commissario della guarnigione di Oraniembaum, Sergeev, sono stati fucilati: Kolesov, capo della divisione [dei piloti navali rossi] e presidente del Comitato Rivoluzionario Provvisorio che si era formato ad Oranembaum; Balabanov, segretario del Comitato; Romanov, Vladimirov [e altri] membri del Comitato.
Siate maledetti assassini!
Gloria eterna ai combattenti morti per la vera libertà del popolo!
L’intesa degli assassini
A Krasnaja Gorka si riuniscono ì principali “cervelli” bolscevichi: Trockij, Dybenko, Gribov e altri.
Ultime notizie da Pietrogrado
A Pietrogrado e nel suo distretto è stato decretato lo stato d’assedio.
Nelle vie la circolazione è autorizzata solo fino alle 19.
Gli arresti e le esecuzioni in massa di operai e di marinai continuano.
Il momento è grave. Il popolo lavoratore attende da un momento all’altro la rivolta definitiva.
[Il Comitato di difesa si riunisce continuamente.]
Le rappresentazioni teatrali e le riunioni sono vietate.
I treni passeggeri non circolano più. Funzionano solo i treni militari.
La stampa di Pietrogrado non ha pubblicato il nostro radiogramma.
Kronstadt esige la liberazione immediata degli ostaggi
È stato inviato al soviet di Pietrogrado il seguente radiogramma:
In nome della guarnigione di Kronstadt il C.R.P. esige che entro 24 ore siano messi in libertà tutte le famiglie degli operai, dei soldati rossi e dei marinai che il soviet di Pietrogrado tiene come ostaggi.
La guarnigione di Kronstadt dichiara che i bolscevichi godono a Kronstadt della più totale libertà e che i loro familiari non corrono alcun pericolo. Qui non ci teniamo affatto a seguire l’esempio del soviet di Pietrogrado, perché riteniamo che questi metodi (la detenzione di ostaggi) anche se provocati dalla rabbia e dalla impotenza sono i più indegni e i più vili che si possono immaginare. La storia non ha mai conosciuto simili ignominie.
F.to: Petrichenko, presidente del C.R.P.
Kil’gast, segretario.
Trockij minaccia
Ecco l’ordine curioso che Trockij ha trasmesso per radio alla popolazione di Kronstadt e al fronte degli insorti. «Il governo degli operai e dei contadini ha deciso che Kronstadt e le navi insorte devono sottomettersi immediatamente all’autorità della Repubblica dei soviet.
Io ordino dunque a tutti coloro che hanno levato il pugno contro la patria socialista di deporre immediatamente le armi. I ribelli che resisteranno saranno disarmati e consegnati alle autorità sovietiche. I rappresentanti dell’autorità e i commissari arrestati devono essere immediatamente rilasciati. Solo coloro che si arrenderanno senza condizioni potranno contare sulla clemenza della Repubblica Sovietica. Io do ordine di preparare subito tutto ciò che occorre per schiacciatile la rivolta. Gli insorti saranno passati per le armi. La responsabilità di queste disgrazie ricadrà totalmente sulla testa delle guardie bianche ribelli.
Questo è l’ultimo avvertimento.
F.to: Trockij, presidente dei Consiglio Militare della Repubblica Sovietica
Kamenev, comandante in capo
Negoziati: a proposito di una delegazione
Il C.R.P. ha ricevuto da Pietrogrado il seguente radiogramma:
“Fate sapere per radio a Pietrogrado se si possono inviare a Kronstadt alcuni delegati del soviet, scelti fra i bolscevichi e i senza partito per conoscere la realtà dei fatti”.
Il C.R.P. ha risposto immediatamente:
“Avendo ricevuto il radiogramma del soviet di Pietrogrado che chiedeva “di inviare a Kronstadt alcuni membri del soviet scelti fra i bolscevichi e i senza partito per conoscere la realtà dei fatti”; vi informiamo che non abbiamo fiducia nella neutralità dei vostri senza partito. Vi proponiamo di eleggere, in presenza dei nostri delegati, rappresentanti senza partito delle officine, delle unità rosse e dei marinai. A questi senza partito voi potrete aggiungere dei bolscevichi nella misura del 15%. Indicateci la data di invio dei rappresentanti di Kronstadt a Pietrogrado e dei delegati di Pietrogrado a Kronstadt. Gradiremo avere la vostra risposta il 6 marzo alle 18. Se non potete rispondere in questo tempo vi chiediamo di indicarci la vostra data e i motivi del ritardo. Devono essere assicurati i mezzi di trasporto ai delegati di Kronstadt”.
IL C.R.P.
Appello dei soldati rossi ai marinai rossi
Noi, soldati rossi del forte di Krasnoarmeietz, ci rivolgiamo a voi, compagni del forte dì Krasnomorskìj, e affermiamo che tanto a Kronstadt, quanto nei forti e nel C.R.P. non ci sono nè generali nè proprietari fondiari come proclamano i volantini lanciati dagli aerei. Noi vi diciamo che Kronstadt appartiene sempre agli operai e ai contadini. I generali sono al servizio dei bolscevichi. Vi dicono che la nostra città è nelle mani delle spie: è una spudorata menzogna. Ancora e sempre noi restiamo difensori della libertà conquistata nella rivoluzione. Non credete alle menzogne che vi raccontano i burocrati bolscevichi. Se non siete convinti, inviate voi stessi una delegazione a Kronstadt. Essa vedrà con i propri occhi quali sono i generali e le spie dell’Intesa che noi abbiamo qui.
La guarnigione del forte Krasnoarmeietz
Risoluzione
Dopo la lettura del rapporto sulla situazione attuale del compagno Versinin, rappresentante del C.R.P., i soldati rossi del forte Krasnoarmeietz hanno deciso quanto segue:
« Noi, soldati rossi del forte, sosteniamo unanimamente il C.R.P. e lo difenderemo fino alla fine. Domandiamo con insistenza al C.R.P. di diffondere largamente le nostre risoluzioni mediante la stampa e mediante la radio. Le nostre decisioni sono state prese nell’assemblea generale della guarnigione di Kronstadt. Noi cerchiamo solo di evitare inutili spargimenti di sangue, che potrebbero provocare i bolscevichi. Vogliamo solo informare le masse operaie dì Pietrogrado e delle altre città, affinchè tutti conoscano le ragioni e il senso della nostra lotta. Appoggiamo il C.R.P. perchè è stato eletto dal popolo. Per difendere i diritti conquistati dai lavoratori, noi ci mettiamo totalmente a sua disposizione ».
F.to: Demidov, presidente
Smirnov, segretario
Assemblea generale della Quarta Divisione della compagnia di Istruzione
Dopo aver ascoltato il rapporto del delegato della quarta divisione, compagno Karpov, e di Eveltis, delegato del C.R.P., viene adottata la risoluzione seguente:
« Nella situazione attuale, nel momento in cui si decide il destino del paese, noi che abbiamo preso il potere nelle nostre mani e abbiamo affidato la direzione militare al C.R.P., giuriamo davanti alla guarnigione e davanti ai lavoratori di morire, se necessario, per la libertà del popolo. Moriremo perché essi siano infine liberi dal terribile giogo dei bolscevichi! Noi non indietreggeremo di un solo passo.
« Viva la Russia libera del popolo lavoratore! »
La risoluzione è stata adottata all’unanimità.
Nessuna vendetta
L’oppressione della dittatura bolscevica ha provocato l’indignazione delle masse lavoratrici. In alcune circostanze questa indignazione ha provocato delle vittime: alcune famiglie bolsceviche sono state isolate o anche gettate in mezzo ad una strada. Questo non deve accadere. Noi non cerchiamo vendetta, ma semplicemente dobbiamo difendere gli interessi della classe lavoratrice. Bisogna agire a sangue freddo ed eliminare solo quelli che, con il sabotaggio, l’agitazione o le calunnie, tendono ad ostacolare la restaurazione dei diritti dei lavoratori.
Economizzare l’elettricità
È stato notato che alcuni abitanti di Kronstadt lasciano la luce accesa tutta la notte о non la spengono uscendo di casa. Compagni, ricordatevi che combattiamo per gli interessi della classe lavoratrice. Dobbiamo conseguentemente economizzare al massimo il combustibile, che sarà indispensabile alle navi che si apprestano a prendere il largo.
Economizzate l’energia elettrica.
Dimissioni dal Partito Comunista Russo dei Bolscevichi
Continuano a pervenire al C.R.P. lettere di dimissioni dal Partito Comunista Russo dei Bolscevichi.
1) Noi sottoscritti, impiegati militari della compagnia disciplinare abbiamo aderito al Partito Comunista Russo dei Bolscevichi poiché lo consideravamo espressione della volontà delle masse. Ma esso ci è apparso presto il carnefice degli operai e dei contadini. Gli ultimi avvenimenti di Pietrogrado hanno messa in evidenza la doppiezza dei capi del Partito che usano tutti i mezzi per mantenersi al potere. Ne è un esempio il radiogramma dei Soviet dei Commissari del Popolo di Mosca. A partire da oggi noi non ci consideriamo più membri del P.C.R.(b.) e aderiamo senza riserva alla risoluzione adottata dall’assemblea della guarnigione di Kronstadt il 2 marzo scorso. Se i nostri compagni sono coscienti dei loro errori, non abbiano paura di riconoscerli.
F.to: I. Gutman, I. Efimov, V. Kudriavtsev, Andreev.
2) Dall’agosto del 1920 sono membro candidato del P.C.R.(b.). La sua linea politica non mi sembra difendibile poiché il Partito si è separato dalle masse e non esprime la volontà popolare, io l’abbandono con l’intenzione, nel periodo diffìcile che attraversiamo, di difendere gli interessi di tutto il popolo lavoratore.
F.to: P. Ananiev, ex membro candidato del P.C.R.(b.)
3) Ci sono pervenute inoltre lettere di dimissioni dal Partito Comunista Russo dei Bolscevichi da parte di un soldato rosso della quarta divisione d’artiglieria, D. Pisarenko; di un operaio dei laboratori di artiglieria della marina, U. Pusmo; di un guardiano del porto di Kronstadt, Kuzmin; di un impiegato militare della base di approvvigionamento, P. Lebedev; di un membro del P.C.R.(b.) fin dal 1918, Kartashev,
Risoluzione
Noi, bolscevichi di forte Rif, dopo una discussione sulla situazione e la lettura di un appello dell’ufficio provinciale del P.C.R.(b) alla popolazione di Kronstadt, siamo giunti alla conclusione seguente: Durante i tre anni di esistenza del nostro partito, vi sono entrati profittatori ed avventurieri. Di conseguenza si è sviluppato il favoritismo ed è stata criminosamente abbandonata la lotta contro il caos dilagante. Il nostro partito ha sempre tentato di lottare contro tutti i nemici della classe operaia e proletaria; noi decidiamo di difendere apertamente queste conquiste come onesti figli del popolo. Non permetteremo mai ad una sola guardia bianca, nascosta о dichiarata, di approfittare delle difficoltà che attraversa attualmente la nostra Repubblica. Che essi tentino solo di colpire il governo dei soviet, e troveranno adeguata risposta. Noi abbiamo già dichiarato e dichiariamo nuovamente che obbediamo al C.R.P. di Kronstadt che lotta per cercare di creare dei soviet realmente proletari ed operai.
Viva il potere dei soviet, unico difensore dei diritti dei lavoratori!
Il presidente dell’assemblea dei comunisti bolscevichi di forte Rif
(firma)
Il segretario dell’assemblea
(firma)
[Prodotti Alimentari da Gorkommuna 3
Durante il periodo che va dall’8 al 14 Marzo compreso, la guarnigione di terra e di mare della fortezza riceverà ogni giorno, al posto della precedente razione di pane, mezza libbra di pane, mezza lattina di carne in scatola e un quarto di libbra di carne.
La popolazione civile riceverà la seguente razione:
Let. A4 al giorno: mezza libbra di pane, mezza lattina di carne in scatola, un quarto di libbra di carne, mezza libbra di zucchero e un quarto di libbra di olio di girasole.
Let. В5 al giorno: una libbra di avena, mezza lattina di carne in scatola, un quarto di libbra di carne, mezza libbra di zucchero e un quarto di libbra di olio di girasole.
Bambini:
Serie A. al giorno: mezza libbra di grano, orzo o fetta biscottata, mezza lattina di carne in scatola e in più un barattolo di latte in scatola, mezza libbra di zucchero e un quarto di libbra di olio da tavola.
Serie Б.6 e В. al giorno: mezza libbra di orzo, grano o fetta biscottata, mezza lattina di carne in scatola, un quarto di libbra di carne e in più mezza libbra di zucchero e un quarto di libbra di olio vegetale da tavola.
Oggi il pane sarà distribuito per un giorno, con un taglio corrispondente al coupon.
N. Kapustin, membro della Commissione]
Avviso
Il dipartimento di sanità della città porta a conoscenza dei medici, degli infermieri, e di tutti i cittadini che per la prescrizione delle razioni supplementari devono essere osservate le seguenti condizioni: Cognome, nome, diagnosi esatta ed indirizzo del malato. Ci si occuperà prima delle prescrizioni concernenti i bambini affetti da malattie infettive, poi dei casi di malattie polmonari, infine dei malati contagiosi in generale. Le prescrizioni dovranno essere depositate tutti i giorni dalle 10 alle 12 all’ufficio speciale dell’ospedale comunale. Le medicine saranno fornite l’indomani dalle 11 alle 12. Le prescrizioni che non verranno ritirate dai malati entro tre giorni saranno considerate nulle. Tutte le prescrizioni fatte prima del 5 marzo vengono annullate. Queste decisioni sono state prese dal consiglio dei medici, degli infermieri, dei rappresentanti dell’ospedale comunale e dai delegati della comune al dipartimento sanitario. Il consiglio chiede a tutti i compagni medici ed infermieri di prescrivere le ricette con la massima cura, vista la difficoltà di alimentazione di cui soffre la Repubblica.
F.to: Plume, incaricato del dipartimento sanitario comunale
Comitato direttivo-soviet di Kronstadt
Il comitato direttivo invita tutti i comitati di strada a prendere le misure necessarie per rimuovere la neve dai marciapiedi e dalle strade della città, assicurandosi la collaborazione della maggioranza dei cittadini. Le commissioni di revisione si propongono di partecipare attivamente all’esecuzione di questi lavori. Si invitano i comitati di strada che hanno ancora alcuni passaporti di cittadini a restituirli.
[Annuncio
Tutte le unità militari, le associazioni operaie e le organizzazioni possono ricevere l’ “Izvestiia del Comitato Rivoluzionario Provvisorio” e gli opuscoli presso la Sevtsentropechat [Editrice Centrale del Nord], secondo le norme stabilite.]
Note
1Come specificato nel successivo numero dell’Izvestija (n. 6) il cannoneggiamento avvenne alle ore 18:45 e non alle 6:45 del mattino. Questo errore viene riportato da Avrich, Ida Mett, “1921. La rivolta di Kronstadt,” Partisan Edizioni, pag. 58, Costa Sergio e Poiret Xavier, “Kronstadt 1921-1981”, pag. 56, e Bonafede Marco e Curcio Saro, “La rivolta di Kronstadt”, pag. 20.
2Nota di CP: “Trepov, generale dello zar Nicola II, noto soprattutto per avere impartito alle sue truppe, durante la rivoluzione del 1905, l’ordine: « [Non risparmiate le pallottole !] ».”
3Originale: “ПРОДОВОЛЬСТВИЕ. ОТ ГОРКОМУНЫ.”
4Intesa come “Prima Lettera”
5Intesa come “Terza Lettera”. La В (pronuncia “ve”) è la terza lettera dell’alfabeto cirillico.
6Intesa come “Seconda Lettera”. La Б. (pronuncia “be”) è la seconda lettera dell’alfabeto cirillico